EPISTOLARIO | PARTE SECONDA | |
Roma, 8/8/86 Caro Sebastiano,grazie per la bellissima busta e per la lettera il cui contenuto è anche molto bello: mi piace molto leggere quello che scrivi, perché è un po' un modo per conoscerti meglio e penso che forse il telefono ci toglierebbe questa possibilità che ci danno le lettere di parlare delle cose che più ci stanno a cuore e di aprirci all'amico, e poi per telefono mica potresti farmi queste splendide buste! Domani partirò per la Grecia e perciò ho già fatto le valigie ma mi dispiace che tu non possa venire, comunque ti scriverò da laggiù almeno una volta: queste tre settimane saranno una specie di prova per me e Stefania, infatti sarà la prima volta che staremo insieme notte e giorno per un così lungo periodo e quindi vedremo se fra noi andrà tutto bene come spero. Mi piacerebbe proprio conoscere la tua Carla, deve essere un tipo simpatico, kamasutra vivente o no. Che fa? studia, lavora? Se ho capito bene dovrebbe avere diciotto anni e mi stupisce che i suoi la lascino così libera: venire in ferie da sola con te, non è quello che ci si aspetta da una ragazza del sud e soprattutto dalla sua famiglia. Beato te che hai fratelli e sorelle; io invece sono figlio unico e ti giuro che vorrei avere qualcuno che mi sporca il lavoro col latte! Vivere da soli ha parecchi vantaggi, certo, ma anche alcuni svantaggi, te l'assicuro io. Se fossi ancora a Bologna vivrei certamente ancora con i miei e non solo per trovare i pasti pronti e le camicie stirate, ma perché è bello avere qualcuno in casa che ti aspetta, con cui parlare, litigare forse. Peccato che tu sia così lontano perché se tu fossi qui a Roma sicuramente mi sentirei meno solo, anche se ho Stefania, è vero, ma con te s'è aperto un canale di comunicazioni quale in quasi due anni ancora non s'è mai aperto con lei. Alcune volte mi pare che io e Stefy si sia su due lunghezze d'onda diverse, sai, come nei dialoghi fra sordi nelle commedie, e solo a letto la lunghezza d'onda pare coincidere per un po', ma poi basta che ci alziamo e cambia di nuovo: e mica si può stare sempre in orizzontale, no? E poi, te lo devo confessare, persino a letto Stefy ha poca fantasia e credo che mia nonna si sarebbe comportata nello stesso modo classico: lei sotto, io sopra. Ma almeno le piace, lo fa volentieri ed è già qualcosa, prende spesso lei l'iniziativa e partecipa, tutto sommato rendendo il rapporto gradevole, anche se lei non è certo un kamasutra vivente e neppure il riassunto; in compenso non dimentica mai di prendere la pillola e di farmi mettere il profilattico, perché la sua parola d'ordine è "prudenza" e non soltanto a letto ma per ogni sua attività o decisione. Qualche volta, per scherzo e un po' per sfotterla, la chiamo Prudenziana, lei fa un sorrisetto che pare quasi che lo prenda come un complimento. Comunque domani partiremo e chi vivrà vedrà: può darsi pure che stando fuori casa, assieme tutto il giorno, si lasci andare un po' e si faccia magari anche l'amore un po' più spesso e un po' più... disordinatamente! Le tue buste non le venderò mai neppure se tu diventassi famosissimo e mi offrissero milioni ed ho comprato apposta un album per sistemarle man mano che le ricevo in modo che si conservino intatte. L'ultima è davvero bellissima, ma lo sono tutte, sarebbe difficile fare una graduatoria, e già aspetto la prossima con un senso di pregustazione, poi la prossima ancora eccetera eccetera: nell'album c'è posto per quaranta buste, ma poi ne comprerò un altro, non preoccuparti. Ieri ripensavo alla tua idea di fare assieme cartoni animati e dopo le ferie, la prima volta che ci vedremo, ne parleremo: l'idea mi sta affascinando e poi, se verrai a casa mia, avremo ore di tempo per parlarne e metter giù un programma, alcune idee ed un piano di lavorazione, d'accordo? Però mi sarebbe piaciuto se foste venuti pure voi in Grecia, ma si deve avere pazienza e comunque avremo altre occasioni, penso. Per ora auguri di buone ferie e auguri anche per la salute di tua madre, caro Sebastiano. Ciao Federico sabato 16 agosto qui è tutto bello assai. Così diverso dal sud. Si sta bene. Sia come aria che bellezza. Ti stupisci per Carla. I genitori non la lasciano venire con me. Ci mancherebbe. Lei è venuta su con una cugina. Hanno preso una camera a due letti. Io sono con Toni, il ragazzo della cugina. Abbiamo preso una camera a due letti. Nello stesso albergo. Così quassù abbiamo rifatto le coppie. Laggiù nessuno ne sa niente. Anzi, io e Toni, ufficialmente, non siamo neppure qui. Siamo in Sicilia. In campeggio. Infatti le nostre famiglie si conoscono. Solo Francesco sa la verità. Neppure Cettina. Ma lui sta zitto. Mi capisce. C'è passato lui pure. Con Carla va bene. Penso a te e Stefy. Spero che andate bene voi pure. Qui il clima è ottimo. Non troppo caldo. Panorama, una meraviglia. Parecchi turisti, non troppi. Questa busta è ispirata alle dolomiti. Ma non ai turisti. Mia madre sta meglio, pare. I medici sperano. Tutti speriamo. Grazie per gli auguri. Qui in albergo c'è una vikinga. Da come mi guarda, ci piaccio. Anche a me mi piace. Ma con Carla qui, tabù. Peccato. Mi andrebbe di provarci. Dicono che sono molto disponibili. Specialmente coi maschi latini. E io maschio sono. E latino pure. È snella, alta e bionda. Classica nordica. L'opposto di Carla. No, anche Carla è snella. Ma non è alta ed è mora. E mi sta sempre appiccicata. Chissà se sarei un marito fedele? Probabilmente sì. Ma adesso non sono ancora sposato. Però, mi chiedo: c'è differenza? Basta un rito a cambiare le cose? Chissà. Ma con la vikinga ci andrei. Sono poco serio, vero? Tu al posto mio che faresti? Mi sa che pure tu sei poco serio. Ci somigliamo. Credo che la vikinga ti piacerebbe. Poi magari è un iceberg. Fantasie sessuali. Desiderio di novità. Sogni ad occhi aperti. Come sta andando la Grecia? Come sono le greche? Non quelle sui cappelli dei generali. Le femmine, voglio dire. Al mio ritorno certamente ci sarà la tua lettera. Ci conto. Le tue lettere sono belle assai. Io faccio belle le buste. Tu lettere belle. Vado a letto. Carla mi reclama. Ciao. Abbiti cura. Il tuo amico Sebastiano P.S. Ho trovato una musica che dovrebbe piacerti. Te l'ho comprata in disco. In cassetta non c'era.
Karyai, 18/8/86 Caro Sebastiano,dal finestrino del camper vedo il Monte Athos che andremo a visitare domani: il monte è una specie di piccola repubblica teocratica in cui le donne non sono ammesse, neanche gli animali femmina, pensa, e quindi Stefy ne approfitterà per fare un'escursione a mare con un gruppo di turiste americane che ha conosciuto qui nel campeggio. Con Stefy non va né bene né male e io che pensavo che questi giorni mi avrebbero permesso di capire meglio il rapporto con lei, di chiarirlo in modo di poter concludere: ha senso e continuo, oppure non ha senso e rompo, e invece è tutto esattamente come prima, né più né meno, e ne sono deluso, sono deluso di me stesso, voglio dire, che non riesco a decidermi. Stefania, lei, è sempre esattamente uguale, prevedibile, immutabile, caldo-tiepida a letto, freddo-tiepida fuori dal letto e il suo umore varia fra il serio-allegro e l'allegro-serio; le sue osservazioni, il conversare con lei a volte è intelligente-mondano, a volte intelligente-impegnato, mai veramente futile, mai veramente troppo profondo, perché lei è una ragazza talmente calibrata, perfetta, giusta che non ci si può neppure annoiare con lei, non si può essere scontenti, onestamente, ma neppure contenti e non è neppure un'aurea mediocritas: Stefy è tutto meno che mediocre, anzi, è piuttosto sull'eccezionale, devo ammetterlo onestamente, ma neppure è oro... Ma adesso basta con queste considerazioni. La Grecia è un paese davvero bello, pastorale: forse sono tutte le mie fantasie mitologiche che me lo fanno vedere popolato di dei e di ninfe e fauni ed eroi, ma è bello e non solo l'Acropoli col Partenone e i Propilei eccetera, l'unica cosa bella in Atene che è una città per il resto insulsa, ma anche i paesini di montagna, i porticcioli a mare, le miriadi di isole e isolotti, tutto. Credo che se ci fossi stato anche tu, qui, l'avrei goduta anche di più, questa terra di miti e di poesia. Sai che ancora ci sono i pastorelli che stanno seduti su un masso, mentre il gregge bruca tutto attorno, e che suonano zufoli o siringhe di canna? Esistono davvero ancora! Quando ne ho visto uno ho fermato il camper e sono sceso a guardarlo e sarei rimasto lì, immobile, in religioso silenzio a godermi la scena per ore, in mistica contemplazione... e Stefy m'ha richiamato alla realtà dopo cinque minuti esatti con due calibrati colpi di clacson e allora il pastorello ha smesso di suonare, ha alzato un braccio e ha fatto ciao di lontano, poi ha ripreso a suonare mentre noi andavamo via col camper. Delfi ha deluso Stefania, ma non me. Tu credi che la sacralità di un luogo si possa respirare nell'aria? Questo è ciò che ho provato io nonostante tutto: lì l'oracolo aspettava solo di essere risvegliato da secoli d'oblio, fra quei boschi sacri... ma Stefy credo s'aspettasse qualche imponente monumento, che non c'è più, ed è rimasta delusa. E poi il mare! In certi punti non ti meraviglieresti di vederne venir fuori Venere tutta nuda sulla sua conchiglia di madreperla rosata e luminosa tirata da coorti di ippocampi verde-dorato. Anche se la mia, di Venere, la vedo meglio solcare le onde su un fuoribordo cromato, e lei sarebbe, a dir tanto, in topless! Sacro e profano, poesia e prosa e io lì in mezzo che mi sento come uno che ha i piedi in due staffe, e non dello stesso cavallo... A te come stanno andando le cose? Come sono le Dolomiti? Sai che io ancora non ci sono mai stato? Tu mi consiglieresti di visitarle ora che le hai viste? Disegni anche lì o ti stai riposando? Mi hai scritto anche tu? Quando tornerò a Roma spero di trovare una delle tue variopinte buste piene di poesia: io ho fatto molte diapositive durante questo viaggio e te le mostrerò appena potrai venire a Roma. Bene, per adesso ciao, mio caro amico e ricevi un saluto affettuoso Federico lunedì 25 agosto Io ti ho parlato di vikinghe. Tu di Veneri. Vinci tu in poesia. Io sono troppo carnale. Sì, le Dolomiti sono belle. Ma non ci sono dei. Sì, credo che si possa respirare il sacro. Ne sono certo. Mi capita, a volte. Mi incuriosisce la repubblica di monaci. E il pastorello. L'hai fotografati? I primi di settembre verrò a Roma. Da te, se non ci sono problemi. Mi farai vedere tutto. Mi racconterai tutto. Io avrò poco da raccontare. Ma ho fatto disegni. Te li porterò a vedere. Toni era un rompiscatole. Per fortuna c'era Lucia. Sai, la cugina di Carla. Lei lo neutralizzava. Lui è il classico mascolo del sud. Pieno di sé. Ma giudicare è troppo facile. E quasi sempre sbagliato. Probabilmente è solo insicuro. Lui comunque s'è fatto la vikinga. Almeno dice. E dice che era una bomba. Il disco che t'ho comprato, spero ti piacerà. Per fortuna t'ho scritto dalle Dolomiti. Non sarai deluso, almeno. Io sono un po' pigro a scrivere. Tu sei il primo a cui scrivo così tanto. Ma con te mi viene facile. So che tu mi capisci. Tu senti come me. Forse quando torni trovi pure questa. Qui fa molto caldo. È notte e sono quasi nudo. Ho indosso solo gli shorts. Mamma e Cettina non sono in casa, perciò... Dopo ti dipingo una busta. Domani imbuco. La mamma l'ho trovata meglio. Le fanno la cobaltoterapia. Francesco è ancora in ferie. Pure Ruggiero è dai nonni in campagna. Cettina è all'ospedale da mamma. Così sono solo. È raro essere soli, qui. È bello, ti giuro. Chi è sempre solo vuole compagnia. Chi è sempre in compagnia ama essere solo. Buffo, no? I biondi voglione essere mori, i mori biondi. I lisci vogliono capelli ricci, i ricci lisci. Ma nessuno è contento? Io sì, però. In fondo sono contento. E neppure solo in fondo. Mi piace essere moro, riccio, aver fratelli e sorelle. Ho un sacco di difetti, è vero. Però mi piaccio. Dici che è sbagliato? Non credo. Se ti piaci, allora possono piacerti gli altri. Sennò, no. Come mi piace quello che faccio. Senza esagerare. Beh, ciao Federico. Abbiti cura Sebastiano Roma, 1/9/86 Caro Sebastiano,due lettere in un colpo, che lusso, non puoi immaginare la mia felicità e il mio desiderio di aprirle subito e di leggerle, ma per non rovinare le buste ho dovuto attendere di essere in casa e di adoperare il tagliacarte. Le buste sono una più bella dell'altra, non c'è da stupirsi, e con queste due sono a quota sette. Sì, caro Sebastiano, penso anche io che noi due ci assomigliamo abbastanza come carattere, anche se io forse sono un tantino più chiacchierone di te, ma siamo matti tutti e due, o poco seri, come dici tu. Tu però sei più sicuro di me, più quadrato, meno problematico forse, ma comunque ci assomigliamo e forse proprio per questo ci siamo intesi subito ed è nata questa bella e preziosa amicizia. Sicuramente se ci fossi stato tu in Grecia con me, anziché Stefania, avrei apprezzato e goduto di più quel viaggio perché credo, anzi sono sicuro, che tu ti saresti estasiato per le stesse cose che colpivano me, che le avresti gustate come ho cercato di fare io nonostante l'indifferenza della mia ineffabile Stefy. Tu dici che ti piaci: non credo affatto che sia sbagliato, anzi, vorrei piacermi anch'io così, allo stesso tuo modo, ma tu hai tutti i motivi per essere contento di te stesso, io invece ne ho un po' di meno, o meglio non è che non ne abbia anche io, in fondo in fondo in fondo sono contento di come sono, ma non del tutto, perché vi sono cose in me che vorrei cambiare, che vorrei diverse, non tanto fisicamente quanto dentro di me, sul piano del carattere. Penso che sia importante saper prendere in mano la propria vita, il proprio modo di essere e di reagire alle cose, di pensare, per cercare di migliorarsi, e mi pare di non farlo abbastanza. Spero che tu possa telefonarmi presto per comunicarmi i giorni in cui verrai a Roma e logicamente non solo non c'è nessun problema che tu ti fermi qui da me per quei giorni, ma mi farà pure piacere, molto, molto piacere stare di nuovo assieme. A te piace cucinare? A me sì e se ti va ti preparerò alcune delle mie specialità e delle mie ricette personali, perciò avvertimi se eventualmente ci fosse qualcosa che non ti piace o che non puoi mangiare, in modo che io possa regolarmi in proposito. Bene, per ora ciao e a presto. Salutissimi tuo Federico sabato 20 settembre innanzitutto grazie. Per la tua ospitalità squisita. Per la tua cucina saporita. Per tutto il tempo speso per me. Sono stati giorni belli assai, credimi. Però devi promettermi una cosa. Se vuoi che vengo ancora da te. In tutti quei giorni non ti sei mai trovato da solo con Stefy. Eppure so che a volte passava la notte da te. Così, quando vuoi stare con lei, devi solo dirmelo. Io posso andare a ballare. O in un night. O passare una notte in albergo. E tornare a casa all'ora che vuoi. Avete diritto alla vostra intimità. Patti chiari, amicizia lunga. Però è stato molto bello chiacchierare fino ad addormentarci. Di solito crollavo prima io, vero? E spero di non aver scalciato di notte. Il tuo letto è una piazza d'armi. Ma io sono abituato a dormire da solo. Su un lettino da una piazza. Pure scarsa, credo. Mi piacerebbe avere un letto così. Ci puoi dormire in tutte le direzioni. E se ci fai l'amore puoi scapicollarti come vuoi. Magari l'avessi io con Carla! Ci faremmo la corrida! Lei il torero e io il toro. O viceversa? Bellissime le tue diapositive della Grecia. Ne ho ancora pieni gli occhi. E bellissimo il tuo commento. Ne ho ancora pieno il cuore. Tu sei un poeta, un poeta verace. Avrei voluto registrarti... A proposito del nuovo lavoro che m'ha proposto il tuo produttore. C'è sotto il tuo zampino, inutile che neghi. Ci ho ripensato e ne sono convinto. Comunque grazie. Mi piace assai. Inoltre così lavoriamo ancora assieme. Per mesi. Anche questo mi piace assai. Sto guardando il tuo regalo. Quello che m'hai portato dalla Grecia. Ancora grazie. Io non t'ho portato nulla. Sarà per la prossima volta. E poi, grazie per i caffè. Mai nessuno prima mi svegliava col caffè. È bello assai. Come un lusso. Mi sentivo un pascià. Tu m'hai viziato, questi giorni. Mi piace essere viziato. Almeno un poco. Mi metto subito a lavorare per la nostra idea. Credo che verrà fuori qualcosa di bello. Sei un vulcano di idee. Una più entusiasmante dell'altra. Ciao, Federico. Stammi bene e abbiti cura Sebastiano Roma, 2/10/86 Caro Sebastiano,prima di tutto non è vero che tu non m'hai portato nulla dal tuo viaggio: dimentichi il bel disco con le percussioni? Continuo a sentirlo e risentirlo e più lo sento più mi piace: quel "ritmo-aritmico" mi fa vibrare qualcosa dentro, qualcosa di ancestrale e primordiale ed è davvero molto, molto bello. Poi, secondo punto: non preoccuparti per me e Stefy, non è mica che scopiamo tutti i giorni, perciò non c'è assolutamente nessun problema riguardo alla tua presenza e vuol dire che se una volta tu dovessi fermarti qui da me un po' più a lungo, che so io, più di due settimane, se voglio star solo con lei una notte te lo dirò, senza complimenti e senza problemi. Va bene così? Anche a me è piaciuto molto chiacchierare la sera con te fino ad addormentarci, anche se è vero che quasi sempre sei scivolato nel sonno prima tu, e comunque non hai mai scalciato: te l'avevo già detto, perché non vuoi credermi? Tra noi niente complimenti, no? Perciò se tu avessi scalciato o se tu ti fossi messo a russare te l'avrei detto subito senza nessun problema. Non ha senso quindi che tu torni a dormire sull'ottomana del soggiorno come i primi giorni: è stretta e scomoda e io ci starei a disagio a dormire comodo e tu no. Come dici tu il mio letto è più grande di una piazza d'armi. Anch'io mi sono messo al lavoro per il nostro progetto d'animazione: la cosa mi piace talmente che le idee nascono a valanga e sto riempiendo fogli su fogli, così la prima volta che ci vediamo possiamo scegliere assieme, fra le tante idee, quelle che ci sembrano migliori e che ci piacciono di più. Al cane comunque metterei nome Rodolfo e se ti piace e se t'ispira, prova a disegnare un cane che porti bene questo nome. Per lui, invece, ancora non mi è venuto in mente niente ma sicuramente, col procedere del progetto, verrà fuori anche il nome giusto per lui. Riguardo al nuovo lavoro, ti dico di no, non c'è assolutamente il mio zampino: è il gran capo in persona che è talmente contento per quel che stai facendo che ha deciso di affidarti questo nuovo progetto, io non ne sapevo niente, e naturalmente anche io ne sono felice ed approvo la sua decisione, ma non è merito mio: è proprio solo merito tuo, zuccone! Credo che Monica si sia presa una cotta per te: non fa che chiedermi tue notizie, dirmi di mandarti i suoi saluti, parlarmi di te, di quanto sei allegro e simpatico e bello e sensuale eccetera eccetera eccetera. Comunque io i suoi saluti te li mando, così ho fatto il mio dovere. Mi ha anche chiesto se per caso sei fidanzato: io ho risposto che non lo sapevo, ma se me lo chiedesse di nuovo devo dirle di sì o di no? fammelo sapere. Ciao rubacuori. Un caro saluto da me e da tutti Federico domenica 12 ottobre rubacuori io? Mica ho fatto niente. Comunque dì a Monica che non sono fidanzato. Non si sa mai. Tutto sommato non mi dispiacerebbe. Purché Carla non lo sappia. Quella mi spezzerebbe le gambe. È così possessiva! Sono contento che ti piace il disco. Sì, anche a me fa quell'effetto. Risveglia l'uomo primitivo che abbiamo dentro. L'uomo istintivo. Che è anche il più sincero, il più saggio. Il più veramente uomo. A me quel tipo di musica mi fa venir voglia di danzare. Tutto nudo in mezzo alla natura. A te no? Rodolfo è un bel nome per il nostro cane. Mi ispira. Lui, invece, perché non lo chiamiamo Theo? Con l'acca. Io lo sento così, lo vedo assai theoso. O theista. O theico... Ti piace? Se non ti piace, ne pensiamo un altro. Riguardo a te e Stefania. Non scopate tutti i giorni perché non vuole lei? O perché non ti va a te? Io scoperei tutti i giorni, invece. È naturale, credo, alla nostra età. E tu hai solo 5 anni + di me. Mica puoi farlo a orario o a calendario. Magari proprio tutti i giorni no. Ma neppure ogni due settimane. Dovreste farlo più spesso. Per questo ero preoccupato. Mica che voglio mettere il naso nella tua vita sessuale. Potresti dirmi che sono cazzi tuoi. E avresti pure ragione. Ma solo un poco. Da amico, infatti, la cosa mi allarma. Niente è più bello del sesso. Specialmente se non è solo fisico. Specialmente se c'è amore. O almeno affetto. Sei o non sei giovane? Sveglia, amico! Beh, adesso scusami. Ne ho parlato pure troppo. Francesco si sposa il mese entrante. Finalmente ha trovato casa. Qui, così, ci sarà un po' più di spazio. In camera restiamo solo io e Ruggiero. Loredana, la mia futura cognata, è una ragazza espansiva. Anche quanto a dimensioni. Ha un seno e un culo che sono due monumenti. Francesco ha sempre apprezzato quel genere d'abbondanza. Io no, invece. Mi ci perderei. Carla è persino più asciutta della tua Stefy. Anche per questo mi piace. A Napoli l'altro giorno ho trovato un negozio fantastico. Hanno tutto per le belle arti. Veramente tutto. Ho comprato due set di pennarelli giapponesi. 96 sfumatore di colore e 48 di grigi. Un sogno. Con le velature ottieni pure più sfumature, quasi infinite. Li ho usati per la busta di questa lettera. Bei colori, vero? Probabilmente a Roma troverei pure di meglio. Allego alcuni schizzi per il nostro cartone. Dimmi quale soluzione ti piace di più. Senza complimenti. Se nessuna ti piace, dillo. Mi puoi mandare una tua ricetta? Quella del primo di bigné. Ne ho parlato a Cettina e vorrebbe provare. Se non è un segreto tuo, logicamente. Qui in campagna dai nonni si sta bene. Credo che ti piacerebbe. Chissà che un giorno ti ci porto. Magari un week-end che sei libero. Si può combinare, no? Ciao bello. Abbiti cura e scrivi presto Sebastiano
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