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Sabato, 21 maggio 2016 |
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il tuo romanzo "Il naufrago e il pescatore" mi è proprio piaciuto. Prima il bel rapporto fra Osvaldo e il padre, così equilibrato. come dvrebbe essere sempre fra un padre e un figlio, o una figlia. Poi le sue avventire sessuali adolescenziali. Poi la vita di Osvaldo adulto, una specie di hippy, di figlio dei fiori, che sceglie di vivere nella natura e con la natura.
Poi il fatto che Osvaldo diventa il punto di incontro dei ragazzi del posto, e contrariamente a quello che uno si potrebbe aspettare, non c'è nessun sottointeso sessuale, nessuna allegra scopata. Mi piace. Mica tutto deve essere solo sesso, no? Anche se i ragazzi sarebbero curiosi sulla sessualità di Osvaldo.
Ma poi, finalmente, compare il bel naufrago tedesco, che Osvaldo soccorre, e scocca la scintilla fatale. Che bello!
Maria |
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Giovedì, 13 febbraio 2014 |
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4 |
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Ciao Andrej,
nel tuo racconto "Il naufrago e il pescatore" ho amato la figura di Osvaldo (il pescatore) che fa di questo romanzo breve una vera perla. Molto molto bello il rapporto fra Osvaldo e il padre, un uomo pacato, e pieno di amore. Amore che ha trasmesso al figlio, che poi riversa sui ragazzi del villaggio che lo vanno a trovare. Insomma, Osvaldo è una figura a tutto tondo, che non può non conquistare. Ho anche apprezzato che, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, fra Osvaldo e i ragazzi che lo frequentano, non c'è stato un rapporto sessuale.
Un po' in ombra la figura del naufrago, ma forse è bene così, perché non fa ombra ad Osvaldo. D'altronde se anche il naufrago fosse stato eccezionale come il pescatore, credo che il romanzo sarebbe scaduto nel suo valore. Quindi, caro Andrej, hai fatto molto bene a descriverlo come hai fatto.
Lele |
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