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Venerdì, 4 marzo 2016 |
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Caro signor Andrej,
ho molto apprezzato sia la scena di "Il giorno delle lucciole" che dà il nome al romanzo, sia il giorno delle lucciole ricreate al centro di Milano. Lai ha una fantasia immersa nel migliore romaticismo.
In questo suo romanzo lei mette assieme due ragazzi di estrazione totalmente diversa, un metalmeccanico e il figlio della Milano da bere, il primo di famiglia povera, allevato dalla nonna, il secondo di una famiglia più che agiata e colta. Ma i due ragazzi si innamorano e, dopo alcune peripezie, riescono infine a mettersi assieme.
Qui introduce la dolce figura della nonna di Alberto. A lei piacciomo le figure delle monne comprensive, ve ne sono diverse attraverso i suoi racconti. La famiglia di Stefano, invece, all'inizio è a dire poco odiosa, specialmente la madre, ma poi si arrendono all'amore dei due ragazzi.
Alberto ha comunque un grande coraggio a rischiare tutto per poter stare accanto al suo Stefano, e a rimettersi a studiare pre essere alla sua altezza, non tanto di Stefano che lo ama come è, ma dei gentori del suo amato. Tutto è bene quel che finisce bene. Un romanzo da non perdere.
Angelo |
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Domenica, 26 gennaio 2014 |
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Ciao Andrej,
"Il giorno delle lucciole" è un romanzo fantastico, di una tenerezza unica. Due ragazzi di estrazione molto diversa, Alberto, un meccanico e Stefano un universitario, si innamorano. Alberto è pronto a qualsiasi sacrificio pur di vivere con Stefano, ma i genitori del giovane universitario cercano di dividerli. Ho odiato la madre di Stefano!
Ma Alberto e Stefano si amano davvero e, uniti, riescono a imporsi ai genitori di Stefano e andare a vivere assieme. Il titolo è chiaro quando i due ragazzi fanno l'amore una notte in un campo... ma le lucciole "tornano" inattese al finale della storia. Molto ben congegnato, una bella sorpresa anche per il lettore.
Franco |
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Martedì, 17 gennaio 2006 |
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Ciao!
Ciao! Che gioia scriverti ora... ho appena finito di leggere "Il giorno delle lucciole" e devo dire che è davvero stupendo (sono tutti così belli i tuoi racconti?!)...
Sai, in certi punti della storia mi sono quasi messa a piangere, quando Alberto parlava con i genitori di Stefano... però che rabbia! Alla fine però è andato tutto bene per fortuna!
Questa storia mi è sembrata più romantica delle altre che ho letto finora... e questo non può che piacermi da impazzire...
Poi ho letto "Dovremmo essere nemici"... Sarà il titolo che mi ha attratto verso questa storia? O che mi piacciono le storie travagliate ma con un lieto fine? A un certo punto mi chiedevo, e ora si salvano (quando Simon si fa legare)? Devo dirti che mi piace Simon più di tutti gli altri personaggi che ho letto anche nelle altre storie, per il suo modo di amare, per la sua semplicità e bontà, insomma, lo adoro! Sarà una di quelle storie che tra qualche mese rileggerò (anche se magari non avrò finito di leggere le altre!) perchè è particolare, ed il fatto che sia ambietata in un periodo così particolare la rende ancora più interessante, come prima non avrei mai creduto possibile.
Che dire...sono emozionatissima per la storia che ho letto, sono contenta, sto sorridendo...ma faccio sempre così quando leggo qualcosa di bello! Ti riporto solo una frase che mi è piaciuta molto (altrimenti poi, ti dovrei riscrivere tutta la storia qui!)
È grazie al tuo corpo che posso raggiungere la tua anima, conoscerla, comunicare, amarla. Il corpo è espressione dell'anima. Non è possibile dire cosa uno ami di più. Io amo Simon, anima e corpo. L'amore non conosce queste distinzioni. Il mio corpo desidera il tuo perché la mia anima vuole fondersi con la tua.
Stupenda, davvero, proprio come la penso anche io, come piace a me. Il modo in cui esprimi queste cose così bene mi fa quasi venire da piangere per la gioia, e ovviamente hai tutta la mia stima.
"Dovremmo essere nemici" la tengo a conto, tra quelle storie speciali, che sono tanti piccoli tesori da ammirare ogni volta che si può.
Ciao e a presto, e ancora più forte, grazie, grazie davvero tanto, mi sento felice.
Laura
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