








|
 |
Venerdì, 1 luglio 2011 |
 |
5 |
 |
 |
ciao,
sono un lettore dei vostri racconti, fino adesso ne ho letti più di 70, e spero di non finirli mai perchè sono veramente convolgenti, oltre che a essere molto semplici come linguaggio, non riesci a terminare un capitolo che devo leggere il successivo. non smettete mi raccomando continuate ad appassionarci.
diciamo che mi sono piaciuti tutti quelli che ho letto... non sono riuscito ad andare avanto con "traffico infame"... era troppo crudo...
quelli che al momento mi ricordo sono "mercante venetiano", "cosmolab", "popolo kea", "l'anima del telefonino", "fratelli d'italia", "il signore dei signori", "figli di puttana", "amanti skinead", "boy-san", "ritorno ad atene", "la libera comune di silvana", "il toso venetiano" ecc.
"ritorno ad atene" è uno dei miei preferiti... (qui non hai avuto fretta per fortuna) come si comporta l'amato con l'amante e la delicatezza che mantiene sempre l'amante... il salvataggio e la vendetta finale... (se fossi stato a quei tempi hi hi hi...)
in genere mi è piaciuto il sentimento messo nei racconti, il desiderio di amore e sensibilità che traspare in tutti i racconti ( mi hanno commosso, avevo le lacrime agli occhi), le società che hai descritto e come risolvono determinati problemi. (ammetto che anche un pò di sesso violento dava più sapore ) ma la cosa non mi è piaciuto era la fretta con la quale giungevi sempre a termine, sembrava che andassi di corsa (anche io quando scrivo la fine vado veloce perchè ho altre storie in testa)...
ma a parte questo eri semplice chiaro e permettevi di far immedesimare nei personaggi. ho anche imparato molto grazie a te. vedo che non ne stai più pubblicando... come mai?
sei stato una guida per me in questo ultimo difficile periodo. come con un mentore ho imparato dal tuo stile letterario e linguistico... adesso scrivo romanzi a tematica gay (cerco di essere meno esplicito per renderli più accettabili dal pubblico, se no nessuno me li comprerebbe)
mi immedesimavo nei personaggi, godevo e soffrivo con loro, era bello poter crescere insieme ai personaggi... pormi le loro stesse domande. mostrare con naturalezza ciò che in questa società è difficile da mostrare... poi va be'... qualche errore di battitura è normalissimo...
la semplicità del linguaggio permetterebbe a chiunque di leggerlo e capirlo... (io faccio fatica ad essere così semplice e scorrevole) personalmenete mi hai fatto capire come comportarmi con gli altri e il mio ragazzo (insegnandomi cosa vuol dire amore)...
forse preso dall'entusiasmo ho scritto troppo, ma sono troppe le cose da dire... spero di avere presto notizie... grazie ancora per tutto quanto...
con affetto
dani
|
 |
 |
 |
 |
 |
Lunedì, 4 settembre 2006 |
 |
2 |
 |
 |
Caro Andrej,
ho letto la tua storia "Ritorno ad Atene". Questo racconto mi piace davvero. Per me questo è il più poetico racconto fra quelli che hai scritto, ci sono dei passi di una dolcezza unica che, veramente, ti porta in un altro mondo. Sei sempre più bravo!
Hai descritto in modo magistrale la vita dell'antica Atene ed il corteggiamento meraviglioso fra i due protagonisti: tranquillo, dolce. Lo trovo molto scorrevole nella lettura ed altrettanto piacevole nell'esposizione delle situazioni e dei sentimenti. Nel capitolo 6 ho apprezzato molto la dissertazione che fai sull'amore.
E nel capitolo 7... hai superato te stesso. È il racconto più piacevolmente erotico (almeno per me) che tu abbia scritto: è di un romanticismo dolcissimo! Sono certo che riceverai un sacco di mail con la richiesta di prestarti da maestro per quanto riguarda la tecnica del bacio: sei fantastico!
È talmente bello (non trovo i termini adatti per dirti cosa mi fa provare nel leggerlo) che vorrei continuasse all'infinito, che occupasse un intero scaffale del tuo sito. Ancora BRAVO!
Ma perché non provi a scrivere una volta qualcosa per cui possa dire "non mi piace"? (Guai a te se lo fai!)
Un abbraccio...
Beppe
|
 |
 |
 |
 |
 |
Venerdì, 1 settembre 2006 |
 |
1 |
 |
 |
Caro Andrej,
Ho letto "Ritorno ad Atene" e credo che in alcuni punti vi siano dei passaggi troppo complessi per la maggior parte dei lettori, con troppi riferimenti alla mitologia e filosofia greca, ma a me è piaciuto molto. Più comprensibile è l'illustrazione del sistema giuridico e commerciale delle polis, anche se alcuni meccanismi si capiscono meglio se si possiede una base, seppur minima.
Meno importante è la vicenda "materiale", fatte salve le speculazioni dei due protagonisti sul significato dell'amore e delle implicazioni da esso derivanti o quelle da cui esso stesso deriva, restando misteriosa, sempre per la massa dei lettori, la cerimonia del passaggio dell'efebo alla virilità attraverso il cerimoniale adottato all'epoca.
Molto bene per lo sforzo fatto nel sintetizzare tutto ciò, praticamente ogni aspetto della vita dell'Ellade ad esclusione della belligeranza dei suoi popoli. Questo racconto, al di là della vicenda dei due protagonisti, è molto bello da un punto di vista didattico, fornendo uno spaccato abbastanza esauriente ed interessante dell'antica civiltà greca. Penso che possa essere annoverato fra i migliori della tua produzione. Bravo!
Ciao
Tony
|
 |
 |
 |
 |
|