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Martedì, 13 novembre 2012 |
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Andrej,
"Non voglio un amante", è un bellissimo romanzo, anzi stupendo, dallo svolgimento tormentato e triste, in cui il povero Marco si innamora di un uomo che ha paura di amare. Dopo varie traversie in cui Marco soffre le pene dell'amore non corrisposto, finalmente l'uomo, Stelvio, cede e ricambia l'amore del ragazzo.
Interessante il finale con quella specie di tribunale formato dagli amici di Marco che vogliono verificare che Stelvio sia realmente pentito di come si è comportato. Bello, bello davvero anche il coinvolgimento degli amici che vogliono proteggere Marco!
Angelo P. |
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Lunedì, 20 novembre 2006 |
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Caro Andrej...
Ho letto fino ad ora "I dinosauri sono duri a morire" (titolo che non avevo compreso, all'inizio) e sono rimasta molto commossa! È stato tristissimo leggere la disperazione di Quentin e il suo gesto estremo... almeno il padre alla fine si è pentito e ha capito di aver sbagliato. Non sai quanto io mi sia trovata d'accordo con le idee che hai espresso: neanche io sopporto il perbenismo, quel voler a tutti i costi ordinare tutto secondo le proprie regole, mentre poi spesso c'è tanta ipocrisia e bigottismo da strapparsi i capelli per la rabbia. Mi ha fatto riflettere nuovamente su temi che mi sono molto cari.
Ho letto poi un'altra tua storia (quando ci prendo gusto...), "Non voglio un amante", e devo dire che è davvero una storia tormentata e piena di sofferenza (per il povero Marco!). Il modo in cui Marco ama Stelvio (nome che non avevo mai sentito ma che mi è piaciuto molto) è davvero degno di... beh, non saprei dire! Ma io ammiro molto Marco per il suo carattere e la sua forza d'animo (nonostante tutte le sofferenze d'amore che ha passato, non ha smesso di sperare dentro di sé che l'altro lo ricambiasse), insomma... anche Stelvio mi ha colpito: avevo capito che ci doveva essere qualcosa sotto, e che provava qualcosa ma non voleva ammetterlo... e per fortuna le tue storie sono a lieto fine!
Grazie davvero tantissimo per le emozioni che mi ha regalato queste storie, porterò con me nel cuore Quentin, Austin e Corrado (e anche le loro famiglie nella mente...) e ripensandoci non potrò che continuare a riflettere... E mi unisco anche io agli amici di Marco sul fatto di pestare per bene Stelvio se d'ora in poi lo farà soffrire...
Abbracci
Laura
p.s. Ti voglio un bene profondo, grazie di esistere!
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Venerdì, 18 agosto 2006 |
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Ciao Andrej,
ho letto un paio dei tuoi racconti: Vasilij dei lupi, Pruriti di un vergine, L'esploratore e la guida.
Sono tutti davvero molto belli non posso dire che questo. Sono tutti molto romantici, e dolcissimi.
Ah, ho letto anche: Non voglio un amante. Bello, davvero, ma mi chiedo come si fa a essere così ciechi?! capisco bene che il passato a volte condiziona il futuro, ma se vuoi essere una persona completa il passato deve solo arricchire il futuro e non condizionarlo a tal punto. Comunque è molto ben impostato e approfondito.
Un caro saluto,
Linda
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Sabato, 9 luglio 2005 |
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Ciao Andrej,
ho letto altri tuoi racconti: il primo è "I dinosauri sono duri a morire". La storia è molto calda, come le altre che scrivi. C'è sempre questo sentimento tenero che nasce e cresce nel tempo, accompagnato dai contrasti che i ragazzi che scoprono la loro diversità trovano sempre nelle loro famiglie. A me mette tristezza il suicidio di Quentin, perché caratterialmente non sopporto l'idea che qualcuno possa togliersi la vita per non affrontarne le difficoltà.
La sofferenza del povero Marco in "Non voglio un amante" mi ha fatto nascere una profonda antipatia per Stelvio. Tu hai disegnato il personaggio così bene, da rendermelo particolarmente odioso. Al posto di Marco io gli avrei sputato in faccia. Ma le storie sono interessanti proprio perché fanno vivere tutti i generi di individui che esistono al mondo.
In "Cà de Lissadrìn", Menico e Piercarlo sono davvero teneri. La storia è molto carina e idilliaca, nonostante qualche ovvio inconveniente. Forse è uno dei tuoi sogni?
"Stranieri due volte" è la storia che, finora, mi è piaciuta di più. Hai affrontato in modo intelligente il problema israelo-palestinese, mettendo in risalto le vere e profonde ragioni del conflitto. Sei riuscito ad evidenziare le motivazioni che rendono ciascuno dei due popoli antagonista dell'altro e le possibili vie per risolvere la questione. Ma temo, nonostante il forte contenuto educativo, che il tuo scritto resterà una delle tante voci nel deserto, specialmente per la peculiarità del tuo sito, non visitato da tutti.
Ti abbraccio caramente. Ciao
Tonio
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