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1 Mercoledì, 20 aprile 2016 1 8 1
1 Ciao,

toglimi una curiosità (se ne hai voglia) ma tu ti diverti a mettere assieme (a fare innamorare) quelli che (per usare il titolo di un'altro deii tuoi romanzi) dovrebbero essere nemici? come in "Amare a Cipro".

Come sono teneri i due poveri ragazzi (uno di etnia turca e l'altro greca) che per potersi amare in santa pace, sono costretti a emigrare. Per fortuna trovano prima una ragazza (col suo fidanzato), poi un gesuita e un giudice, che li aiutano. Il finale (come dice un altro dei commenti) dei due cuori e una capanna, mi pare bello perché (secondo me) rende più credibile la loro avventura.

Viky

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1 Domenica, 9 marzo 2014 1 7 1
1 Caro Andrej,

Di nuovo un altro dei tuoi magnifici romanzi, "Amare a Cipro", dove fai innamorare due ciprioti, uno di etnia turca e uno di etnia greca, Ismail e Nikos. Torni spesso sul tema di presunti nemici che si innamorano. A modo tuo, questo è un inno alla pace.

I due giovani, per salvare il loro amore, devono abbandonare l'isola e chiedere asilo politico altrove. A Malta trovano accoglienza e, contro ogni aspettativa, inziano a vivere una vita di "due cuori e una capanna", e questo rende ancora più realistica la loro storia.

Claudio

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1 Giovedì, 17 febbraio 2011 1 6 1
1 Ciao Andrej,

Ho letto i tuoi racconti e quello che mi piace per tutti è la bella descrizione dei luoghi e degli ambienti, pare quasi di vederli e di assistere allo svolgimento dei fatti; nei particolari mi è piaciuta tutta la parte di "Amare a Cipro" sui contrasti tra greci e turchi anche perchè ero stato di recente in quell'isola e ho quasi rivissuto il viaggio; in quello del "fattorino" la descrizione dell'azienda, della casa e dei ristoranti.

Quanto alle vicende ho trovato tenerissima quella dei ciprioti, quella del fattorino, quella dei "pruriti di un vergine", anche se lo strappo con i rispettivi genitori è un po' crudo: ma ci sta tutto...

Difficile dire che cosa apprezzo di meno: unica cosa che mi viene in mente è a volte la lunghezza, io devo leggerli clandestinamente (sono sposato, ma con propensione a distrazioni con maschietti) e a volte tardo nella prosecuzione della lettura a scapito della freschezza mnemonica, ma nulla di grave.

Un saluto
A. B.

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1 Lunedì, 14 febbraio 2011 1 5 1
1 Ciao!

mi presento sono Aldo, un lettore che ho molto apprezzato i racconti, molto pregevoli.

Ricordo tra i più belli quello dei due ragazzi ciprioti "amare a Cipro", quello recente di Amedeo "ma quanti intrighi", "il ragazzo albanese", "pruriti di un vergine", "il baritono e il torero" e forse il massimo quello di Rocco "il fattorino": tutti molto delicati teneri pieni di amore e di erotismo ben espresso signorile e riposante...

Un saluto e complimenti.
Aldo

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1 Martedì, 08 giugno 2010 1 4 1
1 Caro Andrej questo è il mio commento al romanzo "Amare a Cipro".

Come sempre mi stupisci sempre di più: riesci a trattare ambientazioni così diverse, particolareggiando ogni aspetto storico e geografico, sei senza dubbio un maestro riesci a rendere verosimile ogni romanzo!

Andrej, per la prima volta ho provato rabbia... rabbia nei confronti della famiglia di Nikos, una madre del genere non si merita di avere figli. Viceversa la relazione con il padre è stata veramente commovente l'unico che abbia compreso, capito e spalleggiato Nikos, peccato che gli è stato portato via ad una così giovane età.

Ho notato che hai deciso di non approfondire il fatto dell'omicidio: capisco certamente la scelta, è il percorso di crescita di Nikos (era sicuro che fosse stato un turco, poi non ne era più così sicuro e alla fine ha pensato ad un incidente).

Più l'amore per Ismail cresceva, più Nikos è riuscito a lasciare andare il ricordo di suo padre: lo si nota soprattutto quando è costretto a consegnare il feticcio del padre al gesuita: è un distacco che prelude alla definitivo superamento del dolore.

Tutta la storia è ben confezionata, l'intreccio pare credibile e ben narrato, forse ho qualche riserva sul finale: Nikos pur essendo un figlio d'arte, non si limitava solo a quel lavoro: ha già dato prova di avere delle basi culturali solide e quindi di poter aspirare a lavori decisamente più qualificati. Insomma la svolta di due cuori e una capanna non mi convince. Certamente non dico che dovessero diventare multimilionari, sostengo solo che avrebbero potuto aspirare a qualcosa di più. Il concetto di homo novus, sarebbe stato l'ideale per il finale facendo chiudere un cerchio narrativo.

Volevo anche farti notare che ciclicamente emergono sempre alcuni leitmotiv (percentuali etero/gay/bisex) che a mio parere andrebbero evitati.

Credo che l'amore che hai descritto fra Nikos e Ismail sia uno dei più toccanti che abbia letto fin'ora: non solo l'amore intrinseco fra la coppia, ma anche l'amore degli altri verso loro: è un romanzo molto positivo che da piena fiducia nel prossimo: una utopia. Ma perché non sognare che il mondo sia tutto così? Ci rimangono solo questi...

Concludo facendo un parallelismo fra "Amare a Cipro" e "Due volte stranieri", ambo i romanzi trattano una tematica di fondo: ovvero il problema dell'incomunicabilità fra popolazioni diverse. Interessante è notare come sia possibile che un amore sbocci anche in questi contesti, riprendendo in definitiva le problematiche di "Romeo e Giulietta".

Interessante notare che i due romanzi sono stati scritti 6 mesi l'uno dall'altro. Con "Due volte stranieri" il discorso di "Amare a Cipro", pur contestualizzato altrove, viene ripreso e sviluppato ulteriormente soprattutto dando spazio introspettivi ai protagonisti. Invece in "Amare a Cipro" il dissidio interiore dei protagonisti è più velato o almeno non è l'elemento basilare del romanzo.

T.

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1 Venerdì, 15 settembre 2006 1 3 1
1 Caro Andrej,

Eccoti i commenti sui racconti dello scaffale 11:

Amare a Cipro - Molto bella. Specie al finale: Amor omnia vincit.

Ciao, al prossimo scaffale, Mario

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1 Lunedì, 5 dicembre 2005 1 2 1
1 Ciao Andrej,

ho scoperto il tuo sito circa due anni fa quasi per caso e dopo aver visto le varie pagine e sezioni (a proposito, complimenti anche per il sito, ci sono cose parecchio interessanti!) mi sono concentrata sui racconti: li ho letti tutti nel giro di alcuni mesi, e in gran parte mi sono piaciuti, alcuni poi li ho trovati davvero bellissimi, posso dirti qualche titolo di quelli che più mi sono piaciuti e a cui sono più "affezionata" ma non sono tutti, perchè altrimenti l'elenco sarebbe lunghissimo, sono davvero parecchi!
:-)
Alcuni di quelli che comunque secondo me sono più belli e che più mi hanno coivolto, commosso ed emozionato sono Fratelli d'Italia (tutte e tre le serie) , Buon Natale, Neil e Norman, Epistolario, Il diario di Alain, Chi deve perdonare, Akim, Akim..., Nunc Dimittis, Cardellino, Trifoglio nero, Il giocattolo del Boss, Morve, Una fiaba?, In fuga, La strana coppia, La vita inizia a 25 anni, Dovremmo essere nemici, Il sosia, Caro Eugenio, La scelta, La ricerca, La gara più difficile, La ruota della vita, Memoria, Viaggio in Nuova Zelanda, Il guinzaglio, Pietre sparse, Figlio per un mese, Giusto fra le Nazioni, Amare a Cipro e Yakuza, ma come detto sono solo quelli che ricordo un po' meglio al momento, e ce ne sono molti altri che mi piacciono oltre a questi
:-)
a proposito di quei racconti che hai ambientato in Giappone, come ad esempio Yakuza, sai che anche a me piace il Giappone? Sono da qualche anno un'appassionata di anime e manga, ho letto anche qualche libro di scrittori giapponese, ho visto filmati e documentari, letto parecchie cose che riguardano le tradizioni e i loro modi e stili di vita, e quindi sono anche un po' appassionata di quello che è il mondo del sol levante, lo trovo molto affascinante, anche se di certo non lo conosco tanto approfonditamente, nè ci sono mai stata (beato te che ci hai vissuto almeno un po'!)

A questo proposito poi, ho una cosa un po' particolare da raccontarti, anche in relazione alle tue storie: tra i vari generi di manga mi piace anche lo shonen - ai (manga a tematiche omossessuali disegnati e ideati spesso da autrici donne e rivolti per lo più a un pubblico femminile, quindi non sono veri e propri manga gay, ma credo che questo tu lo sappia) e prima di venire a conoscenza dei tuoi scritti ero più che altro abituata a leggere racconti del genere shonen-ai, in cui anche il rapporto è più che altro tra due ragazzi, piuttosto che uomini, e anche se c'è del sesso, c'è comunque più "miele" per così dire, più romanticismo, le atmosfere spesso sono più quasi da "sogno", poi i protagonisti difficilmente si pongono come veri e propri gay, e a volte il tutto sembra un po' poco reale e concreto: leggere le tue storie invece, anche quelle di fantasia, mi ha fatto entrare in contatto con un altro modo di raccontare e vedere i rapporti tra uomini/ragazzi, un modo che direi più "vero" e a volte anche più "rude" rispetto a quello dei racconti shonen-ai: all'inizio devo confessare che quel tuo modo di scrivere mi ha un po' spiazzato, ma poi col tempo l'ho trovato, come dicevo, spesso più "vero" di molte altre storie del genere shonen-ai, e alcuni dei tuoi scritti mi sono piaciuti anche di più di quelle storie :-)
Bene, con questo concludo la mia "missiva": spero di non averti annoiato dato che forse ho scritto un po' troppo, un saluto,

Federica

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1 Giovedì, 23 giugno 2005 1 1 1
1 Ciao,

Ho scoperto per caso il tuo sito un po' di tempo fa e da allora ho letto parecchi dei tuoi racconti.

Il mio preferito è "La vita inizia a 25 anni", ma trovo che siano tutti bellissimi!

Avevo salvato quasi tutti i tuoi racconti ma di recente purtroppo ho perso tutti i dati sul pc, racconti compresi! E pensare che ero nel bel mezzo della lettura di "Amare a Cipro"... Sono disperata! Ora vedo di recuperarli.

Grazie mille e complimenti ancora, sei uno scrittore eccezionale!

Ciao!
Chiara

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