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1 Venerdì, 2 dicembre 2016 1 14 1
1 Buongiorno Andrej

il suo romanzo "Per abito un tatuaggio" costituisce una documentazione quanto mai interessante del mondo della mafia giapponese. Molto interessante il pesonaggio della madre di Kazunari, che può essere spietata e anche tenera. La figura di Jun è forse anche troppo tenera, eppure a parere mio, non sarebbe staata credibile se le avesse assegnato un carattere meno ingenuo, meno pronto a sacrificarsi per colui che egli ama.

Le faccio quindi i miei complimenti per l'ennesima bella storia che lei ha saputo creare.

Angelo

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1 Mercoledì, 7 gennaio 2015 1 13 1
1 Caro Andrej

"Per abito un tatuaggio" mi è piaciuto molto. Jun ama Kazunari nonostante sia un criminale. Lo ama talmente che, pur non approvandolo per niente, pur non scusandolo affatto, non riesce a fare a meno di lui. Ma proprio questo suo amore senza condizioni, alla fine ha il potere di cambiare Kazunari.

Bella la figura della madre di Kazunari: donna spietata (quando uccide il suo consigliere) eppure pronta a riconoscere l'amore di Jun e a favorire il cambiamento del figlio. Ma tu conosci pure il mondo degli yakuza, per descriverlo tanto bene?

Ciao, Federico

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1 Venerdì, 26 agosto 2011 1 12 1
1 Ciao Andrej,
ti scrivo le mie impressioni di "Per abito un tatuaggio"

La storia ha degli elementi molto interessanti, mi è piaciuta e amo come ti butti ogni volta in un'ambientazione diversa. In questo caso poi, il genere mi è sempre piaciuto, devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto leggere più azione, come sempre nei tuoi racconti puoi contare sulla tua capacità nel caratterizzare i personaggi, con i loro pensieri ed emozioni. Come già detto è un tue elemento di forza.

In questa storia però ho avuto l'impressione che un personaggio riveli dei momenti di cedimento di coerenza... mi spiego.

Non mi convincono le motivazioni con cui Jun tollera il lavoro di Kazunari, il fatto che quest'ultimo non uccida non cambia molto la situazione, Kazunari rimane un criminale, ricattando le persone e commettendo ingiustizie varie, sembra strano che un ragazzo pulito come jun accetti tutto questo, preoccupandosi quasi esclusivamente della salute di Kazunari.

Quello che cerco di dire è che l'alibi del però non uccido, non basti a pulire l'immagine di uno che cmq con le sue azioni rovina o ricatta le vite degli altri...

Invece mi è piaciuta la discussione tra i due quando jun si è lasciato sfuggire che sperava ancora in un cambiamento di Kazunari. Specialmente il modo con cui jun risponde alle accuse dell'amato. Qui c'è stato proprio un picco di qualità nel delineare il carattere del personaggio.

Concludo con una nota dolente: Il finale del capitolo 8 mi è sembrato molto frettoloso, come se ti fossi stancato di raccontare le loro vicende. Era interessante vedere come si giostrava jun con i rapitori, mostrava un suo lato sottile e intelligente molto interessante, per non parlare di come poteva svolgersi la liberazione.

è per questi motivo, per fatto che tu non abbia sfruttato gli eventi apice di un racconto come questo, che mi portano a pensare che forse avevi perso l'interesse per questo racconto. Mi sbaglio?

Ecco è tutto, per ora ti saluto

Un grande abbraccio
Alex

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1 Mercoledì, 25 maggio 2011 1 11 1
1 Salve.

Parto dal racconto che mi è piaciuto più di tutti: "Il ragazzo padre". Mi è piaciuto tutto dall'inizio alla fine, l'ho trovato di una dolcezza estrema e ho apprezzato molto il modo in cui si descrive la vita di due uomini che allevano un figlio (sono una sostenitrice dei matrimoni gay e vorrei tanto che il governo italiano permettesse l'adozione da parte di coppie gay di adottare figli).

"L'ombra del divo": ho trovato estremamente realistico il dolore di Patrick, la sua fragilità e le sue paure dopo la violenza sessuale.

"La strana coppia": ho apprezzato tantissimo il punto in cui si descrive il dolore di Stefano quando ricorda il compagno morto e la sensazione che prova dopo aver fatto l'amore con Maurizio....."Stanotte ho capito che non sono io ad essere morto con Carlo ma che è lui a continuare a vivere con me. In me." Bellissima frase!!!!!!

"Il portinaio": straziante la descrizione di Fausto quando fa coming out in famiglia, toccante la storia dei due adolescenti che si amano e rischiano di essere scoperti ma poi sono aiutati da Fausto. L'unica cosa che ho trovato un po' noiosa è tutta la parte filosofica con Serse quando discutono sull'arte di vivere.

Alcuni racconti non sono proprio riuscita a leggerli come ad esempio "La libera comune di Silvana"... dopo il terzo capitolo ho dato forfait perchè non ci capivo nulla. Troppo complicato.

Nel racconto "La certosa di Montsabot" avrei preferito che la storia si incentrasse maggiormente tra Roland e Serge.

Altri racconti che mi sono piaciuti molto sono:
"Il mercenario e il frate"
"Figlio per un mese"
"La vita inizia a 25 anni"
"Oro incenso e mirra"
"Per abito un tatuaggio"
"La famiglia Stone"
"Il bel ragazzo": mi piace moltissimo come viene trattato il tema delle marchette descrivendoli quasi in modo affettuoso, evidenziado le difficoltà e senza disprezzarli come comunemente fanno tutti. (anche nel racconto "Figli di puttana")
"La curva del collo"
"Papà e mamma": ho trovato fantastico il fatto che i due genitori accettassero l'amore tra i due figli e gli mettessero a disposizione una camera da letto tutta per loro.

In ultimo ma non per importanza volevo parlare del racconto di "Mar Swooney". Bellissimo è dire poco!! Mi ha ricordato tantissimo i libri di Marion Zimmer Bradley.

Ancora complimenti e spero che la sua "vena" si possa risvegliare presto perchè leggere i suoi racconti è veramente piacevole. Le confesso che in alcuni ho pianto tantissimo per l'emozione che mi ha saputo trasmettere.

Un caloroso saluto
Gianna

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1 Domenica, 06 giugno 2010 1 10 1
1 Appena finito di leggere "Per abito un tatuaggio (Yakuza)".

Una bella storia, veramente, una delle migliori che ho letto fin'ora, peccato non così lunga come altre. Ogni volta mi stupisci sempre di più: riesci con naturalezza a descrivere sempre con successo ambientazioni così diverse... riesci a passare da un posto all'altro con così naturalezza e dovizia di particolari che rendi anche le parti narrative molto interessanti e profonde.

L'intreccio della storia è stato confezionato ad arte, sono molto contento che abbia letto questa storia subito dopo a "Io, il figlio del presidente". Il parallelismo sorge spontaneo, tutte i due romanzi narrano di una storia di amore immerso in un contesto di responsabilità nei confronti della famiglia, ma con sfaccettature diverse: Dave è una vittima del sistema che non riesce ad accettare e farsi accettare dalla famiglia, dalla società: non accetta e non si sente parte del progetto imposto dalla famiglia. Kazunari, al contrario, ha accettato sia la famiglia e la famiglia ha accettato lui, che l'essere una pedina di un gioco più grande.

Questa è la chiave di lettura: Kazunari può scegliere, invece Dave è inchiodato al suo stereotipo.

Diventa molto interessante, invece, la figura di Jun. Jun sembra un secondo Dave e ripercorre diverse sue problematiche (perdita di una vita privata, continue interferenze ecc...), ma si conforma per solo amore. Allora verrebbe da dire Amor vincit omnia? L'amore è la cura di tutti i mali? Accettare il proprio amato per così com'è non è una forma altissima di amore?

Jun ama Kazunari, ma Kazunari (ed è ben cosciente di esserlo) lo ama nella stessa misura anche se lui ha riserve (nel senso generale, ovvero sa di non rendere pienamente felice il suo amante). Non riesce a cambiare come vorrebbe Jun, anzi alle terme si altera, si dispera, si strugge ma non capisce.

Si comprende quanto si ami, solo quando lo si è perso.

Questo è l'assioma che racchiude in poche parole tutta la storia. Kazunari può comprende appieno il suo amore verso Jun solo quando ha rischiato di perderlo, viceversa Jun comprende appieno il suo amore verso Kazunari solo quando ha rischiato di perderlo.

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi tu su questo punto, soprattutto come è nata la storia: se sei partito da questo punto e hai romanzato attorno, oppure se il concetto è venuto "così com'è".

Grazie per il romanzo, veramente uno dei più profondi
T.

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1 Giovedì, 01 gennaio 2009 1 9 1
1 Gentili Matt & Andrej,
mi chiamo Valeria, ho 24 anni, sono italiana e conosco piuttosto bene l'inglese (spesso lo preferisco all'italiano).

Ho scoperto i vostri racconti qualche tempo fa (prima che fossero protetti da password) e mi sono piaciuti tantissimo.

In particolare mi sono innamorata di "Amanti Skin Head", "Anche una spia può amare", "Boy-san", "Buon Natale Neal e Norman", "Cronache di un destino", "Il giocattolo del boss", "La vita comincia a 25 anni", "L'ombra del divo", "L'uomo della marea", "Morve", "Per abito un tatuaggio", "Sette fratelli per Mel Baxter" (non so scegliere il migliore).

Ne ho letti pochi altri, che mi sono piaciuti tantissimo comunque, ma quelli sopraelencati sono veramente i miei preferiti, mi trovo a rileggerli spesso.

Non ho letto ancora molti dei vostri altri racconti in quanto l'esperienza che ho fatto con quelli che ho già letto mi ha insegnato che in praticamente tutti i casi vengo rapita dalle storie tanto da leggerle tutte d'un fiato e non sopporto di dovermi fermare, magari anche per giorni, per mancanza di tempo.

Vi faccio tanti complimenti per il sito e le opere. Inoltre vi porgo tante congratulazioni per la vostra storia d'amore e vi auguro di poter trascorrere ancora tanti anni felici insieme (spero veramente che il mondo non cerchi di intralciarvi più di quanto non abbia già fatto).

Un caloroso saluto,
Valeria

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1 Venerdì, 26 dicembre 2008 1 8 1
1 Caro Andrej,

è da diversi giorni che mi dedico alla lettura dei tuoi racconti, ho letto all'incirca due o tre storie da ogni scaffale. I mie preferiti sono La vita inizi a 25 anni, splendida la descrizione di come Alain vince ogni resistenza e dubbio di Jacque circa la veridicità dei suoi sentimenti, Per abito un tatuaggio, e la trilogia di Fratelli di Italia , ma devo ammettere che il mio preferito e il primo, mi si è quasi spezzato il cuore leggendo il passaggio in cui descrivi come Enzo si faccia prendere da Alduzzo sotto gli occhi di Ruggero, le tue parole hanno reso vivo il suo dolore e la sua disperazione.

Vorrei complimentarmi con te anche per lo spazio che dai ai sentimanti nei tuoi racconti, sai descriverli molto bene pur avendo come soggetti uomini di età, cultura e zone geografiche diverse. Non è facile, anzi quasi impossibile, trovare racconti erotici gay che non si esauriscono solo con la descrizione della scopata, spesso descrita anche in maniera piuttosto rozza. Ho visitato diversi siti con racconti erotici gay ma come ti ho già detto nella maggior parte dei casi ho trovato solo una cruda descrizione dall'atto sessuale.

Il tuo è davvero uno stile narrativo completo, riesci a descriveree in maniera coinvolgente i sentimenti dei personaggi e le loro performance erotiche.

Complimenti.

C.F.

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1 Giovedì, 31 maggio 2007 1 7 1
1 ti scrivo innanzi tutto per dire che mi piacciono moltissimo i tuoi libri e mi chiedevo se alcuni sono mai stati pubblicati su carta...

inoltre volevo dirti che sono entrato in contatto con la mia omosessualità molto giovane... e grazie ai tuoi racconti ho imparato a sognare ridere e piangere, ma cmq ho imparato ad accettare la mia sessualità più facilmente...

riguardo ai racconti, me ne sono piaciuti tantissimi. se devo proprio fare una scelta il più bello è Boy-san seguito da per abito un tatuaggio e l'uomo della marea, anche se mi è piaciuto molto anche quello del figlio del presidente e quello del ragazzo disabile (che vorrei rileggere ma non ricordo il titolo) e molti altri dei queli ora non ricordo i titoli

boy san è quello che mi è piaciuto di più perchè insegna a sognare che anche se sei in una situazione brutta, che per te potrebbe non cambiare mai, una mattina potresti svegliarti e scoprire che quello è il giorno in cui cambierà tutto nella mia vita

il più brutto? non per adulazione o cosa... xò non saprei... non mi hanno entusiasmato molto la serie di swooney non so xkè, ma solo non mi piacciono molto le serie, forse è anche questo... boh!!

la serie fratelli d'italia l'ho letta, quella rispetto alle altre mi è piaciuta, alla fine sono più simili a tre racconti separati anche se alcuni personaggi sono ricorrenti

temply

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1 Martedì, 11 aprile 2006 1 6 1
1 ciao

cronache di un destino - il giocattolo del boss - il primo no di fabrizio - la vita inizia a 25 anni - per abito un tatuaggio - se esiste qualcosa chiamato destino

spettacolari, non riuscivo a smettere di leggere, mi hanno emozionato tantissimo!!!! Per ora ho letto solo questi, ma sono sicura che anche tutti gli altri sono altrettanto belli! Non smettere mai di scrivere, mi raccomando^_^

bye bye
Giovanna

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1 Martedì, 17 gennaio 2006 1 5 1
1 Andrej

alcune impressioni sui racconti dello scaffale 3:

Per abito un tatuaggio
Una specie di "onorata società" giapponese.... Anche lí ci si ama tra maschi!!! Che bello!

Mario

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1 Lunedì, 5 dicembre 2005 1 4 1
1 Ciao Andrej,

ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi :-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie :-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,

Federica

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1 Lunedì, 27 ottobre 2003 1 3 1
1 Caro Andrej,

prima di tutto complimenti per le storie, molto divertenti, fantasiose e ben scritte. Io preferisco quelle ambientate ai giorni nostri, ma mi sono letto e gustato anche tutte le altre.

Non so davvero quale potrei dirti sia la mia preferita. Mi sono piaciute molto "Memoria", "Per abito un tatuaggio" (anche a me appassiona la cultura giapponese) "Boy san","La ruota della vita", "La scelta". Anche la trilogia del risorgimento è bella, e la ricostruzione del periodo storico mi è sembrata realistica, accurata, così che te la immagini un po' anche visivamente, come se ti scorressero davanti le immagini di un film in costume. La mia storia preferita tra le tre è "Il caporale".

Comunque amo di più le storie ambientate nell'attualità, che sono vicine a me e alle problematiche di ogni giorno. I dialoghi sono realistici, anche se forse nel linguaggio comune c'è qualche intercalare forte in più, qualche parolaccia voglio dire, e le scene di sesso sono proprio belle. Non sono un amante del genere, per cui le storie che ho gustato meno sono quelle ambientate nel futuro. Naturalmente il lieto fine è d'obbligo e sono d'accordo che non se ne può davvero fare a meno: visto che sognamo, sognamo alla grande!

Mi chiedo dove trovi l'enorme fantasia che riversi nelle storie...

Ti prego, scrivi ancora per noi appassionati lettori!

Ciao. Tano

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1 Lunedì, 9 settembre 2002 1 2 1
1 Caro Andrej,

In "Se esiste qualcosa chiamato destino..." sei stato mooolto competente nelle citazioni, nei nomi, nelle tradizioni... (un pò sapevo pure io di questa loro "tolleranza" non che delle relazioni tra i samurai... ecc), adesso sono a leggere "Né angelo, né marchetta" (che trovo carinissimo, anche se in alcuni punti mi resta proprio difficile riuscire a credere che delle simili cose siano possibili o meglio, reali), ma poi proverò di sicuro con "Per abito un tatuaggio o simile (ho un amicicia fissatissima per gli Yakuza a cui non ho potuto fare a meno di consigliarlo.

Magnolia

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1 Martedì, 22 febbraio 2000 1 1 1
1 Salve,

Sono capitato per caso sul tuo sito e, pur non essendo gay e non interessato alle problematiche di genere, non ho potuto fare a meno di scorrere alcune parti del racconto "Yakuza", che trovo ben scritto e soprattutto ben ambientato.

Considerando il fatto che mi occupo di Giappone da circa 20 anni e che ci ho vissuto per sei, vorrei sapere se anche tu ti occupi del Giappone e, in caso positivo, se ti occupi di letteratura in particolare.

Cordiali saluti,
Cesare

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