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Lunedì, 23 giugno 2014 |
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gentile signor Andrej,
il suo romanzo "Albergo a ore" mi ha commosso, e non mi vergogno a dire che più volte mi ha fatto anche piangere. Che storia meravigliosa ha scritto! Petru è un personaggio così bello, meraviglioso, direi, con il suo altruismo, la sua pazienza, la sua attenzione verso gli altri. Le brutture della vita non lo hanno insudiciato minimamente.
Non passa giorno che alla TV si narri qualche crimine commesso dai rumeni: dopo aver letto questo suo splendido romanzo, mi dico: ma fra loro ci sono indubbiamente anche molti "Petru", ma di questi i nostri giornalisti sembrano non accorgersi. Ma si sa, il bene non fa notizia, purtroppo.
Grazie per questo stupendo romanzo
Dario M. |
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Martedì, 25 marzo 2008 |
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Caro Andrej,
ti farò un primo commento su alcuni tuoi scritti che mi sento di poter accomunare per il tipo di storia che racconti, cioè "Il ragazzo albanese", "Albergo ad ore" e "Incontri romeni", tre storie di amori interetnici che mi hanno fatto veramente sognare. Il loro contenuto mi ha attratto sin dall'inizio ed ho iniziato così a leggerti e, spero di non essere troppo presuntuoso, forse a conoscerti un po', o almeno mi piace pensarlo visto che comunque credo che scrivendo, come tutti, una parte di te finisca sulle pagine.
Bello, anzi bellissimo l'incontro del protagonista con il giovane Ylli e la descrizione del sentimento che pian piano nasce, così come belle in quanto verosimili sono le incomprensioni che sorgono tra i due, perchè capirsi non è sempre facile e ancora di più lo è quando le culture sono diverse. Ma è bello che l'amore faccia superare ogni ostacolo, così come ce lo hai sapientemente raccontato in questo come in altri racconti.
Se "Il ragazzo albanese" mi è piaciuto, anche perchè mi ha permesso di scoprirti, ancor di più mi è piaciuto "Albergo ad ore". Quando ci narri la storia di Petru e degli altri ragazzini romeni mi sono sentito coinvolto, partecipe. Nel paese in cui abito c'è un'alta percentuale di romeni che ora guarderò certo con occhi diversi. Malgrado la durezza di alcune parti del tuo racconto resta sempre ben visibile la grande umanità dei personaggi. Petru non perde questa sua caratteristica e questo è bello. Pur se colpito dalla sorte, trasformato in un oggetto per il piacere altrui lui resta un essere umano con tanto di sentimenti, ed è la cosa che ho più apprezzato. La nonna comprensiva di Mario (che tanto assomiglia alla nonna de "Il lungo viaggio") è forse una concessione eccessivamente benevola all'umanità, nella quale forse credo un po' meno di te, però l'ho trovata comunque una bella invenzione. Vorrei fosse così anche la realtà, ma i pregiudizi sono duri da estirpare.
Di grande umanità sono stati anche i vari personaggi de "Incontri romeni". Mi hai spiazzato (e commosso) quando Danut è morto, ed è stato bello però che il loro grande amore potesse vivere ancora nel rapporto tra Marcello e Bela. Che sogno! Un lieto fine al di là di tutto, della sfortuna, delle complicazioni, delle differenze e persino della morte. Beh, posso dirti che ciò che provo leggendoti è un insieme di sensazioni che copre un arco ampissimo fatto di gioia, tristezza, meraviglia, desiderio, eccitazione e chissà che altro ancora.
Un saluto calorosissimo
G.
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Martedì, 25 marzo 2008 |
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7 |
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Caro Andrej,
da qualche settimana ho iniziato a leggere alcuni dei tuoi racconti, scegliendo quelli che mi sembravano i più accattivanti tra i tanti che hai scritto. Nell'ordine ho letto "Il ragazzo albanese", "Incontri romeni", "Albergo ad ore", "Traffico infame", "Papà e mamma" e "Morve". Per prima cosa devo dirti che ho già capito che mi costerai un patrimonio in cartucce per la stampante, il che magari ti fa già capire cosa penso dei tuoi racconti.
Per scendere nel particolare devo dire che, malgrado scrittura e contenuti siano straordinariamente semplici, le tue storie risultano stupendamente coinvolgenti. Probabilmente sarà perchè ciò che scrivi è ciò che tutti noi vorremmo, un mondo nel quale a dominare siano i sentimenti, nel quale la comprensione dilaga, l'amore ha la meglio su ogni cosa.
Leggere le tue pagine è come tradurre in parole i nostri sogni, le nostre speranze. Il tuo sito l'ho scoperto per caso e da quel momento ci sono tornato non so quante volte. Grazie anche per le splendide raccolte di immagini di Gloeden, Pluschow e Galdi.
Un abbraccio forte e caloroso
Con affetto, stima e simpatia
Giuseppe
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Sabato, 9 settembre 2006 |
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Caro Andrej
credo che la pagina di "Albergo ad ore" nella quale descrivi l'"andarsene" dei due ragazzi innamorati sia la più bella che hai scritto finora. Non c'è solo sentimento, c'è di tutto, c'è una totale immedesimazione con i protagonisti, c'è delicatezza estrema, c'è simpatia, c'è originalità, suspence, direi che è un vero capolavoro: impossibile trovare un argomento così spinoso trattato in modo così sublime...
Sembrano due angeli.
L'accenno un po' goffo nel contesto a chi lascia le valigie, mi ha fatto pensare al racconto della trasfigurazione, dove l'evangelista dice che nessun lavandaio riuscirebbe a lavare così bianco.
Ho letto anche "Lione, amore mio". Effettivamente protagonista del racconto è la città. È una cronaca o diario che ho letto per intero ma in tre puntate.
Se dovessi dargli un voto gli darei un 9 per lo stile e un 6 per il contenuto (relativamente ai miei gusti). Quanto ali altri delle ultime serie direi che sono tutti tra il 9 e il 10.
Grazie e ciao
paolo
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