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Marteì, 30 dicembre 2014 |
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Caro Andrej,
Un bellissmo romanzo è "I dinosauri sono duri a morire", con il tragico amore dei due ragazzi che, divisi dai genitori (i dinosauri del titolo), per cui Quentin si uccide e Austin cade in una terribile depressione. Il padre di Austin è semplicemente spregevole, e lo dimostra quando offre di regalare un'auto al figlio per fargli dimenticare l'amante che si è ucciso!
Austin però viene salvato da Corrado, un pizzaiolo italiano, che si innamora di lui. Anche la famiglia di Corrado li vorrebbe separare, ma questa volta i due amanti semplicemente se ne vanno. Alla fine, il padre di Quentin, il dinosauro pentito, aiuta i due ragazzi per riscattare la morte del figlio.
Lele |
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Venerdì, 01 luglio 2011 |
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"i dinosauri sono duri a morire": io ho odiato i genitori per tutto il racconto... se avessi pensato come di usare il treno forse non sarei sopravvisuto: ho tentato il suicidio un anno e mezzo fa, e ancora adesso ne pago le conseguenze... solo alla fine mi hai fatto comprendere cosa vuol dire pentirsi e perdonare... l'amore trionfa sempre su tutto...
"il frate e il mercenario" mi è piaciuto perchè contrappone l'amore con la violenza, un portatore di morte può amare... (eccitante come puniscie il capo dei frati davanti a tutti)
"chipi" è fantastico vorrei essere stato al posto suo, posseduto da un guerriero... e la sua salita d'importanza grazie all'ntelletto e all'amore che aveva (quì lafine è stata frettolosa a mio parere..)
"carro dei guitti" mi sono immedesimato nel personaggio, come lanciarsi nell'avventura, è fantastico e imparare ad arrangiarsi con quello che si trova...
"chaki il moro" molto triste ma al tempo stesso eccitante direi. il lieto fine smorza la tenzione per fortuna, perchè sembrerebbe che niente gli vada bene...
"cardellino" è triste... ma eccitante allo stesso tempo... sembra che la sua vita non possa essere felice... eppure rimane puro e felice (se non ricordo male) ma come sempre il lieto fine salva il racconto (bravo!) come vorrei essere vissuto nel suo villaggio
"il giocattolo del boss" è particolare (avrei voluto essere io il giocattolo) come si è sacrifcato per la sua famiglia. riesci a trovare la soluzione per ogni problema... coinvolgente
ora non ho più tempo... (sono molti in effetti) continuerò la prossima settimana e se ti va cercherò di essere più specifico così ti farai un'idea migliore...
a presto
il tuo ammiratore
dani
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Lunedì, 20 novembre 2006 |
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Caro Andrej...
Ho letto fino ad ora "I dinosauri sono duri a morire" (titolo che non avevo compreso, all'inizio) e sono rimasta molto commossa! È stato tristissimo leggere la disperazione di Quentin e il suo gesto estremo... almeno il padre alla fine si è pentito e ha capito di aver sbagliato. Non sai quanto io mi sia trovata d'accordo con le idee che hai espresso: neanche io sopporto il perbenismo, quel voler a tutti i costi ordinare tutto secondo le proprie regole, mentre poi spesso c'è tanta ipocrisia e bigottismo da strapparsi i capelli per la rabbia. Mi ha fatto riflettere nuovamente su temi che mi sono molto cari.
Ho letto poi un'altra tua storia (quando ci prendo gusto...), "Non voglio un amante", e devo dire che è davvero una storia tormentata e piena di sofferenza (per il povero Marco!). Il modo in cui Marco ama Stelvio (nome che non avevo mai sentito ma che mi è piaciuto molto) è davvero degno di... beh, non saprei dire! Ma io ammiro molto Marco per il suo carattere e la sua forza d'animo (nonostante tutte le sofferenze d'amore che ha passato, non ha smesso di sperare dentro di sé che l'altro lo ricambiasse), insomma... anche Stelvio mi ha colpito: avevo capito che ci doveva essere qualcosa sotto, e che provava qualcosa ma non voleva ammetterlo... e per fortuna le tue storie sono a lieto fine!
Grazie davvero tantissimo per le emozioni che mi ha regalato queste storie, porterò con me nel cuore Quentin, Austin e Corrado (e anche le loro famiglie nella mente...) e ripensandoci non potrò che continuare a riflettere... E mi unisco anche io agli amici di Marco sul fatto di pestare per bene Stelvio se d'ora in poi lo farà soffrire...
Abbracci
Laura
p.s. Ti voglio un bene profondo, grazie di esistere!
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Mercoledì, 9 novembre 2005 |
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4 |
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Ciao,
come va? Ho finalmente finito di leggere le storie dell'ultimo scaffale.
:-D
Mi sono piaciute molto anche queste ultime storie, come dubitarne, in fondo.
In "Ragazzo padre" come non provare tenerezza ed affetto per Rinaldo e suo figlio Marco? E se non fosse un racconto non verrebbe da urlare a Leonardo: "Ma sei cieco?".
Per "Due volte Stranieri" otre che tenerezza per i protagonisti si sente anche la voglia di "ribellione" nel senso di urlare al mondo BASTA! un urlo contro la chiusura mentale e sui pregiudizi in genere.
Un'altra storia che mi ha colpito molto, forse per la sensibilità verso i pregiudizi, è "I dinosauri sono duri a morire." Se penso che purtroppo ancora oggi una storia del genere è perfettamente attuale, mi lascio prendere dallo sconforto.
Mi ha perfino fatto ricordare una bellissima canzone di De André intitolata Andrea che ritengo bellissima anche se molto triste.
Sarò forse un eterno romantico, o sarò semplicemente innamorato, non lo so, ma queste parole e le tue storie mi suscitano sempre emozioni molto forti. Mi fanno pensare a come sono fortunato ad avere a fianco il mio ragazzo.
Volevo finire dicendoti che anche le altre storie mi sono piaciute un sacco, le trovo sempre molto belle, e ti invidio un po' per la capacità che hai di scrivere così.
Sono ansioso di poterne leggere di nuove.
Continua sempre così :-)
Baci
Simo
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Sabato, 9 luglio 2005 |
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Ciao Andrej,
ho letto altri tuoi racconti: il primo è "I dinosauri sono duri a morire". La storia è molto calda, come le altre che scrivi. C'è sempre questo sentimento tenero che nasce e cresce nel tempo, accompagnato dai contrasti che i ragazzi che scoprono la loro diversità trovano sempre nelle loro famiglie. A me mette tristezza il suicidio di Quentin, perché caratterialmente non sopporto l'idea che qualcuno possa togliersi la vita per non affrontarne le difficoltà.
La sofferenza del povero Marco in "Non voglio un amante" mi ha fatto nascere una profonda antipatia per Stelvio. Tu hai disegnato il personaggio così bene, da rendermelo particolarmente odioso. Al posto di Marco io gli avrei sputato in faccia. Ma le storie sono interessanti proprio perché fanno vivere tutti i generi di individui che esistono al mondo.
In "Cà de Lissadrìn", Menico e Piercarlo sono davvero teneri. La storia è molto carina e idilliaca, nonostante qualche ovvio inconveniente. Forse è uno dei tuoi sogni?
"Stranieri due volte" è la storia che, finora, mi è piaciuta di più. Hai affrontato in modo intelligente il problema israelo-palestinese, mettendo in risalto le vere e profonde ragioni del conflitto. Sei riuscito ad evidenziare le motivazioni che rendono ciascuno dei due popoli antagonista dell'altro e le possibili vie per risolvere la questione. Ma temo, nonostante il forte contenuto educativo, che il tuo scritto resterà una delle tante voci nel deserto, specialmente per la peculiarità del tuo sito, non visitato da tutti.
Ti abbraccio caramente. Ciao
Tonio
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