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Martedì, 22 marzo 2016 |
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Caro il mio Andrej,
che vita avventurosa ha avuto il tuo Pierre del romanzo "Non sappia la destra quel che fa la sinistra"! Oh dio, quando racconti una vita intera, dirti che cosa mi è piaciuto di più è un'impresa. A partire dal suo rapporto con la masca, che non sapevo bene cosa era, sono douta andare a documentarmi, al finale con la fondazione di una scuola per ragazzi sfortunati.
In tutta la storia, in tutti i momenti Pierre si preoccupa per gli altri, cerca di fare qualcosa di utile pergli altri. Come le case per le marchette di mezza italia. Ma anche il modo in cui entra in politica, in cui cerca di fare sempre quello che è giusto, più che quello che conviene.
Ma Pierre sa anche circondarsi delle persone adatte, giuste, perché sa riconoscere il valore negli altri. E, quando fa del bene, lo fa in modo che non sappia la destra quello che fa la sinistra, come è scritto nel vangelo.
Però, che storia straziante quando fai morire il contino Laval! Ti avrei strozzato! Mi hai fatto piangere. Ma va bene, ti perdono. D'altronde la masca l'aveva previsto, no? Datemi una masca, ne avrei bisogno. Ah, bella la storia del panino sulla pietra della vecchia, e poi dei fiori... Aggiungi sempre dettagli deliziosi nei tuoi racconti
Maria |
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Martedì, 10 gennaio 2006 |
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5 |
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Caro Andrej,
avevo già letto in passato molte delle tue storie e adesso ho potuto cominciare con il dodicesimo scaffale. Beh, "cominciare" forse non è più la parola giusta...ormai l'ho quasi finito ;-).
Tra i nuovi, mi è piaciuto particolarmente "Non sappia la destra": una trama originale e articolata, dei bei personaggi, e molto commovente (ho dovuto staccarmi un paio di volte dal computer per singhiozzare a mio agio...).
Tra i più vecchi, invece, i miei preferiti restano "Lo Mercatante Venetiano" e "Fratelli d'Italia 3 - Enrico Piccin", ma non solo. Apprezzo moltissimo la fantasia delle tue storie e la tua capacità di passare tra ambientazioni e generi diversissimi tra di loro.
Spero che tu abbia presto nuove storie da proporci!
Con simpatia,
Mir
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Giovedì, 20 ottobre 2005 |
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4 |
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Ciao...
"Non sappia la destra quel che fa la sinistra" è, a parimerito con "la vita inizia a 25 anni" e "il ragazzo dell'acquedotto", il tuo miglior lavoro. Questo perché è fine, curato nei minimi dettagli, presenta una notevole conoscenza della storia nazionale, tocchi argomenti profondi e insegni la parità degli individui e sproni le persone a meritarsi le cose e non ottenerle per diritto...
Questo racconto andrebbe proprio bene per noi giovani perché è un sunto di storia, psicologia, istruzione, informazione. Sarebbe molto indicato a giovani ragazzi che si trovano in questa situazione, alle famiglie che devono voler bene ai figli nonostante non condividano le loro scelte e farebbe bene anche agli ipocriti che oltre a perseguitare gli omosessuali verbalmente lo fanno anche con la violenza.
Baciotti
Paola
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Sabato, 10 settembre 2005 |
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3 |
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Caro Andrej,
ho appena terminato di leggere Non sappia la destra e Due volte stranieri. Andrej sei meraviglioso, la tua narrativa è scorrevole e ben colorata, si legge volentieri.
In "Non sappia la destra", Pierre è una persona molto umana e dolcissima, i genitori meravigliosi, Giosuè è fantastico. È bellissimo vedere come si amano e come sono affiatati.
Sei una sorgente innesauribile di creatività e pieno di sorprese, sai suscitare interesse ed assiduità alla lettura. Bella pure la figura del Conte. Pure i genitori di Pierre sono personaggi meravigliosi. Il racconto è pieno di emozioni.
Elias e Itzhak di "Due volte stranieri" due giovani simpacisissimi. Il racconto, pur essendo moderno, è pieno di emozioni e di espressioni toccanti, tutto contribuisce al lieto fine, Antonio e Arnaldo sono persone veramente meravigliose.
Andrej sei veramente uno scrittore fantastico, geniale, sensibile e pieno di iniziativa. I tuoi racconti li leggo con immenso piacere. Alcuni li ho letti tre volte. Grazie che mi rendi sempre più sensibile ed aperto a capire ed amare i gay. Buon lavoro. Ti abbraccio e ti bacio con affetto
Carmelo
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Giovedì, 7 luglio 2005 |
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Caro Andrej,
Ho letto "Non sappia la destra quel che fa la sinistra". Il romanzo mi è piaciuto molto, anche se questo Pierre è una specie di Berlusconi, un po' spregiudicato, dato che, per raggiungere i suoi obiettivi, non esita ad usare anche sistemi poco ortodossi. E non mi riferisco solo al ricatto, ma a tutte le altre manipolazioni.
Anche Berlusconi è uno molto amato dai suoi collaboratori, perché è capace di occuparsi anche dell'ultimo fattorino e ha messo a disposizione dei suoi lavoratori parecchi servizi interessanti. Asili nido nella stessa sede degli uffici, ambulatori medici, ecc.
La cosa veramente interessante è come, attraverso il personaggio, tu faccia un esauriente quadro delle vicende che hanno travagliato l'Italia ed il mondo intero nella prima metà del secolo scorso, esprimendo giudizi di valore che condivido pienamente.
Io, però, avrei evitato, come tu spesso fai, che Pierre si fosse precipitato a nominare erede universale Giosuè, perché questo atto lo fa sembrare meno sensibile, di quanto non sia in realtà, nei confronti della sua numerosa famiglia.
Mi piace molto il finale positivo e di speranza, ma questo è nel tuo solito stile.
Ho provato una specie di coinvolgimento personale per l'ambientazione a Milano. Sai che io ho abitato per molti anni a due passi dalla stazione centrale? Leggendo quella parte mi sono ritrovato ragazzo e ho rivisto mentalmente tutti gli angoli di quella zona. E c'era anche il cinema Impero, in via Vitruvio, dove ci scappava sempre qualche "lieto incontro".
Ciao
Tonio
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