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Mercoledì, 23 marzo 2016 |
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questa volta mi hai stragato più del solito, mio caro Andrei, con la tua storia "La scelta" . Sia Adriano sia Gustavo sono due figure splendide, forse proprio per il loro amore. Sai che non saprei in chi mi sono immedesimata di più?
Nel padre di Adriano hai descritto perfettamente l'ipocrita pallone gonfiato maschilista di merda, e nella madre una figura eroica, con tutte le sue debolezze ma il suo amore immutato per il figlio. Infine il Cardinale, un cameo davvero interessante nella sua umanità. Magari tanti pezzi grossi della chiesa fossero come lui.
In somma, una storia complessa e completa, che si svolge nel giro di pochi giorni, e forse anche per questo così intensa.
Ciao, bello, e grazie.
Maria |
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Venerdì, 31 gennaio 2014 |
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Caro Andrej,
Madonna, che bella storia è "La scelta" con tutte le belle riflessioni su cosa è l'amore e come viene prima di ogni cosa, per cui sei pronto a mandare all'aria tutta la tua vita. Leggerla mi ha veramente emozionato.
Il padre è un sacco di spazzatura, la madre una povera donna, ma il cardinale... credi davvero che ne esistano di così comprensivi? Me lo auguro ma ci credo poco. Gustavo, mi pare di vederlo, come pure Adriano, li descrivi così bene che è come vedere un film. Ecco, mi piacerebbe se ne facessero un film.
Ti ringrazio per questa storia, di cuore.
Andrea |
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Lunedì, 5 dicembre 2005 |
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Ciao Andrej,
ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie), Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi
:-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)
A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche
omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie
:-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,
Federica
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Lunedì, 27 ottobre 2003 |
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Caro Andrej,
prima di tutto complimenti per le storie, molto divertenti, fantasiose e ben scritte. Io preferisco quelle ambientate ai giorni nostri, ma mi sono letto e gustato anche tutte le altre.
Non so davvero quale potrei dirti sia la mia preferita. Mi sono piaciute molto "Memoria", "Per abito un tatuaggio" (anche a me appassiona la cultura giapponese) "Boy san","La ruota della vita", "La scelta". Anche la trilogia del risorgimento è bella, e la ricostruzione del periodo storico mi è sembrata realistica, accurata, così che te la immagini un po' anche visivamente, come se ti scorressero davanti le immagini di un film in costume. La mia storia preferita tra le tre è "Il caporale".
Comunque amo di più le storie ambientate nell'attualità, che sono vicine a me e alle problematiche di ogni giorno. I dialoghi sono realistici, anche se forse nel linguaggio comune c'è qualche intercalare forte in più, qualche parolaccia voglio dire, e le scene di sesso sono proprio belle. Non sono un amante del genere, per cui le storie che ho gustato meno sono quelle ambientate nel futuro. Naturalmente il lieto fine è d'obbligo e sono d'accordo che non se ne può davvero fare a meno: visto che sognamo, sognamo alla grande!
Mi chiedo dove trovi l'enorme fantasia che riversi nelle storie...
Ti prego, scrivi ancora per noi appassionati lettori!
Ciao. Tano
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Mercoledì, 18 dicembre 2002 |
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Ciao...
Soltanto volevo complimentarti per la bellissima Homepage.
Misteriosamente navigavo per la rete, e senza accorgermi sono entrato da voi. Ciò che dice Matt riguardo te mi intenerisce in modo tale che non posso se non che augurarvi tante tante belle cose e una vita piena di bellezza e luce.
Pochi, nel mondo gay si sono azzardati a vivere in modo sano la loro sessualità. Voi avete deciso e cosi lo fate, bene per voi!
Me riferiva al testo che era on line, "La scelta", quello di Armando, il padre e il parroco... Una forza interiore molto forte, una chiara determinazione da parte tua di far vedere ciò che significa la tradizione di fronte alla diversità.
Anche il male che fornisce ai rapporti familiari un fondamentalismo religioso, sia di marchio cattolico o qualsiasi. Ciò che colpisce è quello di far vedere agli altri, che il essere gay è un modo di impostare la vita un modo di cercare il senso oltre alla sfera della sessualità... Si tratta dell'amore e la forza che esso da all'esistenza umana.
Una esistenza a volte tormentata fra i desideri e quello che lo status quo della società occidentale cristiana determina come giusto.
Abbracci
Buon Natale
G.B.
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Domenica, 18 agosto 2002 |
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Caro Andrej, grazie per i tuoi racconti. Li ho letti quasi tutti. Mi hanno perfino strappato le lacrime. Alcuni sono veri capolavori. Ho letto tempo fa La scelta e simpatizzo per Gustavo. E' evidente che la tua non è una conoscenza libresca del cristianesimo; neppure un vaticanista sarebbe in grado di scrivere di cose religiose come lo fai tu.
Tornando ai racconti mi sono piaciuti anche: Anche una spia può amare, Il carro dei guitti, Il segno del forcipe, L'ombra del divo, In fuga, Memoria, Buon natale Norman... ma dovrei citarne più della metà.
Alcuni non li ho finiti per questi motivi: non mi attira il genere fantascienza ; gli epistolari sono troppo impegnativi; in alcuni racconti le scene di sesso prendono il sopravvento su una trama povera, ma di questi non ricordo neppure il titolo.
Una bella eccezione è Jaume di Sitges, dove nonostante la povertà della trama e l'abbondanza di sesso, il protagonista ha una personalità fortissima e carica di umanità. I finali spesso sono un po' scontati e prevedibili: mettono su una bella bottega... Segno del tuo ottimismo invincibile.
Grazie ancora per aver messo a disposizione di tutti (e gratuitamente!) il frutto della tua esperienza, delle tue letture e dei tuoi viaggi.
Ciao
Eugenio
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