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Sabato, 21 maggio 2016 |
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"Lo stallone domato" fra i tuoi romanzi, per me ha un posto particolare. Tu ci fai vedere Eugenio, un ragazzino di periferia che si arrangia per emergere, e ci riesce. Eccome se ci riesce. Ma Eugenio e anche un bisessuale, che alla fine, dovendo scegliere, sceglie la componente gay.
Detto così, mica sarebbe una storia speciale, ma tu la condisci con tante storie secondarie, come fai spesso, compresa la sua strana relazione con quel conte-autista o autista-conte che sembra averlo accalappiato per sempre e comandarlo come un burattino, ma non ci riesce, perché Eugenio è per l'appunto uno stallone.
E solo quando si innamora sul serio, Eugenio viene domato. Bello! Va be', ma tu sei un romanticone, confessalo. Un romantico coi piedi per terra, bisogna dirlo.
Maria |
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Venerdì, 4 aprile 2014 |
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5 |
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Ciao Andrej,
"Lo stallone domato" mi è piaciuto un sacco davvero. La figura di Eugenio ne viene fuori così reale che pare che tu l'hai conosciuto davvero e che non è frutto di fantasia, ma che racconti la vita di un tuo amico. Bella la desrizione di quand'era un pischello di periferia, poi la sua veloce ascesa ad ammirato direttore di un club estremamente esclusivo.
Ma poi viene l'amore, che obbliga a riorganizzare tutto, a dare priorità a ciò che veramente conta nella vita. L'amore per Angelo gli impone di cambiare vita, di diventare un "vero uomo", finalmente.
Il tutto come al tuo solito, condito da tutta una serie di altre storie secondarie, che arricchiscono la trama di questo romanzo, rendendolo ricco come un prezioso broccato.
Piero |
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Lunedì, 03 settembre 2007 |
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4 |
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Caro Andrej,
ho letto "Lo stallone domato". Ho avuto la stessa impressione che ebbi molto tempo fa quando lessi i tuoi primi racconti, e mi pare di averti anche già scritto qualcosa in proposito.
Mi pare che sia molto ben scritto, che l'intreccio sia stringente, che ci sia il giusto equilibrio fra trama e erotismo (cioè che giustamente prevalga la trama: tu non scrivi racconti "porno"!), ma...
Il "ma" dipende in realtà dai miei gusti personali e dalle mie aspettative... E' vero che tu non scrivi dei porno, ma è anche vero che io, leggendoti, mi aspetto di eccitarmi. Perché? In parte dipende da me, ma forse in parte anche da te, che in fondo un po' di sesso ce lo metti sempre e riesci a costruire spesso situazioni intriganti dal punto di vista erotico.
Ecco allora diciamo che rispetto alle aspettative erotiche che tu stesso in quanche modo inneschi, l'esito "amoroso", sentimentale, a cui poi invece giungi disattende queste aspettative. Quello che mi sembra mancare è un di più di perversione nella fantasia.
In questo caso lo stallone viene domato dall'innocenza dell'amore, ma in tutta la prima parte del racconto è domato, o meglio "dominato", dal padrone del locale... e io mi sarei aspettato che questo dominio, questa sottomissione psicologica, fosse portata fino a consguenze estreme, fino all'umiliazione del protagonista... insomma un rapporto sadomasochistico.
Invece l'esito liberatorio dell'innamoramento corrisposto, pur essendo ben descritto e credibile, mi intriga meno dal punto di vista erotico. Questo però, ripeto, riguarda me. Magari altri invece godono proprio nel vedere l'amore trionfare.
Concludo con una domanda: ma tu che obiettivo ti poni con i tuoi racconti, rispetto al lettore? (eccitarlo? appassionarlo? farlo pensare?) Hai mai provato a proporre i tuoi racconti a un'editore?
Con stima
Giulio
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