EPISTOLARIO | PARTE OTTAVA | |
Roma, 21/5/87 Amore mio grande,sono stato contento di festeggiare con te un anno da che ci siamo visti la prima volta. Questi giorni passati assieme sono stati meravigliosi, superiori ad ogni aspettativa, ad ogni fantasia, ad ogni desiderio, ad ogni speranza. A letto m'hai fatto letteralmente impazzire dal piacere: sei davvero un ciclone, un terremoto, un'alluvione: hai sparso su di me gioia e godimento a piene mani. E finalmente ci siamo uniti completamente e mi sento davvero felice. E poi, dopo aver fatto l'amore, restare così abbracciati a carezzarci, a parlottare fitto fitto, tenero tenero, è bellissimo. Certo, abbiamo dormito poco. Ma chi aveva voglia di dormire con te accanto? La tua bravura nel dare piacere m'ha fatto sentire ancor più handicappato del solito, ma non me ne preoccupo più che tanto, imparerò anch'io, vedrai. Sarò un allievo diligente e spero di saper superare il maestro, un giorno. Però questo tuo andare e venire mi pesa un po'. Perché non vieni a vivere a Roma con me? Il lavoro qui non ti mancherebbe, lo sai. Non vorrei mai separarmi da te, vorrei vivere con te giorno dopo giorno dopo giorno e non a rate. Ti sto chiedendo troppo? Pensi che non mi accontento mai? Se non ti piace questa casa ne cerchiamo assieme una più grande, più bella. Non ti dico di venire a Roma per allontanarti da Carla, non sono geloso, lo sai, ne abbiamo parlato. Tu sei libero di fare quello che vuoi, finché mi riempi con tanto amore. Però sarei davvero l'uomo più felice del mondo ad averti sempre qui, con me. Forse pensi che corro troppo? Forse vuoi essere un po' più sicuro di me? Non lo so, ma è tutto così bello, così speciale, così unico che vorrei che fosse perfetto. Ma mi affido a te, alle tue decisioni. Sei partito solo ieri sera ma mi pare che tu manchi già da troppo tempo. Questa casa era così bella quando c'eri tu, ora pare troppo vuota, troppo silenziosa. Mi piaceva vederti girare per casa seminudo, osservarti, gustarti, parlare con te. Il sole sta tramontando qui sui tetti e la finestra sembra un quadro dai colori indescrivibili. Mi piace, ma mi piacerebbe molto di più se ci fossi qui tu a guardarlo con me, con la testa sulla mia spalla, le mani nelle mie mani, come due o tre sere fa. Tu stai dando sapore a tutta la mia vita, lo sai? Ti amo, mio dolce. Ti amo tanto tanto. Per sempre tuo domenica 24 maggio forse l'ho fatta grossa. Ieri ho incontrato Carla. Credevo che mi capisse. Le ho detto di me e di te. Che con lei era finita. Perché amo te. Lei ha detto solo: "Va bene". Ero un po' stupito. L'aveva presa bene, pensavo. Ma lei è andata subito da Cettina. E gliel'ha detto. Poi ha cercato Ruggiero. L'ha detto pure a lui. Poi ha fatto visita a Francesco. E gliel'ha spifferato. La vipera! Aveva solo da mettere i manifesti in piazza. Le reazioni dei miei mi hanno stupito. Francesco m'ha detto che sono cazzi miei. M'ha solo consigliato di "non dare scandalo". Poi, dice, vado a letto con chi mi pare e piace. Cettina c'è rimasta male assai. Prima non voleva crederci. Diceva che Carla lo diceva solo perché l'ho lasciata. Io le ho detto che no, che è proprio vero. Allora ha detto: "Fortuna che mamma non è viva!" E si è messa a piangere. Ruggiero, ieri notte, in camera nostra, mi ha chiesto se sono ricchione. Io gli ho detto che non lo so. Ma che sono innamorato di te che sei un maschio. Allora mi ha chiesto se tu pure sei innamorato di me. Io gli ho detto di sì. E lui mi chiede: "E siete felici?" E io gli dico di sì, che siamo felici assai. Allora lui mi dice: "E allora anch'io." Poi m'ha detto che vuole proprio conoscerti. E m'ha dato la buona notte. Tranquillo. Stamattina, appena alzati, m'ha chiesto se non è più bello con le femmine. Io gli ho spiegato che è bello sia con un maschio che con una femmina. Ma che uno mica sceglie di innamorarsi. M'ha chiesto se sono andato con tanti maschi. Gli ho detto che sei il primo e l'unico. Lui mi ha detto che non ha ancora mai fatto l'amore. Poi aggiunge: né con un maschio né con una femmina. A parte pomiciare con una ragazzina. E un paio di volte farsi seghe con un paio di compagni. Ma ognuno da solo. Abbiamo parlato a lungo. Gli ho spiegato un po' quanto è stato difficile per te. E quanto è stato facile per me. Lui mi dice: "Ma alla fine, adesso, siete contenti tutti e due no? Questo è l'importante." Oggi Francesco non l'ho visto. Cettina mi tiene il muso. Ruggiero è come sempre. Così la frittata è fatta. Ma in fondo non mi dispiace. Cioè, mi dispiace solo per mia sorella. Perché lei ci sta male. Avrei pensato che lei avrebbe capito e i miei fratelli no. Invece è successo tutto al contrario. Oggi dopo pranzo Ruggiero mi ha chiesto se avevo una tua foto. Gliel'ho fatta vedere. Dice che sei un tipo simpatico. Che vuole proprio conoscerti. Anche adesso che ti sto scrivendo è seduto sul suo letto. Mi ha chiesto se scrivo a te. Dice di salutarti da parte sua. Ho tanta voglia di abbracciarti, lo sai? Cosa stai facendo? Adesso sono le 22,39. Ti lascio. Ma ti penso. Abbiti cura, amore mio Roma, 2/6/87 Caro amore mio,mi dispiace per quello che è successo. Mi dispiace che tua sorella non capisca, non accetti. Ma ricordando quanto ci ho messo io ad accettarmi e capire, mi pare naturale la sua reazione, comprensibile. Speriamo che con il tempo possa rasserenarsi, povera Cettina. Ricambia i saluti a Ruggiero e digli che spero anch'io di poterlo conoscere presto. Quando ti arriverà questa mia spero che le cose si siano aggiustate un po' e che tu sia un po' più sereno e tranquillo. Vorrei esserti vicino e non solo col pensiero, specialmente in momenti come questo. Perché non ti trasferisci davvero a Roma? Sai che io ne sarei molto felice. Ho un'idea: se tu sei d'accordo potrei proporre al nostro ufficio pubblicità di prenderti fisso e non solo come collaboratore esterno. Il tuo modo di lavorare e il tuo stile sono molto apprezzati, come sai, e non credo che farebbero difficoltà. E lì dentro un mio parere ha un qualche peso. A meno che tu preferisca restare un free-lance. Ma dimmi di sì, amore, ti prego: farei i salti di gioia, lo sai. Carissimo mio Sebastiano, siamo fortunati ad esserci conosciuti, innamorati. A volte ho la sensazione che tutta la mia vita passata non avesse altro scopo che quello di prepararmi all'incontro con te. All'amore per te, anche se ci ho messo parecchio ad accettarlo completamente. Ho qui i tuoi disegni per fare il provino per la nostra animazione. Mi sto attrezzando meglio e spero in breve di poter fare un primo spezzone. Poi, se tutto va bene e non ci sono cose da correggere o da cambiare, possiamo dare il via alla prima storia di Rodolfo e Theo. Stavo pensando: perché non creiamo un amico a Theo? Qualcuno che faccia coppia con lui? Potrebbe chiamarsi Maurizio, detto Micio. "Rodolfo, Theo e Micio". Che te ne pare? Ciao amore, per ora ti lascio. Pensami sempre e vieni presto. Un abbraccio forte forte e una carezza dove vuoi tu il tuo mercoledì 10 giugno sì, anche a me pesa starti lontano. Vivere assieme sarebbe bello. Quando verrò a Roma ne parleremo. Semmai dopo parlerai con i tuoi capi. Mi piacerebbe assai vivere e lavorare con te. Ma dobbiamo essere sicuri. Se vivo con te è un po' come sposarsi. Con tutti i pro e tutti i contro. Cettina non è cambiata. Quasi non mi parla. Non fa scene, non torna sull'argomento. Non è dura ma è triste. Questo mi fa male. Se mi aggredisse, reagirei. Sarebbe più semplice. Una bella litigata. Così invece... Francesco è andato a parlare a Carla. Senza dirmi niente. Le ha detto che guai a lei se sparge la voce in giro. Che gliela farebbe pagare cara assai. Carla forse s'è pentita d'aver parlato. In fondo non è cattiva. Domenica l'ho incontrata al bar qua sotto. Dopo un primo imbarazzo, ci siamo detti ciao. Poi lei mi ha chiamato. Mi ha detto che le dispiace averlo detto ai miei. Soprattutto a Cettina. Le credo. Le ho detto di non pensarci. Che non ce l'ho con lei. Poi mi ha detto di Francesco. Dice che se anche lui non diceva niente, lei non avrebbe parlato. I miei amici han capito che ho rotto con Carla. Credono che mi son fatto una ragazza a Roma. Io non ho detto né sì né no. Poche notti fa, Ruggiero mi ha chiesto perché non viviamo assieme. Gli ho risposto che ci stiamo pensando. Lui mi dice: "Io mica ci penserei due volte." Poi m'ha chiesto: "Se fosse possibile, vi sposereste?" Io gli ho risposto che credo proprio di sì. Allora lui mi ha detto che allora siete cognati. Mi ha fatto sorridere. Ma mi ha dato un grosso senso di gioia. Come vedi Ruggiero t'ha accettato in pieno. Almeno uno su tre. Per avere 16 anni mi pare il più maturo. Così, amore mio caro. Per ora non ho altro da dirti. A parte che ti amo. Abbiti sempre cura e stammi bene tuo S. Roma, 20/6/87 Mio caro e amato Sebastiano,Ruggiero mi è sempre più simpatico e mi piacerebbe davvero conoscerlo. Non potresti portarlo su con te la prossima volta che vieni a Roma? Lui potrebbe dormire in salotto sul divano. Tanto le scuole ormai sono finite. È mai stato a Roma? Gliela possiamo far visitare: per un ragazzo che fa il liceo penso che sarebbe pure utile, no? Non m'hai risposto riguardo alla mia idea di creare Micio (ma il nome possiamo anche sceglierlo diverso). Io comunque ho quasi finito il montaggio del primo spezzone: mi pare che sia venuto bene. Aspetto te per poterlo giudicare assieme. Dura solo cinque minuti compresi i titoli di testa e di coda, ma è sufficiente per vedere la resa dei tuoi disegni e della tecnica d'animazione. Domani verrà a trovarmi papà che deve venire a Roma per alcune pratiche ai ministeri. Logicamente verrà qui da me. Capita molto di rado che i miei mi vengano a trovare, di solito vado io da loro. Mi piacerebbe molto potergli parlare di te, ma sono sicuro che reagirebbero molto peggio di Cettina, visto come avevano reagito per la mia relazione di adolescente. Anzi, probabilmente mi chiederà come va con Stefania, quando ho intenzione di metter su casa e di dargli nipotini, eccetera. La solita solfa, insomma. Perché dobbiamo vivere in un mondo così complicato? Perché la gente deve decidere come devono vivere gli altri e giudicare e costringere e... Comunque gli dirò che non sto più con Stefania. Quest'estate andremo in ferie assieme, vero? faremo una specie di luna di miele. Dove ti piacerebbe andare? Hai qualche sogno, qualche preferenza? Fammi sapere così ci organizzeremo per tempo. Voglio che siano vacanze favolose. Al solito, ho diecimila idee che mi s'incrociano in testa e non riesco a scriverle tutte. Ma una torna così spesso che non mi sfugge di sicuro e perciò te la posso scrivere tranquillamente: ti amo! Ma, oltre ad amarti, ti desidero anche tantissimo. Mi manchi, ho bisogno di te, della tua vicinanza, del tuo sorriso, del tuo corpo. Questi periodi di separazione diventano sempre più difficili da sopportare, almeno per me. Vieni presto, ti prego. Ti aspetto con impazienza. Ti amo. Ti desidero. Il tuo tuo lunedì 29 giugno prima di tutto: ti amo. Poi: ok per Micio. Ci provo. Poi, ancora: anch'io sto male lontano da te. Magari se fossimo sempre sempre assieme ci romperemmo. Ma non credo. Dovrò proprio trasferirmi a Roma. Me ne convinco sempre più. Anch'io ho bisogno di te. Un bisogno grande assai. Certo che si va in ferie assieme. Ovunque, con te. Affittiamo un camper e giriamo. Senza meta. Come due zingari. Che ne dici? Ruggiero non può venire a Roma. Gli dispiace. Ti ringrazia assai. Ma ha trovato un lavoretto per l'estate. Ha appena cominciato. Magari a settembre, prima dell'inizio delle scuole. Dopo che torniamo dalla luna di miele. Anche lui se ne muore dalla voglia di conoscerti. Cettina ha il muso un po' meno lungo. Ma ce l'ha ancora. A volte vorrei affrontarla, parlarle. Ma forse è meglio che sia lei a volerlo. Forse, se ti conoscesse, sarebbe più facile. O forse sarebbe peggio? Non lo so. Ruggiero dice che le passerà. Dice di avere pazienza. Francesco non è mai più tornato sull'argomento. Mi tratta esattamente come prima. Mi piacerebbe però sapere, dentro, cosa sente. Se verrò a vivere con te a Roma, c'è un però. Io devo continuare a mandare giù i soldi per Ruggiero. Finché non ha finito di studiare. E credo che vorrà pure fare l'università. Quando ricevi questa non rispondere. Tanto vengo su io. sarò da te il 6 luglio. Verrei anche sabato 4, ma il 5 è il compleanno di Ruggiero. 16 anni tondi. Gli ho comprato un orologio. Gli compro anche un regalo da parte tua. Spero che non ti dispiace. Ma lui certo ne sarà contento. So che desidera un walkman, parecchi ragazzi ce l'hanno. E non costa troppo. Ma quando ti mettono il telefono? Ho voglia di sentire la tua voce. Parlarti. Magari ti ripeterò solo: ti amo. Ma a voce, non per scritto. Quando telefono in ufficio non posso. E non puoi tu. Amore mio, credo che sto diventando matto. A starti lontano. Mentre faccio le cose, mentre cammino, ti parlo. Come se tu fossi lì. E invece sei lontano. Dicono "lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Mica è vero sai? Il mio cuore è pieno di te. Va be'. Abbiti cura, per ora. A presto, amore sempre + tuo domenica 12 luglio ci siamo appena lasciati. Il treno sta appena uscendo da Roma. Il mio corpo si allontana veloce da te. E dal mio cuore, che è restato con te. Parla presto ai tuoi capi. Domattina, appena arrivi, trovami un lavoro. Voglio vivere con te a Roma. Se non già prima delle ferie, almeno subito dopo. Ti avevo detto che mi dispiace lasciare i miei. E gli amici. È vero. Ma li lascio volentieri, per te. Ci guadagno col cambio, sai? Non so se dirlo già a casa. Forse sì. Chissà che Cettina non si decida a parlarmi. Spero che nella tua prossima lettera ci sia già una risposta per il lavoro. Se dicono di no, cercami qualcos'altro. Magari lavapiatti. Puliscicessi. Qualunque cosa. Non mi basta + scriverti lettere. Non mi piace una settimana assieme e poi un mese lontani. Sei così dolce, così buono. Che tu dicessi di sì ad aiutare Ruggiero ero quasi certo. Ma che lo dicessi così entusiasta m'ha dato gioia. Quando tu eri incerto sul nostro amore, t'ho trattato male. Non te lo meritavi. Dici di essere fortunato, perché hai trovato me. Il vero fortunato sono io che ho trovato te. La mia è una fortuna grande assai. Casa tua va bene, come t'ho detto, non preoccuparti. Sai che mi piace molto. È una delle prime cose che m'è piaciuta di te. Al massimo sostituiamo l'ottomana del soggiorno con un bel divano letto. Per gli ospiti eventuali. Certo, avremo bisogno di un laboratorio, per me e per te. Ma lo possiamo trovare anche altrove. Specialmente se la faccenda dell'animazione va in porto. Scusa lo sgorbio, il treno si muove tutto. Seduto qui davanti a me c'è un ragazzino. Mi guarda in un modo... Probabilmente sono il suo tipo. Ma è inutile se ci prova. A me interessi solo tu. Fosse pure il più bel ragazzo. O la più bella ragazza. Se non avessi te, però? Forse non mi interesserebbe lo stesso. Forse non avrei neppure scoperto questo lato della mia sessualità. Chi lo sa? Ma la storia non si fa con le ipotesi. Però è vera una cosa. Prima non guardavo mai i maschi. Mai in modo sessuale, voglio dire. Credevo che m'interessassero solo le femmine. Ora invece li guardo con occhi diversi. Questo qui davanti, per esempio. È un bel maschio. Dovrebbe essere piacevole scopare con lui. Non lo farei, stai tranquillo. Non devi ingelosirti, non devi temere. Forse avrei fatto meglio a non scrivere queste cose. Ma se tu mi devi amare, devi conoscere tutto di me. Proprio tutto. Che voglia di fare l'amore con te. Adesso. E invece dovrò aspettare un bel pezzo. Porca miseria zozza. Sì, dobbiamo proprio vivere assieme. Al più presto. A proprosito: quando vai a vedere per affittare il camper. Mi raccomando: no a due lettini ma a un letto matrimoniale. Chiaro? Abbiti cura, desiderato. tuo (anche di +) Roma, 15/7/87 Amore mio,proprio oggi sono riuscito a parlare col dott. Mancinelli. Vuole parlare con te, ma sembra più che interessato alla proposta di assumerti qui a tempo pieno. Anzi, mi ha detto che all'ufficio pubblicità già ci avevano fatto un pensierino. Perciò ti aspetto a Roma, logicamente prima della chiusura estiva. Ricordati che quest'anno chiudiamo il sette agosto, perciò cerca di non venire dopo il cinque. Meglio di tutto, penso, a fine luglio o lunedì tre agosto. Così, se tutto va come spero, ti assumono già da settembre. Perciò comincia subito a fare le valigie, sia per le nostre ferie assieme che per installarti qui. Anzi, pensavo, quando torniamo dalle ferie possiamo passare col camper a Salerno e prendere tutta la tua roba così la portiamo direttamente su a Roma con noi. Che ne dici? Non vedo l'ora di averti qui con me. Mi sento talmente euforico all'idea, che mi pare quasi di essere ubriaco. In quell'occasione magari portiamo su anche Ruggiero per fargli passare qualche giorno a Roma con noi e fargliela visitare. Ah, e comincia a preparare anche i documenti: il diploma dell'Istituto d'Arte ci vuole di sicuro. Appena saprò esattamente cosa altro ci vuole, ti manderò giù la lista. Sono elettrizzato all'idea che finalmente potremo cominciare a vivere assieme. Penso che stanotte non riuscirò a dormire: vuol dire che penserò tutto il tempo a te, così la notte passerà in modo abbastanza piacevole. Dico abbastanza perché se ci fossi tu qui con me passerebbe in modo moltissimo piacevolissimo. Ti amo. Vedi, le parole davvero non bastano. Penso, dico, scrivo "ti amo" e mi pare di dire troppo poco. Invece quando te lo dico col mio corpo, quando "lo scrivo col mio corpo sul tuo", mi sento appagato, perché so che tu allora capisci cosa voglio veramente dire. Mi sa che sto diventando un grafomane, non smetterei mai di scrivere (col mio corpo). A presto, grandissimo, unico, splendido amore mio. Abbiti cura (come scrivi sempre tu) in attesa che sia io a potermi prendere cura di te. Tutto tuo sabato 18 luglio ancora non è arrivata la tua lettera. Sei andato a parlare? Ci sono speranze? Mi sa che io rischio e vengo su lo stesso. Se tu vuoi. Se tu mi vuoi. Non resisto più lontano da te. L'ho detto a Ruggiero. È felice per me. Anche se gli dispiace che ci vedremo di rado. È felice di venire a Roma in settembre. Poi ho comunicato a Cettina che presto mi trasferirò a Roma. Abbastanza presto. Lei mi guarda con due occhi così e dice: "Ah, con quello." Io, seccato, le ho detto: "Si chiama Federico!" Lei, quasi sottovoce, mi risponde: "Lo so." Io, guardandola dritto negli occhi, dico: "Allora non dire con quello. E non con quel tono. Io lo amo." Lei ha abbassato gli occhi e ha detto: "Scusami, Sebastiano. Spero che sarai felice con Federico." Io allora le ho detto: "Penso proprio di sì. Ma lo sarei di più se tu non fai così." Cettina allora s'è messa a piangere. Ma poi abbiamo parlato. Poi è arrivato Ruggiero che m'ha tenuto le parti. Tutto un pomeriggio abbiamo parlato. Forse ha capito un po'. Forse sta accettando. Le ci vorrà un po' di tempo. Ma se vuole bene a me, deve imparare a voler bene a te pure. Giel'ho detto. Lei mi ha guardato di nuovo con due occhi così. Ruggiero ha detto che ho ragione io. Cettina allora gli ha chiesto: "Perché, tu gli vuoi bene a Federico?" E lui subito: "Ma certo. È mio cognato, no?" Proprio così ha detto. Cettina l'ha guardato come per vedere se scherzava. Poi chiede: "Cognato?" e Ruggiero tranquillo: "Cognato, sì, cognato." Bene. Il dado è tratto. Ho passato il Rubicone. Ti amo tanto, cognato di Ruggiero! Non vedo l'ora di rivederti. Sono felice, grazie a te. Ciao amore. Abbiti cura e pensami il tuo amante Roma, 20/7/87 Amore mio dolce,ho ricevuto la lettera che mi hai scritto dal treno e che hai imbucato a Napoli. Mi spieghi come hai fatto per decorare la busta? Ne avevi una già pronta? Forse tu non hai ancora ricevuta la mia. Non mi importa se guardi gli altri maschi o le femmine, finché non smetti di guardare anche me. Beh, onestamente, se tu ci facessi anche l'amore, forse un po' male ci starei. Ma ti perdonerei finché tu continui ad amarmi e a stare con me. Però preferirei che tu non lo facessi e no semplicemente che non me lo dici. Se lo fai preferisco saperlo, mica per altro, ma solo perché se cominciassimo a dirci bugie o ad avere segreti, sarebbe l'inizio della fine. Ma mi pare così assurdo parlare di fine appena abbiamo cominciato, no? Comunque tu hai tutta la mia fiducia e finché mi vuoi bene tutto quello che fai va bene. Sono andato a parlare all'Ufficio Personale: ti allego l'elenco di tutti i documenti che serviranno per l'eventuale, quasi certa, assunzione. Comincia a farli preparare, così non si perde troppo tempo. Ho visto Stefania per strada: stava a braccetto di un fustaccio. Mi ha salutato ed aveva l'aria di dirmi: "Guarda con che bel maschio mi sono messa adesso!" e io avevo voglia di dirle: "Ma il mio è più bello del tuo!" Invece ci siamo scambiati solo banalità e ciao. Ma come facevo a stare con quella? Boh! Tu m'hai letteralmente salvato, mi sa. Il frigo si sta per scassare, funziona sempre peggio. Ma per comprarne uno nuovo aspetterò te: d'ora in poi tutto quello che compriamo per la casa dobbiamo deciderlo assieme. Ormai è anche casa tua, no? Appena verrai su metterai la residenza qui, vero? Sono andato al timbrificio a far preparare le targhette nuove per campanello, posta e portoncino. "De Donato - Pirazzoli" in ordine alfabetico. Suona bene e è come essere due sposi, infatti di solito mettono i due cognomi di moglie e marito. Per noi è il cognome di marito e marito, invece. La pianta che hai comprato per il soggiorno è molto bella e pare che non soffra. Ogni volta che la guardo penso a te, però ci penso sempre a te, anche senza guardarla. Questa casa è impregnata di te. Ti aspetta. Amore mio, quanto sono felice di amarti e di essere amato da te. È indescrivibile, davvero. Immerso in questo mare di felicità (e sguazzandoci) ti mando tanti baci e una (una sola) carezza lì. tuo, tuissimo
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