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1 Domenica, 25 agosto 2019 1 7 1
1 "Caro Eugenio" :

un racconto molto ma molto bello. Quando troverò il tempo, leggerò pure altre storie.

Grazie mille e saluti cordiali

Dan

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1 Martedì, 30 agosto 2016 1 6 1
1 Gentile signor Andrej,

il suo romanzo "Caro Eugenio" mi ha veramente conquistato. A parte la bella idea di concepirlo come una lunga lettera al ragazzetto che il protagonista aveva adottato assieme al suo amante, tutta l'architettura del racconto è sapiemtemente concepita.

Fra le varie figure di secondo piano, mi ha letteralmente affascinato quello della duchessa. È una figura a tutto tondo, con le sue debolezze e il suo incredibile vigore. Si potrebbe dire che è una figura virile e femminile nella loro migliori accezioni. Una vera quercia!

Come in quasi tutte le sue opere, anche in questa vi è un mare di stimoli alla riflessione sui più diversi argomenti e problemi, come sempre affrontati con le sue consuete gentilezza ed equilibrio. Che altro dire se non farle i miei complimenti?

Angelo

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1 Venerdì, 10 ottobre 2014 1 5 1
1 Caro Andrej,

Ho letto tre volte il tuo romanzo "Caro Eugenio" e ogni volta ci ho trovato cose nuove che prima mi erano sfuggite, perché la prima volta ti interessa soprattutto la storia, poi, passata la prima novità ti accorgi che c'è molto di più di quello che pare, e allora, rileggendola ancora, ti puoi soffermare anche su dettagli apparentemente secondari, e ti accorgi che il racconto è una miniera di belle riflessioni

In questo racconto affronti una sacco di elementi, e credo che se lo leggerò ancora una volta ne troverò ancora. Certo che se dovessi leggere tre o quattro volte ognuno dei tuoi 166 racconti, avrò da leggere per anni e anni. Mica che mi lamento. Sei uno scrittore magnifico, lasciamelo dire.

Sergio

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1 Sabato, 16 settembre 2006 1 4 1
1 ciao andrej !!!!

ho letto "due volte stranieri", "caro eugenio", "cà de lissandrìn", "la storia di chaki il moro" e devo dire che li ho trovati strepitosi. ma ora analizziamoli individualmente.

"due volte stranieri": è un racconto splendidido romantico dolce avvincente realistico. elias e itzhak sono bellissimi assieme e bellissimo è il racconto di come nasce il loro amore, è una cosa graduale maturata dall' odio si trasforma in amicizia e poi in amore; amore descritto in maniera dolce romantica senza cadere nello stucchevole. mi è piaciuto molto il dialogo durante il compito assegnato dal prof mastella (zio antonio ^_^). sarebbe stupendo che anke nella realtà bastasse sedersi ad un tavolo e discutere così, io comunque ci spero sempre. è in assoluto il mio racconto preferito per ora.

"chaki il moro": anke questa storia mi è piaciuta molto. rhèmy e chaki ne hanno passate di tutti i colori ciò nonostante continuano ad amarsi anke più di prima, questo dimostra come l'amore supera le difficolta e che non importa se sei ricco o povero uomo o donna inteligente o stupido forte o debole, l'amore è una cosa meravigliosa che ti prende e ti porta via.

UN BACIONE

vale

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1 Sabato, 20 maggio 2006 1 3 1
1 Caro Andrej,

Ecco i miei commenti per i racconti dello scaffale 6:

Caro Eugenio - Come è bello poter raccontare il proprio amore al proprio figlio adottivo...

A presto, Mario

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1 Lunedì, 5 dicembre 2005 1 2 1
1 Ciao Andrej,

ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi :-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)

A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie :-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,

Federica

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1 Domenica, 15 agosto 2004 1 1 1
1 Caro Andrej,

una sera di alcuni anni fa mi imbattei in un tuo racconto. Lo lessi e lo rilessi. A tratti suscitava il mio sorriso ma a tratti mi faceva anche venire qualche lacrima. Era semplicemente la storia di un ragazzo che incontrava un altro ragazzo si piacevano, fecero l'amore e poi, con mia sorpresa si innamorarono.

Ma come? Possibile?

Ed io che per tutti quegli anni non mi ero mai soffermato su quell'aspetto? Io che non avevo mai voluto nemmeno considerare la possibilità che un ragazzo potesse innamorarsi di un altro ragazzo?

Quei ragazzi nel racconto avevano solo diciotto anni.

Ma avevo avuto anch'io diciotto anni ed a quell'età pensavo ai miei amici solo sul piano fisico. Quanti ne avevo? Quanti ragazzi mi piacevano? Con quanti di loro avrei fatto faville per infilarmici nei pantaloni? E con quanti di loro ci ero riuscito?

Possibile che a me non mi era mai sfiorato nemmeno per la mente che con qualcuno di loro avrei potuto avere qualcosa più che una semplice scopata? E quanti di loro non aspettavano altro? Quanti mi hanno amato senza essere corrisposti solo perché dal fesso che ero non riuscivo a leggere nei loro occhi, nei loro cuori? Quanti dopo aver fatto sesso con me se ne sono andati via delusi per non aver sentito da parte mia qualche parola che li inducesse a rimanere un poco di più?

Nei tuoi racconti, caro Andrej a volte leggo di ragazzi anche più giovani che però avvertono in loro il desiderio non di fare solo sesso ma di stare vicino ad una persona in modo più completo e mi chiedo cosa sono io che non ho mai avvertito, quando era il momento, quel desiderio?

Piano piano cominciavo a capire da dove arrivava quel senso di vuoto che mi aveva sempre accompagnato. Cominciavo a rendermi conto che sostanzialmente avevo dedicato la mia vita al lavoro ed alla professione cercando sempre di migliorarmi ma tralasciando invece la cosa che adesso so essere ancora più importante e cioè la mia felicità.

Leggere i tuoi racconti mi fa sentire bene perché mi immedesimo nei personaggi e sono contento per loro.

Ho cominciato a leggere di te con la storia: "Sette fratelli per Mel".

Ma in modo particolare mi sono piaciuti molto "Fratelli d'Italia" e poi "Il ragazzo dell'acquedotto", "Lo mercatante venetiano", "Il trifoglio nero", "Caro Eugenio", "Il figlio del presidente", "Cardellino", "Manush", "Nunc Dimittis" ma forse era meglio elencare quelli che non mi sono piaciuti molto, che stavo meno.

Alcune sere fa ho finito di leggere "Nunc Dimittis" e sto ancora riflettendo su cosa cominciare.

Comunque ti farò sapere.

Se sei riuscito a leggere fino a qui, ti ringrazio per la pazienza.

Ciao,

Tony.

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