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Sabato, 29 novembre 2014 |
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Ciao,
"In fuga" mi è piaciuto un sacco, non solo per l'iniziale ambientazione a Perugia, città che amo molto, ma anche per averci messo dentro forti emozioni, come quella del confronto con la madre, o quella di quando ha rubato la macchina fotografica.
Pur descrivendo personaggi di notevole dirittura morale, non descrivi persone perfette, ma molto "umane", comprese le debolezze o le forze che vengono fuori nei momenti difficili. E come sfondo, c'è sempre l'amore in tutte le sue declinazioni. Tu non dai ricette (= fate così che va bene) ma presenti persone a tre dimensioni, che cercano e trovano le soluzioni adatte a loro.
Matteo |
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Sabato, 21 gennaio 2006 |
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Ciao,
ho letto alcune storie... In fuga, Contando fino a dieci (davvero stupenda), amore e malavita, mentre Seconda giovinezza non l'ho ancora finito perchè sono stanca in questo momento... alcune le ho lette ieri sera sul tardi, le altre poco fa, e come al solito mi sono piaciuti i tuoi punti di vista... non mi ricordo se ti ho scritto questo pezzo ma siccome è piuttosto bello...
"Ma perché dev'essere così difficile voler bene davvero, amare, capire? Perché?"
"Perché... perché siamo piccoli e brutti e limitati. Perché non siamo capaci di andare avanti senza schemi, in bianco e nero, magari sbagliati ma ben definiti. Perché è scomodo e difficile e pesante valutare volta per volta ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, bene o male... E perché mai niente è completamente giusto o completamente male."
"Perché non siamo abbastanza umili, insomma."
"Ecco... sì, io non l'ho mai pensato in questi termini ma credo che sia esatto. Non sappiamo riconoscere i nostri limiti, limiti di giudizio, limiti di comprensione. Perché non sappiamo rinunciare alle nostre sicurezze, a crederci forti... Sì, credo proprio che tu abbia ragione. Perché non siamo abbastanza umili."
Mi sento davvero euforica dopo aver letto le tue storie, anche perché finiscono bene e ne sono contenta....più tardi, quando finisco di leggere seconda giovinezza, ti scrivo di nuovo!
A presto
Laura
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Lunedì, 5 dicembre 2005 |
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Ciao Andrej,
ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi
:-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)
A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie
:-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,
Federica
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Domenica, 18 agosto 2002 |
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Caro Andrej, grazie per i tuoi racconti. Li ho letti quasi tutti. Mi hanno perfino strappato le lacrime. Alcuni sono veri capolavori. Ho letto tempo fa "La scelta" e simpatizzo per Gustavo. E' evidente che la tua non è una conoscenza libresca del cristianesimo; neppure un vaticanista sarebbe in grado di scrivere di cose religiose come lo fai tu.
Tornando ai racconti mi sono piaciuti anche: "Anche una spia può amare", "Il carro dei guitti", "Il segno del forcipe", "L'ombra del divo", "In fuga", "Memoria", "Buon natale Norman"... ma dovrei citarne più della metà.
Alcuni non li ho finiti per questi motivi: non mi attira il genere fantascienza ; gli epistolari sono troppo impegnativi; in alcuni racconti le scene di sesso prendono il sopravvento su una trama povera, ma di questi non ricordo neppure il titolo.
Una bella eccezione è "Jaume di Sitges", dove nonostante la povertà della trama e l'abbondanza di sesso, il protagonista ha una personalità fortissima e carica di umanità. I finali spesso sono un po' scontati e prevedibili: mettono su una bella bottega... Segno del tuo ottimismo invincibile.
Grazie ancora per aver messo a disposizione di tutti (e gratuitamente!) il frutto della tua esperienza, delle tue letture e dei tuoi viaggi.
Ciao
Eugenio
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