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Mercoledì, 1 giugno 2016 |
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Ciao Andrej,
non credo che hai tante donne che leggono le tue storie, e è un peccato, secondo me; e io ti sto facendo propaganda fra le mie amiche.
"Il trifoglio nero" è una storia assai tenerella, in cui i due protagonisti non si zompano addosso già al primo capitolo, e questo mi è molto piaciuto. Tu hai saputo far vedere la lenta costruzione di un amore. Beh, sì, in tutte le tue storie che ho letto finora, tu dai giustamente molto peso all'amore, anche se giustamente non trascuri l'aspetto sessuale.
Ma anche nelle parti in cui descrivi il rapporto sessuale, lo fai in modo esplicito ma mai pornografico. Lo sai che questo è raro, non solo nei racconti gay ma anche in quelli etero! O sorvolano del tutto, o scadono nella pornografia. Tu come hai fatto a amtenere qesto giusto equilibrio?
Va beh, ora ti saluto, per non romperti troppo. Comunque un bel "Grazie" finale
Maria |
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Mercoledì, 27 febbraio 2013 |
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salve :-)
ho avuto tempo di leggere altri due racconti, Cardellino e Trifoglio nero, bellissimi, divorati direi :-)
in Cardellino ho subito notato l'attualità degli argomenti trattati, coppie di fatto, adozioni ed omofobia, razzismo, convivenze e molti altri. Molto interessante il racconto l'ho trovato delizioso ;-) leggendolo ho rivissuto momenti della mia vita sentimentale e mi sono commosso, bellissimo il personaggio nativo ho sempre ammirato questo popolo fino ad andare a scoprirlo sia in Canada che negli USA e con il tuo racconto l'hai reso nobile, affascinante e desiderabile.
Il Trifoglio nero è stata una gradevolissima sorpresa, hai raccontato di un amore unico e monogamo, assai raro da trovare ormai, heheeheh, perfino nei racconti. Quanto mi sono immedesimato in entrambi i personaggi amanti, hai reso bene l'idea del concetto amore, probabilmente sei stato facilitato dal mondo arabo :-) nel senso che nelle narrazioni dei paesi mediorientali è tutto molto nobile e giusto e visto attraverso gli occhi di Allah che non sbaglia mai :-) è risultato tutto armonioso. Appena potrò leggerò ancora i tuoi racconti li vorrò leggere tutti, e stanne certo che ci riuscirò.
Con affetto
Sergio
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Giovedì, 12 marzo 2009 |
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Ciao Andrej
è da molto ke volevo scriverti, ma per una cosa o per una altra nn ho mai avuto l occasione, comunque meglio tardi ke mai. Giusto?
Inanzitutto volevo dirti che tutti i tuoi racconti che ho letto fino ad ora, sono stati tutti bellissimi, mi hanno rapito subito sin dai primi capitoli, soprattuto Il trifoglio nero è stato molto avvincente e avrei voluto che non finisse mai.
In realtà quando ho letto x la prima volta un tuo racconto sono rimasta un pò sorpresa dal linguaggio forte che usavi, anche perchè fino ad allora avevo letto fumetti e libri a tematica omosessuale scritti da donne per altro, quindi il linguaggio usato era totalmente diverso, molto più soft, certo avevo letto in precedenza "Colori Proibiti" di Yukio Mishima uno scrittore giapponese che adoro, ma è comunque stato scritto negli anni '60 quindi il linguaggio era molto contenuto.
Comunque sono contenta di poter leggere sotto un altro punto di vista, più reale anche perchè essendo omosessuale puoi esprimere al meglio quelli che sono i reali sentimenti dei personaggi, purtroppo noi donne tendiamo a romanticizzare e rendere troppo rose e fiori situazioni che a causa di questa società, ancora troppo ottusa, non possono essere vissute con serenità, come è giusto che sia, invece si è costretti a doverle nascondere ingiustamente, perchè non tutti hanno il coraggio di esporsi.
Ti rinnovo ancora i complimenti per i tuoi racconti e per il tuo sito.
Alessandra
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Giovedì, 03 maggio 2007 |
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Caro Andrej,
ho letto alcuni dei tuoi racconti.
il trifoglio nero
Morve
Epistolario
il diario di Alain
Jaume de Sitges
La santa vita di un vescovo peccatore.
Nunc dimittis
Mi sono piaciuti tutti, effettivamente sono ben documentati ed avvincenti.
Ho particolarmente gradito, soprattutto in alcuni, la vena religiosa... mi sbaglio?
Mi è anche piaciuta l'introspezione dei personaggi, le descrizioni spesso accurate.
Mi sono guardato un po' attorno nel tuo sito, e ho notato che hai scritto tanto. Appena ho un po' di tempo in più (in questo giorni sono a casa in malattia) mi metterò a leggere la tua biografia... Mi piacerebbe capire un po' meglio chi sei, da dove ti arriva la vena creativa...
Urgh, quanto ho scritto, scusa...
ti ringrazio per i piacevoli momenti di lettura che mi hai concesso,
P.
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Lunedì, 5 dicembre 2005 |
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Ciao Andrej,
ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi
:-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)
A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche
omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie
:-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,
Federica
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Domenica, 15 agosto 2004 |
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Caro Andrej,
una sera di alcuni anni fa mi imbattei in un tuo racconto. Lo lessi e lo rilessi. A tratti suscitava il mio sorriso ma a tratti mi faceva anche venire qualche lacrima. Era semplicemente la storia di un ragazzo che incontrava un altro ragazzo si piacevano, fecero l'amore e poi, con mia sorpresa si innamorarono.
Ma come? Possibile?
Ed io che per tutti quegli anni non mi ero mai soffermato su quell'aspetto? Io che non avevo mai voluto nemmeno considerare la possibilità che un ragazzo potesse innamorarsi di un altro ragazzo?
Quei ragazzi nel racconto avevano solo diciotto anni.
Ma avevo avuto anch'io diciotto anni ed a quell'età pensavo ai miei amici solo sul piano fisico. Quanti ne avevo? Quanti ragazzi mi piacevano? Con quanti di loro avrei fatto faville per infilarmici nei pantaloni? E con quanti di loro ci ero riuscito?
Possibile che a me non mi era mai sfiorato nemmeno per la mente che con qualcuno di loro avrei potuto avere qualcosa più che una semplice scopata? E quanti di loro non aspettavano altro? Quanti mi hanno amato senza essere corrisposti solo perché dal fesso che ero non riuscivo a leggere nei loro occhi, nei loro cuori? Quanti dopo aver fatto sesso con me se ne sono andati via delusi per non aver sentito da parte mia qualche parola che li inducesse a rimanere un poco di più?
Nei tuoi racconti, caro Andrej a volte leggo di ragazzi anche più giovani che però avvertono in loro il desiderio non di fare solo sesso ma di stare vicino ad una persona in modo più completo e mi chiedo cosa sono io che non ho mai avvertito, quando era il momento, quel desiderio?
Piano piano cominciavo a capire da dove arrivava quel senso di vuoto che mi aveva sempre accompagnato. Cominciavo a rendermi conto che sostanzialmente avevo dedicato la mia vita al lavoro ed alla professione cercando sempre di migliorarmi ma tralasciando invece la cosa che adesso so essere ancora più importante e cioè la mia felicità.
Leggere i tuoi racconti mi fa sentire bene perché mi immedesimo nei personaggi e sono contento per loro.
Ho cominciato a leggere di te con la storia: "Sette fratelli per Mel".
Ma in modo particolare mi sono piaciuti molto "Fratelli d'Italia" e poi "Il ragazzo dell'acquedotto", "Lo mercatante venetiano", "Il trifoglio nero", "Caro Eugenio", "Il figlio del presidente", "Cardellino", "Manush", "Nunc Dimittis" ma forse era meglio elencare quelli che non mi sono piaciuti molto, che stavo meno.
Alcune sere fa ho finito di leggere "Nunc Dimittis" e sto ancora riflettendo su cosa cominciare.
Comunque ti farò sapere.
Se sei riuscito a leggere fino a qui, ti ringrazio per la pazienza.
Ciao,
Tony.
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