








|
 |
Domenica, 12 giugno 2016 |
 |
8 |
 |
 |
Caro signor Andrej,
lei è specialmente bravo nei romanzi storici, mi pare. Nel suo "El toso venexian" Lei ha la capacità di descrivere anche le città in un modo che ce le fa "vedere" con pochi tratti e molta poesia. In questo romanzo, oltre alla città, il protagonista è il giovane Zulian, che è una figura veramente gentile e bella, un ragazzo di notevole valore.
Ma oltre a descrivere assai abilmente sia la città che il ragazzo, lei sa inserire nelle sue storie fatti secondari ma tali da illustrare meglio che interi capitoli la vita di quel tempo, di quel luogo, come la cura per la gonorrea, l'introduzione nell'esercito della penicillina, e non ultima, la casa per incontri gay delle fondamenta dell'Osmarin, casa che è realmente esistita. E ci ha anche descritto il mondo dei gondolieri di cui, almeno io, non sapevo nulla.
Quindi devo, ancora una volta, ringraziarla per aver scritto un così gradevole ed istruttivo romanzo, e di averci graziosamente permesso di goderlo.
Angelo |
 |
 |
 |
 |
 |
Venerdì, 1 luglio 2011 |
 |
6 |
 |
 |
ciao,
sono un lettore dei vostri racconti, fino adesso ne ho letti più di 70, e spero di non finirli mai perchè sono veramente convolgenti, oltre che a essere molto semplici come linguaggio, non riesci a terminare un capitolo che devo leggere il successivo. non smettete mi raccomando continuate ad appassionarci.
diciamo che mi sono piaciuti tutti quelli che ho letto... non sono riuscito ad andare avanto con "traffico infame"... era troppo crudo...
quelli che al momento mi ricordo sono "mercante venetiano", "cosmolab", "popolo kea", "l'anima del telefonino", "fratelli d'italia", "il signore dei signori", "figli di puttana", "amanti skinead", "boy-san", "ritorno ad atene", "la libera comune di silvana", "el toso venexian" ecc.
in genere mi è piaciuto il sentimento messo nei racconti, il desiderio di amore e sensibilità che traspare in tutti i racconti ( mi hanno commosso, avevo le lacrime agli occhi), le società che hai descritto e come risolvono determinati problemi. (ammetto che anche un pò di sesso violento dava più sapore ) ma la cosa non mi è piaciuto era la fretta con la quale giungevi sempre a termine, sembrava che andassi di corsa (anche io quando scrivo la fine vado veloce perchè ho altre storie in testa)...
ma a parte questo eri semplice chiaro e permettevi di far immedesimare nei personaggi. ho anche imparato molto grazie a te. vedo che non ne stai più pubblicando... come mai?
sei stato una guida per me in questo ultimo difficile periodo. come con un mentore ho imparato dal tuo stile letterario e linguistico... adesso scrivo romanzi a tematica gay (cerco di essere meno esplicito per renderli più accettabili dal pubblico, se no nessuno me li comprerebbe)
mi immedesimavo nei personaggi, godevo e soffrivo con loro, era bello poter crescere insieme ai personaggi... pormi le loro stesse domande. mostrare con naturalezza ciò che in questa società è difficile da mostrare... poi va be'... qualche errore di battitura è normalissimo...
la semplicità del linguaggio permetterebbe a chiunque di leggerlo e capirlo... (io faccio fatica ad essere così semplice e scorrevole) personalmenete mi hai fatto capire come comportarmi con gli altri e il mio ragazzo (insegnandomi cosa vuol dire amore)...
forse preso dall'entusiasmo ho scritto troppo, ma sono troppe le cose da dire... spero di avere presto notizie... grazie ancora per tutto quanto...
con affetto
dani
|
 |
 |
 |
 |
 |
Venerdì, 15 settembre 2006 |
 |
5 |
 |
 |
Ciao Andrej,
ho letto altri tuoi racconti, in particolare "El toso venexian" mi è piaciuto, ma avrei voltuto sapere se Toni avesse trovato ancora l'amore dopo la morte di Simon, e mi sarebbe piaciuto sapere la conversazione che ha fatto con Zulian quando quest'ultimo lo ha perdonato. Comunque mi è proprio piaciuto come racconto, era molto accurato, e di recente avevo proprio visto un vecchi film ambientato a Venezia e mi era piaciuto tantissimo anche perchè io amo Venezia!!!
Poi ho anche letto "Papà e mamma", e devo dire che è stato davvero emozionante quando c'è stata la lotta per il telecomando, la successiva confessione e il bacio dei due ragazzi, posso assicurare che ero così intenta a leggere che non mi accorgevo che stavo respirando troppo poco. Sono fatta così, se qualcosa mi prende veramente tanto, le funzioni vitali passano in secondo piano, infatti capita che se sono troppo concentrata poi mi gira la testa perchè mi manca l'ossigeno visto che respiro molto più lentamente in quei momenti.
Ti mando tanti saluti.
Buona Notte
Linda
|
 |
 |
 |
 |
 |
Sabato, 15 aprile 2006 |
 |
1 |
 |
 |
Ciao Andrej,
"El toso venexian": ecco una bella storia d'amore nell'incanto di Venezia. Mi piacerebbe sapere dove trovi tutta la documentazione che utilizzi per ispirarti per le storie che scrivi. Dove hai scovato quella cura per la gonorrea? Da qualche manuale antico?
Il racconto mi piace per la descrizione dettagliata dei luoghi di Venezia che anch'io conosco abbastanza bene per esserci stato diverse volte. Venezia è proprio una città magica e ci vivrei volentieri: è l'unico posto al mondo in cui non mi da fastidio la confusione. Forse dipende dal fatto che tutta la gente si muove a piedi e non c'è il rischio di finire sotto un'auto mentre stai con il naso per aria.
Sì, mi sono piaciute le atmosfere di Venezia. Io sono meno interessato alle vicende di sesso e molto di più alla storia in se stessa e al pathos che riesce ad esprimere. Naturalmente, dato la tematica affrontata, non si può fare a meno di inserire anche gli aspetti che attengono alla sfera sessuale, ma meno ce ne sono più mi piace la storia perché l'attenzione agli altri ingredienti della vicenda è maggiore e anche si apprezza di più il contesto in cui si svolge.
Riesci a colorire molto bene la semplicità dei sentimenti e del pensare dei due cugini. Dove hai imparato a scrivere in veneziano? Leggi Goldoni o scopiazzi da lui o da qualche altra parte? A me quel modo di parlare mi ha sempre sollevato il buonumore, sembra quasi una musica. Non sei d'accordo? Mi riferisco al veneziano in particolare, non a tutti i dialetti veneti, che pure si assomigliamo molto. Il veneziano però ha qualcosa di più.
Non credi che sarebbe meglio, nel tuo solito stile di far concludere positivamente le vicende, di non far morire il povero Simòn? Mi è dispiaciuto un po' leggere della sua fine, come se fosse un personaggio vero e divenuto amico.
Grazie,
Tony
|
 |
 |
 |
 |
|