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Mercoledì, 16 agosto 2017 |
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Ciao,
"La corona ferrea" è una delle tue storie di fantasia, piena (anche più di altre) di simbolismi. Evidentemente tu credi nei simboli. D'altronde (se ci rifletto bene) tutti viviamo grazie ai simboli, o (per meglio dire) tutte le civiltà si sono formate grazie ai simboli. Dopo tutto anche la scrittura e anche la stessa parola umana esiste grazie ai simboli. E anche Internet.
Ma anche scrivendo una storia di magia (e di simboli), ogni personaggio che descrivi è pienamente umano. A partire dal re che sente l'impulso di cercare un' avventura sessuale e che la trova con un fratello e una sorella (bella figura di bisessuale, il re saggio) e che poi li ricompensa (in modo anonimo) mostrando una grande sensibilità.
Tutte le avventure che sembrano una serie (infinita) di scopate, sono nobilitate dalla missione degli eroi e dal fatto di poter arrivare alla meta. Infatti, al ritorno, si sono stabilite delle coppie fisse (poiché il sesso non aveva più altri scopi).
Tra l'altro, mi stavo dimenticando il modo di scegliere gli eroi fra i (vari e valenti) cavalieri, mettendoli alla prova: ogni gara contiene un (profondo) insegnamento sul senso del valore dei vari attributi che i cavalieri devono avere,
Beh, per concludere: bello bello, bello!
Viky |
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Sabato, 14 febbraio 2015 |
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Andrej,
"La corona ferrea" è una storia molto bella, una specie di favola, piena di mistero. Come in altri tuoi racconti, è anche piena di simbolismi, che la rendono anche più misteriosa e piacevole. Il fatto che bevendo il seme di uno lo rende capace di "leggere" dentro di lui, mi è piaciuta molto.
Mi è anche piaciuta la scena del re quando va a letto con i due, fratello e sorella: una delle poche scene in cui la bisessualità è descritta in modo molto gradevole e simpatico. E anche il passaggio di consegna fra il vecchio Arseno e il nuovo Arseno: i poteri magici si perdono con la perdita della verginità, ma si acquistano nello stesso momento, quando uno perde la sua castità a vantaggio di un altro. Bello!
Complimenti per una bella storia, Dario |
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Lunedì, 28 settembre 2009 |
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Caro Andrej,
da molti anni leggo i tuoi racconti.
E più di una volta avrei voluto scriverti, ma le vie dell'inferno son lastricate di buone intenzioni...
Il tuo "invito" a scrivere un commento, nell'inviarmi la password mi fa prendere "carta e penna".
Non ci sono critiche in quanto ti dirò: c'è solo un "grazie" enorme e affettuosissimo per le tante ore di distensione, commozione, piacere, eccitazione (spesso trasformatasi in un piacevolissimo orgasmo) che i tuoi racconti mi hanno donato.
Per ora ti dico solo:
Il mio racconto preferito? "Buon Natale, Neil e Norman".
La scena erotica più eccitante? Il terzetto tra Harti, Nikolaos e Gaius nel Capitolo 8 de "La corona ferrea".
L'orgasmo più appagante? Quello avvenuto mentre leggevo l'amplesso tra Lorenzo e Uang con la collaborazione dei quattro servitori nella Sedicesima Notte de "Lo mercatante veneziano".
Il racconto più coinvolgente? "Prete per sempre".
Per oggi scrivo solo questo.
Ma ti mando il mio abbraccio e ciò che tu puoi desiderare da me...
Ciao
E.
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