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Martedì, 2 febbraio 2016 |
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Il romanzo "Io, il figlio del presidente" ha un'atmosfera molto diversa da tutti gli altri racconti, forse perché il protagonista dice che l'ha scritta nell'anniversario della morte del suo compagno di vita. È triste, eppure di fondo si sente una pacata serenità.
Devo dirti che l'ho letto die volte e la seconda volta mi è piaciuto anche più della prima, perché vi ho sentito un senso di fiduciaverso il futuro, nonostante tutto.
Ho apprezzato come dipingi la famiglia dell'uomo politico in carriera, pronto a sacrificare tutto, anche i figli, per la propria carriera. Ma alla fine riesci a mettere le cose a posto, grazie alla presa di posixzione di due dei tre fratelli del protagonista. Bravo!
Bruno |
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Sabato, 25 gennaio 2014 |
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Ciao Andrej
mamma mia quant'è triste "Io, il figlio del presidente" sia per la sua vita, sia per la morte del suo amante! Però, come credo sia nel tuo carattere, anche in questa storia concludi con un senso di speranza per il domani. D'altra parte, poiché la finzione letteraria è che il testo sia stato scritto nel decimo anniversario della morte del suo amante, è logico che tutto il racconto sia pervaso da una lieve mestizia. Sei semplicemente coerente.
Ogni tuo racconto, mi pare, contiene comunque diversi insegnamenti, per chi li sa leggere. Non sono mai buttati in faccia al lettore, devi trovarli leggendo fra le righe, ma ci sono sempre.
Angelo P. |
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Sabato, 05 giugno 2010 |
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Ciao Andrej,
ho appena finito di leggere il romanzo "Io, figlio del presidente".
Finalmente posso leggere un tuo romanzo senza happy-end, ero curioso di vedere come te la saresti cavata in questo caso. Devo dire che ne esci a pieni voti, senza dubbio. Come al solito, e ovviamente mi ripeto, la tua narrazione mi piace, scorre veloce, le descrizioni i particolari sono tutti lì, riesci a far vivere nella mente del lettore i personaggi senza problemi, vorrei avere un decimo del tuo talento!
Parliamo della storia: mi è piaciuta tantissimo, solo per l'artificio letterario che hai usato per rendere verosimile la biografia bisognerebbe renderti omaggio. Sinceramente questa storia mi ha fatto molto pensare, ai politici, alla nostra società, come venga richiesto alla classe dirigente di mostrarsi con ipocrisia al proprio elettorato.
Mi è dispiaciuto che la storia fra Dave e Rick sia finito così in malo modo, vedevo del tenero e mi sarebbe piaciuto che continuasse. Non ho capito perché Rick abbia deciso di "consolarsi" con il suo tedesco così rapidamente e soprattutto il perché Dave l'abbia accettato senza problemi (cfr. lettera), si erano ripromessi di lottare fino all'ultimo per difendere il loro amore... bah....
La storia fra Dave e Khaled è stata sicuramente molto intensa: l'amore vero! Come già ti avevo accennato all'inizio ho apprezzato la tua scelta di fare morire Khaled, per due semplici motivi:
1. Si tratta di un autobiografia, quindi rende maledettamente reale la storia stessa. Infatti è l'anniversario di morte di Khaled a rendere possibile la stesura della storia, quindi la sua morte diventa giustificante del tutto.
2. Ho finalmente potuto vedere come te la cavi con un epilogo tragico... mi sei piaciuto tantissimo, però, non esagerare con questi finali da lametta ;)
Per ora è tutto, grazie come sempre per il tuo capolavoro.
A presto,
T.
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Giovedì, 22 gennaio 2009 |
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Caro Andrej,
nonostante lo studio e il lavoro sono comunque riuscita a trovare il tempo per continuare a leggere i tuoi racconti, mi sono talmente appassionata che delle volte rimanevo alzata fino a tardi per arrivare sino alla fine.
Due mi hanno colpito in particolare "Io, il figlio del presidente" e " Un traffico infame."
Io, il figlio del presidente mi ha lasciato con l'amaro in bocca, un finale così triste non me l'aspettavo proprio, di solito nei tuoi racconti c'è sempre un happy end. Sarebbe stato bello se il protagonista avesse trovato un altro compagno, dopo la morte di Khaled.
In un "Traffico infame" ho trovato i molti cambi di ambientazione dannosi per la fluidità del racconto, beh almeno per me, ho fatto un pò di fatica all'inizio per capire i collegamenti tra i vari personaggi. Mi sarebbe paiciuto se il rapporto tra Kevin e Elton avesse avuto più spazio, una maggiore descrizione di come dopo l'adozione i due abbiano iniziato a vivere insieme, imparando a conoscersi e sopratutto per il ragazzo impare un modo meno violento di amare.
Detto questo ti devo proprio dire che non c'è un racconto uguale all'altro, mi sorprendi sempre.
Buona serata
Chiara
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Giovedì, 31 maggio 2007 |
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ti scrivo innanzi tutto per dire che mi piacciono moltissimo i tuoi libri e mi chiedevo se alcuni sono mai stati pubblicati su carta...
inoltre volevo dirti che sono entrato in contatto con la mia omosessualità molto giovane... e grazie ai tuoi racconti ho imparato a sognare ridere e piangere, ma cmq ho imparato ad accettare la mia sessualità più facilmente...
riguardo ai racconti, me ne sono piaciuti tantissimi. se devo proprio fare una scelta il più bello è Boy-san seguito da per abito un tatuaggio e l'uomo della marea, anche se mi è piaciuto molto anche quello del figlio del presidente e quello del ragazzo disabile (che vorrei rileggere ma non ricordo il titolo) e molti altri dei queli ora non ricordo i titoli
boy san è quello che mi è piaciuto di più perchè insegna a sognare che anche se sei in una situazione brutta, che per te potrebbe non cambiare mai, una mattina potresti svegliarti e scoprire che quello è il giorno in cui cambierà tutto nella mia vita
il più brutto? non per adulazione o cosa... xò non saprei... non mi hanno entusiasmato molto la serie di swooney non so xkè, ma solo non mi piacciono molto le serie, forse è anche questo... boh!!
la serie fratelli d'italia l'ho letta, quella rispetto alle altre mi è piaciuta, alla fine sono più simili a tre racconti separati anche se alcuni personaggi sono ricorrenti
temply
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Lunedì, 19 dicembre 2005 |
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Ciao, come va? Ti avevo già scritto di recente, dopo aver letto "Io, il figlio del presidente". Ora ho appena finito di leggere : "I miei dieci modelli", e che dire, anche questo racconto è stato fantastisco. Mi è piaciuto un sacco, dall'inizio alla fine. A differenza del primo, ci sono più narrazioni erotiche, con cambi di modelli ad ogni capitolo.
Potrei farti una richiesta? So che è una cosa assurda, ma io ci provo ugualmente... A me è piaciuto un sacco "Io, il figlio del presidente", però mi sarebbe piaciuto che si narrasse di più nel periodo che il protagonista aveva vissuto in Tonga, quando ha aperto il Pub e l'albergo. Dato che lo stile de: "I miei dieci modelli" è stato stupendo, riusciresti a scrivere una storia (basata nel periodo in Tonga, della storia "Io, il figlio del presidente" (come detto sopra) sulle avventure dei ragazzi che lavoravano nel pub e nell'albergo, coi clienti? Sullo stile della storia "I miei dieci modelli"? Non so se mi sono spiegato bene, e so che è una richiesta assurda, però a me farebbe molto piacere. Magari una storia abbastanza lunga, con tante avventure
;)
Grazie mille, e scusa per la richiesta
;)
Luca
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Sabato, 17 dicembre 2005 |
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Ciao, ti scrivo dopo aver letto il racconto : "Io, il figlio del presidente".
Devo dire che mi è piaciuto un sacco, però avrei preferito che fosse più
lungo, magari nella seconda parte quando il protagonista cambia identità e
apre un Pub e un albergo.
Ora dovrei iniziare a leggerne un altro, avresti qualcosa da consigliarmi? Mi piacerebbe qualche racconto su una storia giovanile... Non so se hai già fatto qualche racconto adolescenziale, dove un ragazzo si riscopre gay, e vede la sua vita adeguarsi in base alle esigenze. Magari un racconto molto lungo, stile soap, che vive la vita giorno per giorno, o comunque a breve distanza.
;)
Grazie mille. Ciao
;)
Luca
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Domenica, 15 agosto 2004 |
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3 |
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Caro Andrej,
una sera di alcuni anni fa mi imbattei in un tuo racconto. Lo lessi e lo rilessi. A tratti suscitava il mio sorriso ma a tratti mi faceva anche venire qualche lacrima. Era semplicemente la storia di un ragazzo che incontrava un altro ragazzo si piacevano, fecero l'amore e poi, con mia sorpresa si innamorarono.
Ma come? Possibile?
Ed io che per tutti quegli anni non mi ero mai soffermato su quell'aspetto? Io che non avevo mai voluto nemmeno considerare la possibilità che un ragazzo potesse innamorarsi di un altro ragazzo?
Quei ragazzi nel racconto avevano solo diciotto anni.
Ma avevo avuto anch'io diciotto anni ed a quell'età pensavo ai miei amici solo sul piano fisico. Quanti ne avevo? Quanti ragazzi mi piacevano? Con quanti di loro avrei fatto faville per infilarmici nei pantaloni? E con quanti di loro ci ero riuscito?
Possibile che a me non mi era mai sfiorato nemmeno per la mente che con qualcuno di loro avrei potuto avere qualcosa più che una semplice scopata? E quanti di loro non aspettavano altro? Quanti mi hanno amato senza essere corrisposti solo perché dal fesso che ero non riuscivo a leggere nei loro occhi, nei loro cuori? Quanti dopo aver fatto sesso con me se ne sono andati via delusi per non aver sentito da parte mia qualche parola che li inducesse a rimanere un poco di più?
Nei tuoi racconti, caro Andrej a volte leggo di ragazzi anche più giovani che però avvertono in loro il desiderio non di fare solo sesso ma di stare vicino ad una persona in modo più completo e mi chiedo cosa sono io che non ho mai avvertito, quando era il momento, quel desiderio?
Piano piano cominciavo a capire da dove arrivava quel senso di vuoto che mi aveva sempre accompagnato. Cominciavo a rendermi conto che sostanzialmente avevo dedicato la mia vita al lavoro ed alla professione cercando sempre di migliorarmi ma tralasciando invece la cosa che adesso so essere ancora più importante e cioè la mia felicità.
Leggere i tuoi racconti mi fa sentire bene perché mi immedesimo nei personaggi e sono contento per loro.
Ho cominciato a leggere di te con la storia: "Sette fratelli per Mel".
Ma in modo particolare mi sono piaciuti molto "Fratelli d'Italia" e poi "Il ragazzo dell'acquedotto", "Lo mercatante venetiano", "Il trifoglio nero", "Caro Eugenio", "Il figlio del presidente", "Cardellino", "Manush", "Nunc Dimittis" ma forse era meglio elencare quelli che non mi sono piaciuti molto, che stavo meno.
Alcune sere fa ho finito di leggere "Nunc Dimittis" e sto ancora riflettendo su cosa cominciare.
Comunque ti farò sapere.
Se sei riuscito a leggere fino a qui, ti ringrazio per la pazienza.
Ciao,
Tony.
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