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1 Martedì, 19 luglio 2016 1 11 1
1 Gentile signor Andrej,

ho appena terminato di leggere la sua storia Cardellino, e devo dire che mi ha coinvolto oltre ogni mia aspettativa.

Una domanda: ma lei ha per caso nel suo curriculum anche studi di antropologia? In questa storia, ma anche in altre, lei dimostra una notevole conoscenza riguardo ai popoli e alle culture extra-europee. Inoltre, come un asso in più, lei sa fare affezionare il lettore ai protagonisti delle sue storie, come in questo caso a Cardellino-Kutkay.

Nelle sue descrizione degli ambienti, poi, li sa descrivere molto bene e con poche pennellate. Sembra quasi di poterli vedere, un po' come in un film, non però usando immagini ma parole. Complimenti.

Angelo

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1 Sabato, 7 febbraio 2015 1 10 1
1 Ciao Andrej,

ti scrivo a proposito della tua storia Cardellino.

Una trama eccellente, con tutti gli alti e bassi che il povero ragazzino incontra nella sua vita e, finalmente, il lieto fine. Mi piacciono le storie a lieto fine, perché la vita ce ne presenta troppo tristi, per non voler indulgere anche nei racconti a tristezze varie. Le tue storie danno speranza.

Credo che anche lo sfondo storico della lotta contro la schiavitù sia azzeccato e giusto. Ma soprattutto, tu sai fare affezionare ai personaggi delle tue storie che restano nel cuore anche dopo la parola Fine. Grazie davvero!

Antonino

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1 Mercoledì, 26 giugno 2013 1 9 1
1 Ciao Andrej,

come stai? Come promesso (e come doveroso) ti mando qualche riga a seguito della lettura di alcune delle tue storie, dalle quali, lo ammetto, sono rimasto sedotto.

Ottimi i quattro lavori che finora sono riuscito a leggere: Nunc dimittis, Cardellino, Sodomiti fiorentini e Dovremmo essere nemici. Credo che per un po' sarò costretto a fermarmi perché altrimenti non riuscirei a fare altro. (E non ho più l'età per commettere frequenti atti impuri -sic!-)

Ben lontano dal volerti offendere definendola "rosa", debbo dire che, pur trattandosi di una sorta di tale letteratura , scrivi di argomenti che uniscono la serietà della tematica al piacere del lieto fine; il fascino della lettura erotica senza scivolare nel pornografico (resto del mio vecchio parere circa il numero di atti sessuali, solo per lasciar meglio godere la parte letteraria, mio modestissimo parere). Hai la capacità di far "vedere" i personaggi, tanto bene sai renderli. La levità con cui riesci a comunicare situazioni molto probabili e quindi anche pesanti, rende tutto estremamente realistico. La scorrevolezza della scrittura fa dimenticare l'orologio.

Complimenti, bravo.
Vanni
ps. Ma quanto hai scritto!

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1 Mercoledì, 27 febbraio 2013 1 8 1
1 salve :-)

ho avuto tempo di leggere altri due racconti, Cardellino e Trifoglio nero, bellissimi, divorati direi :-)

in Cardellino ho subito notato l'attualità degli argomenti trattati, coppie di fatto, adozioni ed omofobia, razzismo, convivenze e molti altri. Molto interessante il racconto l'ho trovato delizioso ;-) leggendolo ho rivissuto momenti della mia vita sentimentale e mi sono commosso, bellissimo il personaggio nativo ho sempre ammirato questo popolo fino ad andare a scoprirlo sia in Canada che negli USA e con il tuo racconto l'hai reso nobile, affascinante e desiderabile.

Il Trifoglio nero è stata una gradevolissima sorpresa, hai raccontato di un amore unico e monogamo, assai raro da trovare ormai, heheeheh, perfino nei racconti. Quanto mi sono immedesimato in entrambi i personaggi amanti, hai reso bene l'idea del concetto amore, probabilmente sei stato facilitato dal mondo arabo :-) nel senso che nelle narrazioni dei paesi mediorientali è tutto molto nobile e giusto e visto attraverso gli occhi di Allah che non sbaglia mai :-) è risultato tutto armonioso. Appena potrò leggerò ancora i tuoi racconti li vorrò leggere tutti, e stanne certo che ci riuscirò.

Con affetto
Sergio

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1 Venerdì, 01 luglio 2011 1 7 1
1 "i dinosauri sono duri a morire": io ho odiato i genitori per tutto il racconto... se avessi pensato come di usare il treno forse non sarei sopravvisuto: ho tentato il suicidio un anno e mezzo fa, e ancora adesso ne pago le conseguenze... solo alla fine mi hai fatto comprendere cosa vuol dire pentirsi e perdonare... l'amore trionfa sempre su tutto...

"il frate e il mercenario" mi è piaciuto perchè contrappone l'amore con la violenza, un portatore di morte può amare... (eccitante come puniscie il capo dei frati davanti a tutti)

"chipi" è fantastico vorrei essere stato al posto suo, posseduto da un guerriero... e la sua salita d'importanza grazie all'ntelletto e all'amore che aveva (quì lafine è stata frettolosa a mio parere..)

"carro dei guitti" mi sono immedesimato nel personaggio, come lanciarsi nell'avventura, è fantastico e imparare ad arrangiarsi con quello che si trova...

"chaki il moro" molto triste ma al tempo stesso eccitante direi. il lieto fine smorza la tenzione per fortuna, perchè sembrerebbe che niente gli vada bene...

"Cardellino" è triste... ma eccitante allo stesso tempo... sembra che la sua vita non possa essere felice... eppure rimane puro e felice (se non ricordo male) ma come sempre il lieto fine salva il racconto (bravo!) come vorrei essere vissuto nel suo villaggio

"il giocattolo del boss" è particolare (avrei voluto essere io il giocattolo) come si è sacrifcato per la sua famiglia. riesci a trovare la soluzione per ogni problema... coinvolgente

ora non ho più tempo... (sono molti in effetti) continuerò la prossima settimana e se ti va cercherò di essere più specifico così ti farai un'idea migliore...

a presto
il tuo ammiratore
dani

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1 Martedì, 24 novembre 2009 1 6 1
1 I commenti sui tuoi racconti da parte mia non possono che essere positivi, in quanto come ti ho già detto hai il dono di scrivere in modo che il lettore si appassioni e si immedesimi nei tuoi racconti.

uno dei tuoi primi racconti che lessi fu "Cardellino" e ricordo come fosse ieri, che quel tuo racconto, unito alla descrizione che facevi dei personaggi di volta in volta che li presentavi, suscitò in me molteplici emozioni, emozioni che culminarono nel pianto una volta terminato di leggere la storia.

Ciò che più mi piace del tuo modo di lavorare, è la tua capacità di rendere tridimensionali e pertanto unici i protagonisti dei tuoi racconti, personaggi che poco per volta entrano nel cuore del lettore, a tal punto da spingerlo ad immedesimarsi in essi.

Come già ti dissi nelle precedenti mail, io leggendo il più delle volte tendo a lasciarmi coinvolgere dal racconto del momento, e quindi a vivere quasi in simbiosi le situazioni da te narrate.

Passerei ore ed ore a leggere... sin da bambino ho sempre amato i libri... per me oltre ad essere fonte di sapere sono fonte di vita; da ciò che leggo, come dalle tue storie, cerco sempre di trarne la parte migliore e, in qualche modo, di applicare ciò che di buono mi è rimasto impresso nella vita di tutti i giorni. Proprio oggi ho terminato di leggere "i miei dieci modelli"... che dire... mi è piaciuto molto il modo in cui hai fatto evolvere il personaggio di Shaun, facendo in modo che scoprisse la propria natura un poco alla volta, in modo naturale e senza vergogna. Ad essere sincero credo di somigliargli un pò, in quanto anche io ho imparato ad accettarmi a piccoli passi, un pò alla volta, e cmq molto presto, in quanto sapevo benissimo che strada avrei scelto (almeno in ambito sessuale.)

L'unica cosa che differenzia le tue storie dai comuni mortali, è che cmq alla fine , in un modo o nell'altro, si arriva sempre al lieto fine, cosa che nella vita di tutti i giorni, per quanto uno ci provi, non sempre accade... ma poco importa... perchè io credo che se si ha la giusta fiducia in se stessi , con l'aiuto del tempo riusciamo tutti a trovare l'amore... sia esso proveniente da una donna che da un uomo.

Di altri racconti che ho letto avrò modo di esprimere giudizi nelle prossime missive, sappi solo che apprezzo il lavoro che fai e ti sono grato per come lo fai.

Ti auguro una vita serena e colma di amore e ti ringrazio davvero molto per la serenità che sai donare a me ed a tutti gli altri lettori con i tuoi bellissimi, piccoli capolavori letterari.

Ti abbaccio forte.
A.

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1 Sabato, 4 ottobre 2008 1 5 1
1 Caro Andrej,

leggendo "Cardellino" mi sono venute in mente tante cose da dirti, ad esempio ho notato che, come in "Nunc dimittis", presenti sempre il protagonista con la sua infanzia, gli fai vivere mille peripezie ed infine trovare la pace fra le braccia del suo amore.

In tutto questo, però, sento la mancanza di qualcosa... Non so spiegarla bene, ma credo che sia un crescere più lento del rapporto che ha il protagonista con la persona che ama sacrificando magari qualche avventura. Sarà che sono una romanticona, ma personalmente esalterei la relazione più importante in contrasto con le altre. Magari è un particolare solo di queste due storie.

Altra cosa che ho notato è il tuo modo di proporre la vita con le sue ingiustizie e gli eventi inevitabili, e non ho potuto far altro che pensare che quello che scriviamo rispecchia inevitabilmente il nostro animo...

Per ultimo, ma non meno importante è lo sfondo, il contesto, sempre molto interessante e particolareggiato.

Un piccolo dettaglio che ho notato al di fuori della storia in se è il ripetersi del nome Benjamin; forse ha qualche significato o valore per te, o semplicemente ti piace.

Un abbraccio,

Laura

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1 Lunedì, 26 dicembre 2005 1 4 1
1 Andrej

ho letto i racconti del primo scaffale e quanto segue sono le mie impressioni:

Cardellino - Bello, anche se un po' triste: è anche purtroppo verosimile, in particolare sul "perbenismo" ipocrita della società; per fortuna che c'è un lieto fine.

Mario

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1 Lunedì, 5 dicembre 2005 1 3 1
1 Ciao Andrej,

ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi
:-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)

A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie :-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,

Federica

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1 Domenica, 15 agosto 2004 1 2 1
1 Caro Andrej,

una sera di alcuni anni fa mi imbattei in un tuo racconto. Lo lessi e lo rilessi. A tratti suscitava il mio sorriso ma a tratti mi faceva anche venire qualche lacrima. Era semplicemente la storia di un ragazzo che incontrava un altro ragazzo si piacevano, fecero l'amore e poi, con mia sorpresa si innamorarono.

Ma come? Possibile?

Ed io che per tutti quegli anni non mi ero mai soffermato su quell'aspetto? Io che non avevo mai voluto nemmeno considerare la possibilità che un ragazzo potesse innamorarsi di un altro ragazzo?

Quei ragazzi nel racconto avevano solo diciotto anni.

Ma avevo avuto anch'io diciotto anni ed a quell'età pensavo ai miei amici solo sul piano fisico. Quanti ne avevo? Quanti ragazzi mi piacevano? Con quanti di loro avrei fatto faville per infilarmici nei pantaloni? E con quanti di loro ci ero riuscito?

Possibile che a me non mi era mai sfiorato nemmeno per la mente che con qualcuno di loro avrei potuto avere qualcosa più che una semplice scopata? E quanti di loro non aspettavano altro? Quanti mi hanno amato senza essere corrisposti solo perché dal fesso che ero non riuscivo a leggere nei loro occhi, nei loro cuori? Quanti dopo aver fatto sesso con me se ne sono andati via delusi per non aver sentito da parte mia qualche parola che li inducesse a rimanere un poco di più?

Nei tuoi racconti, caro Andrej a volte leggo di ragazzi anche più giovani che però avvertono in loro il desiderio non di fare solo sesso ma di stare vicino ad una persona in modo più completo e mi chiedo cosa sono io che non ho mai avvertito, quando era il momento, quel desiderio?

Piano piano cominciavo a capire da dove arrivava quel senso di vuoto che mi aveva sempre accompagnato. Cominciavo a rendermi conto che sostanzialmente avevo dedicato la mia vita al lavoro ed alla professione cercando sempre di migliorarmi ma tralasciando invece la cosa che adesso so essere ancora più importante e cioè la mia felicità.

Leggere i tuoi racconti mi fa sentire bene perché mi immedesimo nei personaggi e sono contento per loro.

Ho cominciato a leggere di te con la storia: "Sette fratelli per Mel".

Ma in modo particolare mi sono piaciuti molto "Fratelli d'Italia" e poi "Il ragazzo dell'acquedotto", "Lo mercatante venetiano", "Il trifoglio nero", "Caro Eugenio", "Il figlio del presidente", "Cardellino", "Manush", "Nunc Dimittis" ma forse era meglio elencare quelli che non mi sono piaciuti molto, che stavo meno.

Alcune sere fa ho finito di leggere "Nunc Dimittis" e sto ancora riflettendo su cosa cominciare.

Comunque ti farò sapere.

Se sei riuscito a leggere fino a qui, ti ringrazio per la pazienza.

Ciao,

Tony.

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1 Venerdì, 24 gennaio 2003 1 1 1
1 Ciao,

finora ho letto Nunc Dimittis, Cardellino, Il Trifoglio nero, Il giocattolo del boss e Sette fratelli per Mel Baxter e i due che mi sono piaciuti di più sono Il Trifoglio nero e Cardellino. Entrambi li ho immaginati pubblicati con numerose illustrazioni in bianco e nero o addirittura trasformati in un fumetto...
Io ed il mio compagno ti facciamo pubblicità tra i nostri amici ! Ciao !
Francesco

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