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1 Giovedì, 14 gennaio 2016 1 8 1
1 il tuo romanzo "Solo per pochi giorni" mi ha commosso e anche fatto piangere, te lo confesso. Il padre amava tanto suo figlio, da tornare da lui nel momento del massimo pericolo. E la madre era una donna orribile, schifosa.

Anche mia madre non ha mai accettato che io sono gay, ma mi ha voluyo bene lo stesso. Però ne ha sofferto e questo mi dispiace. Per fortuna Daneel aveva comunque vicino Jean marie, ma senza il padre non sarebbe forse mai riuscito a farci l'amore come pure desiderava.

DaKa

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1 Mercoledì, 21 maggio 2014 1 7 1
1 Andrej,

mi hai fatto piangere con il tuo bel romanzo "Solo per pochi giorni". Hai saputo analizzare a fondo l'animo umano, hai saputo descrivere egregiamente i danni che l'omofobia crea, non solo nelle anime, ma anche come giustificazione (!) di veri e propri crimini. Anche la chiesa, purtroppo, a volte collabora a giustificare l'omofobia!

Il povero Daneel, per fortuna, riesce a venirne fuori, anche grazie all'amore, ma con quanta sofferenza! Ce la fai sentire tutta, senza bisogno di descriverla. Ho sofferto con Daneel, e questo non per un riflesso del mio vissuto, infatti quando ho fatto il coming out in famiglia, mi hanno accettato con amore immutato. Ma so che non è così per tutti, non tutti hanno la mia fortuna.

Nicola

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1 Venerdì, 04 aprile 2008 1 6 1
1 Ciao Andrej,

Un amico mi ha fatto leggere uno dei racconti... cosa dire? Fanno sognare! Appena ho ricevuto l'ID mi sono messo subito a leggere e per colpa tua (o merito) sono andato a dormire alle 2, non ti dico la fatica che ho fatto questa mattina...

Cmq andiamo alle cose serie (altrimenti mi perdo in stupidaggini)... ho iniziato la mia lettura dal racconto "Solo per pochi giorni", a parte l'indubbio talento e il modo coinvolto e coinvolgente che usi per descrivere il frutto della tua fantasia, sono rimasto molto colpito dai turbamenti del protagonista, Daneel, per certi versi era come se stessi leggendo di me... mi sono tornati alla mente tanti ricordi della mia adolescenza, anzi mi sono anche ricordato di un pomeriggio in cui ho scritto poche righe, una sorta di "mini racconto"... sono andato a rileggerle e a ricordare emozioni e sensazioni.

Ora continuo la mia lettura.
A presto!
Alex

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1 Domenica, 24 dicembre 2006 1 5 1
1 Carissimo Andrej

Buon Natale!

Ho terminato già dai primi di settembre la lettura di tutti i tuoi racconti. Anche "Centoundici" è bello e istruttivo di un mondo che senz'altro ha molto contribuito a superare un pudore ossessivo.

Il racconto che però mi ha maggiormente colpito è "Solo per pochi giorni", perchè scava veramente nell'animo umano mettendo a nudo l'ipocrisia profonda e insuperabile di gran parte del mondo religioso e in particolare cattolico.

Ancora tanti auguri

ciao
carlo

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1 Venerdì, 23 settembre 2006 1 4 1
1 Caro Andrej,

ho finito di leggere "solo per pochi giorni". Posso solo dire una cosa: stre-pi-to-so! non ho altro da aggiungere.

In molte parti mi ci sono riconosciuto (i turbamenti di Daneel, solo che io non sono arrivato fino a 21 anni per scacciarli, il racconto che gli fa della sua vita il padre, ecc.), chissà quante persone hanno vissito le stesse esperienze.

Una cosa comunque è certa: Chi scrive determinate cose, per bravo che sia e per tutta l'immaginazione che possa avere, non riesce ad esprimerle in modo cosi reale (non semplicemente realista) se non le ha vissute sulla propria pelle. Sbaglio?

Concludendo: sono sempre più felice di aver scoperto i tuoi racconti...

Giangi

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1 Mercoledì, 13 settembre 2006 1 3 1
1 Caro Andrej,

"Solo per pochi giorni", è una storia del genere che io apprezzo di più. Le problematiche esistenziali di un giovane che scopre di essere diverso, l'ambiente familiare e la società intorno che contrasta violentemente questa condizione, una chiesa retriva che condanna apertamente e anche nel segreto del confessionale, è tutto regolarmente e tristemente vero.

Poi, il lampo del tuo estro, che architetti una trama ad effetto e la storia diventa molto gradevole ed affascinante, con quel pizzico di misterioso che lascia parecchi interrogativi nel giudicare possibile, probabile o frutto di verità ricacciate in fondo all'animo e riemerse nel momento di massimo bisogno per difendere la propria personalità.

Insomma, sto dicendo che Daneel potrebbe avere saputo delle azioni criminose della madre, magari sentendogliele architettare con l'amante, ma data la giovane età le aveva inconsciamente rifiutate e cancellate, per farle riemergere quando la pressione da caccia alle streghe esercitata dalla stessa gliele ha fatte tornare in mente sotto forma di presenza ad hoc del padre.

Oppure, come accade misteriosamente talvolta...

Penso tu abbia capito che questo racconto mi è piaciuto assai, sia per il realismo della situazione, sia per l'originalità della trama!

Ciao

Antonio

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1 Lunedì, 11 settembre 2006 1 2 1
1 caro andrej

ho letto con interesse la storia avvincente di "re per un anno".
Molto equilibrata la parte storica.

Una pausa ci voleva proprio, specialmente prima di "solo per pochi giorni", drammatico, profondo, purtroppo più reale di quanto si possa pensare nella denuncia della ipocrisia di tante persone "religiose".
Bravo.

ciao
paolo

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1 Martedì, 5 settembre 2006 1 1 1
1 Caro Andrej,

Solo per pochi giorni - Provvidenziale, quel papà... Criminale invece mammà...

A quando il prossimo scaffale? Mario

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