EPISTOLARIO | PARTE SETTIMA | |||
venerdì 27 marzo
Non scrivi "cazzo", ma parecchie volte uccello, culo, inculare, sborrare... Non sono parole sporche, non esistono parole sporche ma al massimo azioni sporche come rubare, uccidere, disprezzare, eccetera.
Tu per me sei proprio il primissimo maschio. C'è sempre una prima volta. Impareremo. Non credo che sia diverso assai che fra maschio e femmina. A parte qualche variante, si capisce. Anche con me, la prima volta, ci siamo fatti una sega e baciati. È ora di provare tutto il resto. Dobbiamo imparare a conoscere io il tuo corpo e tu il mio. Anch'io, in un certo senso, devo imparare a scrivere. Impareremo insieme.
Verrò a Roma il 6 aprile. Andrò al solito albergo. Ma salirò anche da te, qualche volta. Stai tranquillo.
Ti desidero assai. Se voglio andarci piano con te è per te, non per me. Quel tuo bel lettone diventerà il nostro complice. Ne vedrà di tutti i colori, altro che le mie buste, te lo prometto.
Sì, penso che sarà meglio avere del lubrificante. Ci penserò io.
Quanto ti desidero! Non puoi immaginarlo. Non puoi proprio. Quante volte in questi giorni ho pensato: adesso prendo il treno. Adesso vado da Federico. Salgo da lui. Lo spoglio nudo. Ci faccio l'amore. Lo obbligo ad amarmi. Finché sarà lui a pregarmi di restare. Finché mi si arrende. Finché sarà pazzo di me.
Ma non si può. Non si può obbligare. Nessuno. Specialmente chi si ama.
Ti avverto: con Carla ero proprio scatenato a letto. Con te sento che lo sarò anche di più.
Ma solo se mi convinci. Se mi convinci che tu davvero mi vuoi. Che tu davvero mi ami. Che anche tu mi desideri. Che non puoi fare a mano di me. Che vuoi essere mio. Come io voglio essere tuo. Dovrai convincermi, t'avverto.
Non sarà facile. Perché io lo so che lo vuoi. Ma tu cominci appena ad accorgertene. Va bene, è troppo complicato. Ti spiegherò a voce.
Ciao, bel maschio. Abbiti cura e pensami. E non farti troppe seghe. Lascia qualcosa per me. Ti amo
tuo S. Roma, 3/4/87
sicuramente questa non arriverà in tempo prima che tu parta per venire finalmente a Roma, ma te la scrivo e te la spedisco lo stesso perché così la troverai quando tornerai a casa.
Ti aspetto con tanta ansia, con tanta trepidazione. Riuscirò a superare la prova? Riuscirò ad esprimerti il mio amore, a vincere le ultime incertezze, gli ultimi timori, le ultime esitazioni?
Lo voglio, lo voglio davvero: voglio avere il tuo corpo nudo fra le mie braccia, voglio stare fra le tue braccia, voglio ubriacarmi di te. Voglio farti sentire con ogni parte del mio corpo, ad ogni parte del tuo, che ti amo.
Ma ho paura di non saperlo fare, di rovinare tutto con la mia tensione, con le mie paure residue.
Perciò ti scrivo questa lettera.
Se fosse capitato, perdonami ti prego e dammi un'altra possibilità, proviamoci di nuovo.
Tu mi diresti, adesso, che mi sto fasciando la testa prima di essermela rotta e forse è vero.
Magari tutto andrà benissimo e quando leggerai queste righe sorriderai di me, delle mie paure.
Come si può al tempo stesso volere tanto una cosa ed averne così paura? Devo essere tocco in testa per davvero, forse ho davvero bisogno di uno psichiatra. O basti tu?
Quando, ragazzino, avevo accettato le proposte del mio compagno di classe, era tutto così semplice, così facile e anche così bello. Solo dopo mi hanno convinto che era stato qualcosa di sbagliato, da evitare come la peste e sono cresciuto con quell'idea in testa ed ora è così difficile liberarsene del tutto.
Solo la consapevolezza che fra noi due c'è veramente molto di più di un'amicizia, solo il fatto di essermi finalmente reso conto che ci siamo innamorati l'uno dell'altro, mi sta dando un po' di forza per tentare finalmente di liberarmene.
E la tua pazienza, e la tua perseveranza, e le tue sgridate per lettera.
Se non fossero bastate, ti prego, continua. Io voglio essere il tuo amante, davvero.
Se invece fosse andato tutto bene, per il verso giusto, allora questa lettera è solo per dirti che ne sono felice e che ti amo tanto.
tuo (spero davvero) martedì 7 aprile Il modo in cui mi toccavi mi dava fastidio. All'inizio. Eri proprio maldestro. A volte rude. A volte grossolano. Ma a volte tenero e delicato. So che desideravi essere toccato da me. Anch'io morivo dalla voglia di farlo. Ma la prova era per te. Secondo i patti. Almeno un po' ha funzionato. All'inizio avevamo il cazzo molle tutti e due. Per forza, non è così che ci si mette a fare l'amore. Ma non era quello il nostro scopo. Poi tu sei riuscito a farmelo rizzare. E allora s'è rizzato pure il tuo, bello, svettante, sodo. Lo sai che tu, quando sei eccitato, sei più bello? Me l'hai preso in bocca. Sentivo i tuoi denti e mi dava un po' fastidio. Ma me l'hai succhiato. Tu volevi che io ti inculassi. Non ancora. Prima devi inculare me. Ma non a freddo. Devi avere una voglia tale di entrarmi dentro che non puoi farne a meno. Io, finché non lo farai con entusiasmo, resto lì inerte. Anche se ho una gran voglia. Di baciarti. Di toccarti dappertutto. Di farti una bella pompa. Di incularti. Quando usciamo dall'ufficio, domani, non salgo da te. Andiamo dove vuoi, stiamo insieme finché vuoi ma niente altro. Oggi devi pensarci, maturare le cose. Lo so che sembra un po' una cura medica, ma in fondo forse lo è. Se ti fidi di me, vedrai che forse gliela facciamo. Dopodomani, se vuoi, torno su da te. Non starò più in piedi lì nel salotto. Mi farai mettere tu dove vuoi. E come vuoi. Devi essere tu a prendere l'iniziativa. Proprio perché ti costa. Costa anche a me essere così passivo, è contro il mio carattere. Ma quando mi muoverò faremo scintille, io e te. Che effetto ti ha fatto? Cosa provavi a toccarmi? Che effetto ti faceva sentirti il mio cazzo in bocca? Non voglio che mi rispondi per lettera. Me lo dirai a voce. Per adesso conduco io il gioco. Quando sarai pronto, sbloccato, lo condurremo assieme. Ti desidero, Federico. Tanto. Ti amo. Tantissimo. Hai un bel cazzo, sai? Lo pregusto già. E pure un bel culo, tondo, piccolo, sodo. E due labbra sensuali da matti. E due occhi dolci da cucciolotto. Sarà bellissimo quando tutto andrà bene. Tutto il tuo corpo mi arrapa. Non m'ero mai reso conto che il corpo maschile può essere così arrapante. Il tuo comunque m'arrapa proprio. Le braccia sode. Il petto liscio e senza peli. A parte quei bei ciuffetti attorno ai capezzoli. Le gambe snelle e forti e coperte di velluto leggero. Sei proprio un bel maschio. Questa volta non siamo venuti. Non è grave. Non devi preoccuparti. Giovedì però sarai tu a spogliarmi. Senza fretta. Toccandomi tutto. E alla fine non me ne andrò subito come oggi, se vuoi. Se oggi ho preferito andar via è perché non siamo venuti. E ho capito che tu volevi farti una sega per venire e scaricare la voglia che ti s'era accumulata. Ma davanti a me ti vegognavi, vero? Ma non dobbiamo vergognarci di niente fra noi. Perciò, finché non sarò io a cominciare a toccarti, fatti pure una sega tranquillo. Poi non ne avrai più bisogno, garantito. Questo non è ancora fare l'amore... Dio quanto sei bello nudo, alla luce del giorno. Sarà perché sono cotto di te. Il corpo maschile, comunque, è bellissimo. Quando è ben fatto. Più di quello femminile, stavo pensando oggi per la prima volta, guardandoti. Almeno il tuo. Comunque è vero. Ce la stai mettendo tutta. Grazie. Ti amo giovedì 9 aprile Questa volta ho fatto ancora più fatica a stare fermo. Non te la prendere se non sei riuscito ad incularmi. Riuscirai la prossima volta. Io sono vergine e tu maldestro. Hai mai inculato una donna? Non dico Stefania. Lei certamente no. Ma qualcun'altra? Direi di no. Io con Carla l'ho fatto. Anch'io, con lei, ho faticato, all'inizio. E mi faceva pure male la pelle del cazzo. Ma poi ci siamo riusciti e ci piaceva tanto a tutti e due. Perché non m'hai schiaffato in bocca il tuo bel cazzone duro? Ti vergognavi a farlo? Dici che ti piaceva farti far pompe, no? E io ci speravo. Anch'io sono curioso di scoprire che effetto mi fa. Se ne hai voglia, perciò, fallo. Mi puoi usare, mi devi usare. Almeno in questa fase. L'amore vero, lo faremo poi. Per ora è solo sesso. Che io stia lì passivo non deve limitare la tua fantasia né le tue voglie. Sono tutte belle e legittime, fra noi. Puoi anche provare a infilarti sul mio cazzo dritto, a smorzacandela. Sai com'è no? Ma sbrigati a sbloccarti, a scatenarti. Non riesco più a star fermo. Non è nel mio stile. Non vedo l'ora che venga sabato. Ma perché mi sono innamorato di te? Così imbranato! Scherzo, naturalmente. Ho voglia di leccarti tutto. Di palparti dappertutto. Di farti gridare per il piacere. Sbrigati, amore mio. Abbiti cura e pensami sempre tuo Sebastiano sabato 11 aprile Appena mi sei entrato dentro un centimetro, sei venuto. Eri troppo eccitato. Mi piaceva sentirti così. Quando stavo per venire io volevo tenerti giù la testa con le mani. Ma non l'ho fatto, com'era nei patti. E tu non ti sei tolto. Come io speravo, ma un po' m'ha sorpreso. Ho goduto di più. Che sapore ha la mia sborra? Dolce, amara, buona, cattiva? Non vedo l'ora di assaggiare la tua. Questa volta il cazzo t'è venuto duro già mentre mi spogliavi, vero? Ti piaceva spogliarmi. Facciamo progressi. Mi piace da matti come mi mordicchi i capezzoli. Ci sai fare. Te ne sei accorto? Il culo mi fa ancora un po' male. Ma passerà. Come t'ho detto mi piaceva quando spingevi. Eri un vero torello in calore. Uno stallone. Il mio stallone. E quando sei venuto i tuoi occhi luccicavano. Mandavano scintille. Per ora sono peggio di Stefania, vero? Ma vedrai che sarò meglio di lei, assai meglio. Ci vediamo domani. Poi a sera devo partire come sai. Perciò non mi fermo da te. Voglio prendere il treno delle 23 da Termini. Arrivo a Salerno all'1,46. Mi accompagni in moto alla stazione? Adesso vado in albergo. Faccio la doccia poi vado a letto. Spero di sognarti. Buona notte. Pensami ed abbiti cura tuo S. Roma, 12/4/87 Carissimo Sebastiano,manca un quarto alla mezzanotte. Ti ho appena accompagnato alla stazione. Mi mancherai. Ti amo. Sì, è bello fare l'amore con te, anche se tu ancora non partecipi, anche se sono ancora imbranato. Non vedo l'ora che tu cominci a darti da fare, ma già così è bello. Mi piace succhiartelo, mi piace il tuo sapore, mi piace infilartelo in bocca e spingertelo in culo anche se ho paura di farti male. Mi piace fare lo smorzacandela sul tuo bel cazzo dritto, anche se ancora non sono riuscito a farmelo entrare dentro. Ma non mi fa male, almeno per ora, semplicemente non riesco ancora a rilassare abbastanza il mio ano... Ma ci riuscirò, perché ti voglio sentire dentro. Mi piace guardarti mentre godi nell'orgasmo e sapere che sono io a farti godere, che è per merito mio. Mi piace come mi guardi, si vede che sei innamorato. Ma adesso il mio grande letto, quando lo guardo, mi sembra vuoto senza te, senza il tuo bel corpo asciutto e snello da carezzare, da baciare, da leccare, da succhiare, da stringere, da palpare, da mordicchiare, da far fremere. E quanto sarà più bello quando finalmente sarai anche tu a farlo a me? Quando stasera, un attimo prima che io aprissi la porta per portarti alla stazione, tu mi hai abbracciato stretto stretto e mi hai baciato in bocca, a lungo, mi sono sentito mancare le forze, tanto mi piaceva. Tu m'hai stregato, Sebastiano. Ti rendi conto che ormai puoi fare di me tutto quello che vuoi? No, non mi fa più paura avere un rapporto sessuale con te, ormai. Spero che tu te ne sia reso conto e che la prossima volta che verrai a Roma accetterai di abitare di nuovo da me, e che faremo l'amore senza più freni né limiti, voglio dire che anche tu parteciperai con me. Prometti? Non so perché la gente ce l'ha tanto con due maschi che fanno l'amore. Forse perché non sanno che è così bello. Il sesso pare che sia visto come una cosa sporca, specialmente fra due uomini. Forse può anche esserlo, ma può esserlo anche fra maschio e femmina. Ma non è vero che lo è, non sempre almeno, non fra noi due, comunque. Sai che baci proprio bene? devi farlo più spesso, dobbiamo farlo più spesso. Ho qui davanti la tua foto in costume da bagno, ti guardo e penso: "è il mio maschio, il mio uomo" e adesso mi piace. Suona bene, per niente strano. E dire che fino a pochi giorni fa mi turbava, fino a poche settimane fa mi avrebbe fatto ribellare. Sebastiano è il mio ragazzo! Mi viene voglia di affacciarmi alla finestra, salire sui tetti e gridarlo. Nessuna ragazza, neanche la prima, m'ha fatto un effetto così, sai? Lunedì al lavoro mi sa che mi verrà voglia di dirlo a tutti, specialmente a Renzo e Monica che ti conoscono meglio. "Sapete, io e Sebastiano ci siamo innamorati, facciamo l'amore!" Chissà che faccia farebbero? Monica certamente schiatterebbe d'invidia, lei ti aveva messo gli occhi addosso da un bel po'! Magari non mi crederebbero e penserebbero che sto scherzando. Io allora direi: "No no, parlo seriamente: gli ho succhiato il cazzo. Ce l'ha bello, dritto e liscio e quand'è duro è grosso così e lungo così. E il suo seme è caldo, lievemente salato, cremoso e buono. E bacia in modo speciale e..." Sono fantasie morbose le mie? Tu che ne dici? Mi manchi già. Sei appena partito e mi manchi già. Quanto tempo passerà prima che ci si veda di nuovo? Davvero un mese? Non riesci a venir su prima? Vuoi che venga io a Salerno? O forse vuoi stare un po' tranquillo, senza questo rompiballe fra i piedi. Comunque ti aspetto, lo sai. Ti amo. Anche questo lo sai. Voglio essere tuo. Ciao, mio amore bello Federico giovedì 16 aprile Anche tu mi manchi. Ma non gridarlo dalla finestra. Specialmente di notte. Ti metterebbero dentro. Per disturbo alla quiete pubblica. E magari pure per oscenità. Scherzi a parte, ti capisco. Quando tornerò a Roma verrò a stare da te. E faremo l'amore tutti i giorni. E non starò fermo. Non solo perché penso che non serve più. Soprattutto perché mi costa troppo stare fermo con te. Io non ce la facevo più, giuro. Sto lavorando come un matto. Per finire in fretta e raggiungerti prima. Spero proprio di riuscirci. Piuttosto lascerò indietro gli altri lavori. Compreso Rodolfo e Theo. Così forse riesco davvero a venir su prima. Tu puoi venire a Salerno quando vuoi. Ma non saremo soli. Molto difficile. Non sarebbe peggio desiderarci, essere vicini e non poterci neanche dare un bacetto? Però mi piacerebbe che tu conoscessi i miei. L'altro ieri mi sono visto con Carla. Abbiamo fatto l'amore. Preferisco te. Anche se lei è brava e ci sa fare. Ma preferisco te. Davvero. Anche se sei ancora imbranato. Con lei è solo sesso. Con te è fare l'amore. Da lei prendo solo. A te voglio anche dare. Parlo del piacere. Anche se finora ancora non te l'ho dato. Ma sai perché. Cambierà tutto, vedrai. Se adesso già ti piace, la prossima volta sarà meglio. Molto meglio. E poi c'è un'altra differenza che sto notando solo ora. Il tuo corpo è come il mio. Asciutto, forte, sodo. Non molle e tondo come quello delle donne. E sto scoprendo che lo preferisco. Mi sa che in fondo sono davvero ricchione. Tanto per usare una stupida etichetta. Io non mi ci sento. Io mi sento perfettamente normale. Ma se lo sono, evviva! Sai perché li disprezzano, i ricchioni? Perché pensano che sono mezze femmine. Che insidiano i bambini. E, come dici tu, che fanno cose sporche. Ma cosa è sporco? Metterlo in culo? Quanti maschi lo mettono alle femmine? Parecchi. Allora è sporco prendere il cazzo in bocca? Quante femmine lo succhiano? Parecchie. E allora, se non sono sporchi loro, perché i ricchioni? Tutte palle. Tutti pregiudizi assurdi. È chi pensa così che è sporco. Dentro la testa. Cavolo, ma io ti amo tanto. Mi manchi tanto. E sono felice. Perché hai fatto tutto quello che hai fatto, per me. Sei favoloso. Se non mi amavi, chi te lo faceva fare? Mi sbattevi la porta in faccia. Mi sputavi addosso. Ma tu mi ami. Spero proprio di poter venire presto a Roma. Per il momento abbiti cura. Poi ci penserò io. tuo Sebastiano Roma, 28/4/87 Amato mio,La tua lettera non arrivava mai e già stavo in pensiero. Ma adesso è qui, con un'altra favolosa busta. Sai, avevo pensato che forse eri deluso da me, che forse non t'interessavo più e già mi sentivo perso. Stai diventando così importante per me che all'idea di non averti più mi sentivo male, fisicamente voglio dire. Sta' tranquillo, non farò sciocchezze, non griderò dai tetti che ti amo. Lo griderò dentro il mio cuore, perché così farà meravigliosi echi. Ma non vedo l'ora che tu sia qui, con me, finalmente contento di me. E non vedo l'ora di fare l'amore con te, questa volta senza più limiti, senza più regole, anche tu pienamente partecipe e che dopo aver fatto l'amore resterai con me, accanto a me. Mi sento come se fossi stato promosso, anzi, laureato, anzi, meglio pure. L'amore è una cosa meravigliosa: sembra un luogo comune, una frase fatta, invece è vero, stupendamente vero. Certo, non sarà tutti i giorni così intenso e magnifico come in questo periodo di scoperta, d'altronde una simile intensità credo che potrebbe uccidere. Ma è meraviglioso. Forse a poco a poco mi calmerò, le cose sembreranno più normali, ma credo che sia un po' come vincere alla lotteria: lì per lì quando sai che hai vinto, quando ti danno tutti quei milioni, ti senti sopraffatto, ti senti che dai i numeri per la felicità, ma poi ti abitui. Però, se sai amministrare bene la nuova ricchezza, investirla saggiamante, tutta la tua vita ne ha un salto di qualità e puoi vivere di rendita, ricco. Non c'è più l'entusiasmo del primo momento, ma i frutti restano: prima eri povero, dopo sei ricco. Credo proprio che sia così. Adesso mi sento di aver vinto la lotteria. Se sapremo amministrare bene il nostro amore, investirlo saggiamente, ne resteremo pieni e ricchi per tutta la vita. Non credi? A volte, pensando "per tutta la vita" ho un po' paura. Mi sembra quasi di sfidare il destino, di presumere troppo. Mi chiedo: e se un giorno uno dei due dicesse basta? So che è possibile. Quanti grandi amori (o presunti tali) sono miseramente naufragati dopo un anno, pochi anni o più? Ma non so trovare nessun'altra risposta se non dire: e tu cerca di metterci sempre il meglio di te per fare in modo che non muoia. Certo, almeno adesso, solo l'idea che il nostro amore possa finire, mi fa star male. Io ci sto investendo tutto me stesso, senza riserve, senza limiti. Credo che sia l'unica cosa giusta da fare. Per quello che ti conosco penso che anche tu farai così. Ma è possibile che un giorno uno di noi due cambi, dia i numeri. Che fare? Nulla, credo. C'è solo da sperare che non succeda e, nel frattempo, vivere appieno la gioia di stare con l'altro, di vivere questo amore. In qualche modo vivere alla giornata, pur facendo programmi, pur facendo sogni, pur sperando. Tu che ne pensi, mio amato? Comunque spero di non deluderti mai, di non stancarti mai. Farò del mio meglio. Quello che mi dici riguardo al corpo del maschio che secondo te è più bello di quello della femmina, più piacevole, non ci avevo mai pensato. Può darsi che tu abbia ragione. Comunque mi piaceva molto più passare la mia mano sul tuo petto liscio e sodo che non palpare le mammelle di una ragazza. Mi piaceva stringere nella mano il tuo bell'uccello duro e palpitante più che toccare quel solco morbido. Mi è piaciuto sentirmi in bocca il tuo cazzo sodo e ritto, col suo buon odore, più che passar la lingua in quella fessura umida e dall'indefinibile odore. Mi piaceva carezzare le tue guance lisce eppure con un sentore di ispida barba. Ma forse queste preferenze è perché di te sono innamorato. Però mi riconosco in te, cosa che non potrei mai fare con una donna. Tu sei me e io sono te. Inoltre, forse, proprio il fatto di poterti penetrare e poi essere penetrato a mia volta mi fa sentire più alla pari. Le femmine in fondo accolgono solo, non donano mai. Un'altra cosa mi è piaciuta: poter bere il tuo seme, accogliere in me una parte di te: credo che sia qualcosa di speciale. Non sei d'accordo? Il nostro amore è alla pari, quello con una donna non può mai esserlo. Non voglio essere un maschio sciovinista, credo nella parità dei diritti e della dignità fra uomo e donna, ci ho sempre creduto. Ma resteranno sempre due esseri diversi. Chissà perché allora gli omosessuali sono detti dei "diversi"? Più "uguali" di così! Sì, capisco cosa volevi dire quando affermavi che non ti senti un gay. Comincio a capirlo anche io. Comincio a capirlo davvero: non me ne frega niente di essere un gay o no. Solo etichette. Un uomo non è mai un'etichetta. M'importa solo una cosa: che mi ami, che ti amo: che ho scoperto te, che ho scoperto l'amore. E è vero che questo sentimento è così grande che non bastano le parole per esprimerlo: ci vuole tutto il corpo. L'unione che sta nascendo fra di noi è fisica, spirituale, affettiva, intellettuale: ci coinvolge interamente, globalmente e nulla, nulla ne resta escluso. Ti amo, Sebastiano, con tutto me stesso. Un bacio grosso grosso tuo Fede venerdì 8 maggio la lettera che m'hai spedito è bellissima. Un inno, un poema. Ho sempre pensato che sei un poeta. E m'hai fatto riflettere su un sacco di cose. Sì, è vero, un giorno tutto ciò potrebbe terminare. Dipende però da noi due. Mettiamocela tutta. Non diciamo "per sempre". Diciamo "il più a lungo possibile". Sperando che sia così lungo che non finisce mai. Anch'io spero di non stancarti, di non deluderti. Nell'altra lettera dici che posso fare di te tutto quello che voglio. Ma anche tu hai questo potere. Mi sto affidando a te, come tu a me. Sto rinunciando alla mia vita, per costruire la nostra vita. Una vita da sola vale 10. Una vita in due non vale 20, vale 100. Ma noi non ci siamo ancora arrivati a 100. Non illudiamoci. Ci stiamo solo arrivando. Spero presto. Io mi sto donando a te. Ma non l'ho fatto ancora pienamente. Non dico solo sul piano fisico. L'altro giorno Cettina m'ha detto una cosa bella: "Roma ti sta facendo bene. Da quando vai là sei diventato più.. bello! Sei contento del lavoro, eh?" Ho risposto: "Sì." ma frattanto pensavo: "Se tu sapessi chi mi sta facendo diventare più bello. Altro che lavoro." Però mi ha fatto piacere che si vede. Comunque sto anche lavorando molto. E bene. Mi sento ispirato. Sei tu la mia ispirazione. Non rispondere a questa, tanto arrivo presto. Ti telefono in ufficio per dirti data ed ora esatte. Ho quasi finito questa parte dei disegni. Abbiti cura, amore. A prestissimo. Tuo tuo tuo
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