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1 Mercoledì, 20 dicembre 2017 1 9 1
1 forse per le mie radici orientali, il tuo racconto "il ragazzo dell'acquedotto" mi è piaciuto molto. Anzi, posso dire che mi ha affascinato. Mi pare che tu ne capisci molto di cultura orientale. E che questa storia contiene molta della cosiddetta saggezza orientale.

Il ragazzo dell'acquedotto che dà il titolo a questo racconto è un ragazzo umile che fa innamorare di sé uno dei migliori letterati del principe. Mi piace quando il letterato è pronto a lasciare tutti i suoi privilegi pur di salvare il suo amore per il ragazzo dell'acquedotto.

I tuoi romanzi, oltre a insegnarmi molto, oltre alla lingua italiana, mi danno sempre tanta speranza. E che cosa è un uomo, o un ragazzo come me, se gli togli la speranza?

DaKa

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1 Venerdì, 13 febbraio 2015 1 8 1
1 Caro Andrej,

Quanta poesia c'è nel tuo romanzo "il ragazzo dell'acquedotto"! Come vedo non solo conosci direi molto bene il Giappone, ma anche la Cina, almeno a giudicare da questo romanzo. Mi piace l'atmosfera che sai creare nella piccola congrega dei letterati e del principe ereditario.

Mi piacciono anche i vari detti, poemi eccetera che hai inserito nel romanzo: sono detti famosi o sono farina del tuo sacco? E per finire, mi piace il problema finale di svelare la sua vera identità al ragazzo che amava, e che aveva detto di non stimare i letterati...

Alla prossima, Lele

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1 Mercoledì, 10 agosto 2011 1 7 1
1 i tuoi racconti... tutti degni si essere sviluppati e approfonditi... sta solo decidere da quale cominciare:

- per esempio "il ragazzo dell'acquedotto" è particolare... mi piace molto, è particolare perché mostra quanto sia importante amare il prossimo e quanto questo poi ti ritorni indietro... dai molta importanza a far emergere il premio per quelli che agiscono al rispetto degli altri e sanno apprezzare l'ingenio... insegni cose che la gente spesso si dimentica...al mio ragazzo sono riuscito a farglielo capire grazie ai tuoi scrtti:)

ne ho lette talmente tante che sarebbe lunga andare avanti... lo farò un'altra volta... perché mi devo anche delucidare la memoria... te lo dissi che sono più di 70 quelli letti... e non me li ricordo tutti... una mia curiosità, quanti hanni hai? (non ci stò provando sono terribilmente curioso...) ti chiedo il permesso di pubblicizzarti su facesbook... i tuoi scritti meritano più luce...
un saluto con tanto affetto il tuo ammiratore
dany

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1 Venerdì, 15 settembre 2006 1 6 1
1 Caro Andrej,

Eccoti i commenti sui racconti dello scaffale 11:

Il ragazzo dell'acquedotto - Bello nonostante gli intrighi di corte.

Ciao, al prossimo scaffale, Mario

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1 Sabato, 22 ottobre 2005 1 5 1
1 Ciao di nuovo,

commenti positivi ne posso fare fin che vuoi, sono un tuo lettore da veramente molto tempo.

Anni fa ci eravamo anche scambiati qualche email, mi ricordo che abitavi in giappone. Poi non so per quale motivo, le email che ti scrivevo ritornavano indietro perché il sistema aveva un delivery failure. Quindi piano piano non ho più provato.

Le tue storie mi piacciono molto. A partire da "La vita comincia a 25 anni" la prima che lessi e che mi rimarrà sempre nel cuore. C'è ancora la mia lettera nei commenti dei lettori :-D

Tra le storie che ho trovato molto belle posso ricordare: Figlio per un mese, Giusto fra le nazioni, Il ragazzo dell'acquedotto. Le altre mi piacciono molto anche se alcune non sono riuscito a leggerle perché non mi prendeva la storia. Ho letto anche la saga di Mark Swooney, ma era troppo lunga, e mi sono fermato a metà del terzo libro.

Ad ogni modo mi accingo a leggere le storie del 12 ripiano (shelf) ti saprò dire appena le avrò lette. E conoscendomi non ci vorrà molto, in genere le divoro velocemente :-D

Continua così.
Ciao
Simo

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1 Giovedì, 20 ottobre 2005 1 4 1
1 Ciao...

"Non sappia la destra quel che fa la sinistra" è, a parimerito con "la vita inizia a 25 anni" e "il ragazzo dell'acquedotto", il tuo miglior lavoro. Questo perché è fine, curato nei minimi dettagli, presenta una notevole conoscenza della storia nazionale, tocchi argomenti profondi e insegni la parità degli individui e sproni le persone a meritarsi le cose e non ottenerle per diritto...

"Non sappia la destra quel che fa la sinistra" andrebbe proprio bene per noi giovani perché è un sunto di storia, psicologia, istruzione, informazione. Sarebbe molto indicato a giovani ragazzi che si trovano in questa situazione, alle famiglie che devono voler bene ai figli nonostante non condividano le loro scelte e farebbe bene anche agli ipocriti che oltre a perseguitare gli omosessuali verbalmente lo fanno anche con la violenza.

Baciotti
Paola

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1 Giovedì, 25 agosto 2005 1 3 1
1 Ciao Andrej,

ho letto "ragazzo-padre" e mi è piaciuto davvero molto, anzi stavo per piangere quando Marco (il piccolino) continuava chiedere di Lorenzo... non scrivere così.... poi ci sto male anche io.... parlando seriamente devo dire che hai fatto un lavoro da... 9.36

Il dieci non glielo posso dare perché l'ho riservato a 3 racconti:

"Il ragazzo dell'acquedotto" perché è molto fine e raffinato, "la vita inizia a 25 anni" perché trasmette delle emozioni e veramente apre il cuore e la mente e proprio grazie a questo racconto sono cambiata tantissimo nel confronto delle persone, e "lo stallone domato" perché è travolgente, per quanto riguarda quest'ultimo non riuscirò mai a spiegare bene perché mi colpisce tanto però ogni volta che lo leggo sono totalmente in trance. Questi sono quelli che ritengo i migliori, anche se anche gli altri sono splendidi e li leggo sempre con piacere.

Baci

Miyuki

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1 Mercoledì, 13 luglio 2005 1 2 1
1 Ciao, come va?

È stato il 7° capitolo di "Jaume di Sitges" a farmi avvicinare alle tue letture e poi a conoscerti. E ora che ti conosco, ho "visitato" anche l'intero racconto.

É veramente molto bello e specialmente ti lega alla storia fino alla fine. Solo una cosa, all'inizio del capitolo 12, dopo "Jaume sorrise, ma non disse che era lui che Kiril aspettava" si fa fatica a capire chi parla... solo quello, cioè devi leggere con un attimo di attenzione in più. Molto bella la parte del prof... sia nel modo di fare che di esprimersi.

"Amanti skinhead" mi è piaciuto abbastanza, ma non mi piace molto che Jerry continui a fare l'amore anche con gli altri oltre che a Sean. Nel senso che qualche rara volta può anche capitare, però credo che si debba fare l'amore solo con una persona, per dirle che se anche provi un profondo affetto per qualcunaltro, quella persona è speciale.

Secondo me fare l'amore è un modo per donarsi l'uno all'altro e sentirsi un corpo e un anima, il fatto che sia anche molto piacevole ti fa sentire meglio, ma secondo me oltre al piacere c'è un significato molto più profondo. Nonostante mi possano piacere altri ragazzi e voler loro bene, e essere attratta da loro, ritengo che il mio corpo e la mia anima la dono così al mio amore. Sarò all'antica, ma credo che sia giusto così, anche se ognuno è libero di amare come vuole. Io preferisco amare così.

Ho letto "il primo no di fabrizio". È molto interessante come descrivi i sentimenti, però non penso che nella realtà un ragazzo si 'svenderebbe'così. Ho capito le tentazioni ma nessuno è così remissivo, almeno credo.

Ho letto anche "doppio scambio" però l'ho trovato un racconto di passatempo, nel senso che era carino però come temi trattati non posso paragonarlo a il 'ragazzo dell'acquedotto'.

Comunque quelli che leggo li sto classificando per ordine di gradimento e quando li avrò letti tutti ti comunicherò l'ordine.

Ora sto leggendo "l'anima nel telefonino", ma riesco a leggerla solo molto a rilento. Forse perchè sono racconti scollegati, ma non mi prende tantissimo. Alcuni mi piacciono più, altri meno. Anche se è comunque carino. Forse perchè è tutto un racconto e non c'è un rapporto tra i due interlocutori. Mi sembra un rapporto troppo distaccato. Però è piacevole il modo in cui affronti i periodi storici. Si vede che sei colto, sia per il registo che usi che per le conoscenze storiche e geografiche. Non basterebbe documentarsi, perchè il tutto sarebbe molto freddo, ma se tu sai già come è la storia e la approfondisci allora calamiti i lettori in quel mondo.

A presto

Baci, Miyuki

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1 Domenica, 15 agosto 2004 1 1 1
1 Caro Andrej,

una sera di alcuni anni fa mi imbattei in un tuo racconto. Lo lessi e lo rilessi. A tratti suscitava il mio sorriso ma a tratti mi faceva anche venire qualche lacrima. Era semplicemente la storia di un ragazzo che incontrava un altro ragazzo si piacevano, fecero l'amore e poi, con mia sorpresa si innamorarono.

Ma come? Possibile?

Ed io che per tutti quegli anni non mi ero mai soffermato su quell'aspetto? Io che non avevo mai voluto nemmeno considerare la possibilità che un ragazzo potesse innamorarsi di un altro ragazzo?

Quei ragazzi nel racconto avevano solo diciotto anni.

Ma avevo avuto anch'io diciotto anni ed a quell'età pensavo ai miei amici solo sul piano fisico. Quanti ne avevo? Quanti ragazzi mi piacevano? Con quanti di loro avrei fatto faville per infilarmici nei pantaloni? E con quanti di loro ci ero riuscito?

Possibile che a me non mi era mai sfiorato nemmeno per la mente che con qualcuno di loro avrei potuto avere qualcosa più che una semplice scopata? E quanti di loro non aspettavano altro? Quanti mi hanno amato senza essere corrisposti solo perché dal fesso che ero non riuscivo a leggere nei loro occhi, nei loro cuori? Quanti dopo aver fatto sesso con me se ne sono andati via delusi per non aver sentito da parte mia qualche parola che li inducesse a rimanere un poco di più?

Nei tuoi racconti, caro Andrej a volte leggo di ragazzi anche più giovani che però avvertono in loro il desiderio non di fare solo sesso ma di stare vicino ad una persona in modo più completo e mi chiedo cosa sono io che non ho mai avvertito, quando era il momento, quel desiderio?

Piano piano cominciavo a capire da dove arrivava quel senso di vuoto che mi aveva sempre accompagnato. Cominciavo a rendermi conto che sostanzialmente avevo dedicato la mia vita al lavoro ed alla professione cercando sempre di migliorarmi ma tralasciando invece la cosa che adesso so essere ancora più importante e cioè la mia felicità.

Leggere i tuoi racconti mi fa sentire bene perché mi immedesimo nei personaggi e sono contento per loro.

Ho cominciato a leggere di te con la storia: "Sette fratelli per Mel".

Ma in modo particolare mi sono piaciuti molto "Fratelli d'Italia" e poi "Il ragazzo dell'acquedotto", "Lo mercatante venetiano", "Il trifoglio nero", "Caro Eugenio", "Il figlio del presidente", "Cardellino", "Manush", "Nunc Dimittis" ma forse era meglio elencare quelli che non mi sono piaciuti molto, che stavo meno.

Alcune sere fa ho finito di leggere "Nunc Dimittis" e sto ancora riflettendo su cosa cominciare.

Comunque ti farò sapere.

Se sei riuscito a leggere fino a qui, ti ringrazio per la pazienza.

Ciao,

Tony.

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