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Sabato, 1 agosto 2015 |
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Andrej,
anche io sono due volte straniero, per così dire. Nel romanzo "Due volte stranieri" fai innamorare un israeliano ebreo e un palestinese cattolico, per questo tu li definisci, nel titolo due volte stranieri. Ma quello che fa da tramite fra loro, forse involontariamente, è un loro professore.
Dico involontariamente perché non credo che volesse farli diventare amanti, ma solo fargli fare la pace, non è così? Mi piace come li fai avvicinare pian piano, grazie ai compiti a casa e a quelli in classe. Anche io ho avuto un professore che è riuscito a farmi accettare dai miei compagni, sai?
DaKa |
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Venerdì, 04 giugno 2010 |
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8 |
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Ciao Andrej,
Devo dire che "Due volte stranieri" mi è piaciuto veramente tanto, hai trattato il tema principale della questione palestinese in maniera impeccabile: non era molto facile cercare di mantenere una posizione neutrale... hai sfruttato la varie focalizzazioni interne ottimamente centrando appieno la tematica. Però sarebbe ingiusto tralasciare le tematiche di contorno che hai affrontato: il problema famigliare, AIDS, pregiudizi e luoghi comuni et similia.
La narrativa sempre incalzante e dettagliata ti rapiscono in un vortice di emozioni e sensazioni uniche, è bello notare come l'io narrativo sia all'inizio sempre conteso sia da Elias e Itzhak e al mutare dei loro sentimenti muta anche la focalizzazione e quindi l'io narrativo che viene sempre più condiviso: i protagonisti diventano una unica entità che racconta il vario intreccio.
Questa è la forza del romanzo senza dubbio, il lettore riesce a percorrere le stesse tappe del duo, conoscendoli, amandoli fino ad arrivare a tifare per la coppia è un crescendo di emozioni e sensazioni, un aspettare, passo dopo passo, lento e lungo ma inesorabile. Infatti solo al capitolo 6 abbiamo finalmente l'unione fra i protagonisti. Condivido e appoggio questa scelta, rende il tutto credibile e plausibile agli occhi del lettore un bruciare le tappe avrebbe solo svilito tutta la narrazione.
Posso dirti senza problemi quali sono stati i due passi da me preferiti: il piano di Mastella per fare scontrare i due ragazzi e la difesa a spada tratta di Itzhak contro i compagni per 11/09.
Vorrei scrivere ancora su questo romanzo, ma finalmente il sonno mi sta prendendo... scriverò sicuramente altro più tardi.
Grazie del romanzo, mi è piaciuto molto, complimenti vivissimi.
T.
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Mercoledì, 9 novembre 2005 |
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4 |
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Ciao,
come va? Ho finalmente finito di leggere le storie dell'ultimo scaffale.
:-D
Mi sono piaciute molto anche queste ultime storie, come dubitarne, in fondo.
In "Ragazzo padre" come non provare tenerezza ed affetto per Rinaldo e suo figlio Marco? E se non fosse un racconto non verrebbe da urlare a Leonardo: "Ma sei cieco?".
Per "Due volte Stranieri" otre che tenerezza per i protagonisti si sente anche la voglia di "ribellione" nel senso di urlare al mondo BASTA! un urlo contro la chiusura mentale e sui pregiudizi in genere.
Un'altra storia che mi ha colpito molto, forse per la sensibilità verso i pregiudizi, è "I dinosauri sono duri a morire." Se penso che purtroppo ancora oggi una storia del genere è perfettamente attuale, mi lascio prendere dallo sconforto.
Mi ha perfino fatto ricordare una bellissima canzone di De André intitolata Andrea che ritengo bellissima anche se molto triste.
Sarò forse un eterno romantico, o sarò semplicemente innamorato, non lo so, ma queste parole e le tue storie mi suscitano sempre emozioni molto forti. Mi fanno pensare a come sono fortunato ad avere a fianco il mio ragazzo.
Volevo finire dicendoti che anche le altre storie mi sono piaciute un sacco, le trovo sempre molto belle, e ti invidio un po' per la capacità che hai di scrivere così.
Sono ansioso di poterne leggere di nuove.
Continua sempre così :-)
Baci
Simo
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Sabato, 10 settembre 2005 |
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3 |
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Caro Andrej,
ho appena terminato di leggere Non sappia la destra e Due volte stranieri. Andrej sei meraviglioso, la tua narrativa è scorrevole e ben colorata, si legge volentieri.
In "Non sappia la destra", Pierre è una persona molto umana e dolcissima, i genitori meravigliosi, Giosuè è fantastico. È bellissimo vedere come si amano e come sono affiatati.
Sei una sorgente innesauribile di creatività e pieno di sorprese, sai suscitare interesse ed assiduità alla lettura. Bella pure la figura del Conte. Pure i genitori di Pierre sono personaggi meravigliosi. Il racconto è pieno di emozioni.
Elias e Itzhak di Due volte stranieri due giovani simpacisissimi. Il racconto, pur essendo moderno, è pieno di emozioni e di espressioni toccanti, tutto contribuisce al lieto fine, Antonio e Arnaldo sono persone veramente meravigliose.
Andrej sei veramente uno scrittore fantastico, geniale, sensibile e pieno di iniziativa. I tuoi racconti li leggo con immenso piacere. Alcuni li ho letti tre volte. Grazie che mi rendi sempre più sensibile ed aperto a capire ed amare i gay. Buon lavoro. Ti abbraccio e ti bacio con affetto
Carmelo
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Sabato, 9 luglio 2005 |
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2 |
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Ciao Andrej,
ho letto altri tuoi racconti: il primo è "I dinosauri sono duri a morire". La storia è molto calda, come le altre che scrivi. C'è sempre questo sentimento tenero che nasce e cresce nel tempo, accompagnato dai contrasti che i ragazzi che scoprono la loro diversità trovano sempre nelle loro famiglie. A me mette tristezza il suicidio di Quentin, perché caratterialmente non sopporto l'idea che qualcuno possa togliersi la vita per non affrontarne le difficoltà.
La sofferenza del povero Marco in "Non voglio un amante" mi ha fatto nascere una profonda antipatia per Stelvio. Tu hai disegnato il personaggio così bene, da rendermelo particolarmente odioso. Al posto di Marco io gli avrei sputato in faccia. Ma le storie sono interessanti proprio perché fanno vivere tutti i generi di individui che esistono al mondo.
In "Cà de Lissadrìn", Menico e Piercarlo sono davvero teneri. La storia è molto carina e idilliaca, nonostante qualche ovvio inconveniente. Forse è uno dei tuoi sogni?
"Stranieri due volte" è la storia che, finora, mi è piaciuta di più. Hai affrontato in modo intelligente il problema israelo-palestinese, mettendo in risalto le vere e profonde ragioni del conflitto. Sei riuscito ad evidenziare le motivazioni che rendono ciascuno dei due popoli antagonista dell'altro e le possibili vie per risolvere la questione. Ma temo, nonostante il forte contenuto educativo, che il tuo scritto resterà una delle tante voci nel deserto, specialmente per la peculiarità del tuo sito, non visitato da tutti.
Ti abbraccio caramente. Ciao
Tonio
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