LA CASA DEI MASCHI | CAPITOLO 4 - LA PRIMA SEPARAZIONE |
Fiore compie diciannove anni: deve partire per il servizio militare. I due ragazzi sono tristi per l'inevitabile separazione. Tanto più che, quando tornerà Fiore, dovrà partire Daniele. Si promettono di scriversi. Daniele inventa un codice segreto, per evitare che altri capiscano quello che si scriveranno. L'ultimo giorno, fanno l'amore con passione. Daniele, dopo, mentre si carezzano, gli sussurra: "Io, Fiore, sono innamorato di te!" Fiore trattiene il respiro: è la prima volta che quella parola viene detta. Pensa. Al cinema, alla TV è pieno di storie d'amore. Loro sono due maschi, ma che cambia? Ha ragione lui. Allora dice, pieno di dolcezza: "Anche io ti amo, Daniele." L'altro piange silenziosamente e si stringe a lui: "Mi mancherai da matti." "Tu pure." Si baciano, il cuore colmo di questa nuova, dolce consapevolezza: sì, si amano. In fondo, non dicevano già di essere amanti? Fiore entra in caserma. Non ha difficoltà ad adattarsi a quella vita. Scrive regolarmente a Daniele, ogni domenica. Gli racconta della vita in caserma, e gli mette qua e là i segni segreti, con cui scrive: ti amo, ti penso, mi manchi... Ma anche frasi come si scambiavano scherzosamente nell'intimità: come sta il tuo pisello? All'ape, manca il fiore? Vai mai al rifugio a farlo giocare? Finito il CAR, va nella nuova caserma, in città. Qui, un pomeriggio, mentre è in libera uscita, lo abborda un giovanotto. "Sei militare?" "Sì." "In che caserma?" "Quella." indica Fiore. "Hai la ragazza?" "No." "Neanche al paese?" "No." "Adesso aspetti qualcuno forse?" "No." "Ti va se ti offro qualcosa?" "Perché? Noi non è che ci conosciamo." "I soldati hanno sempre pochi soldi... così pensavo di offrirti qualcosa... si può stare un po' assieme, si può fare conoscenza." "Ah, va bene, allora." dice Fiore pensando che dopo tutto pare un tipo simpatico. "Come mai un tipo bello come te non ha la ragazza?" gli chiede Giampaolo, il giovanotto, mentre bevono in birreria. "Non mi interessano, le ragazze." risponde schietto Fiore. Gli occhi dell'altro hanno un guizzo di interesse: "Ah... neanche a me. Si sta meglio fra uomini, no?" dice. "Sì." risponde semplicemente Fiore. Parlano d'altro. Poi si salutano, ma Giampaolo gli dà appuntamento. Fiore pensa che è simpatico, e che non è male avere un amico con cui passare il tempo. E poi, Giampaolo offre tutto lui, il che non guasta. Si rivedono due, tre volte. Stanno diventando amici. Ha trenta anni, lavora in un'agenzia di viaggi. Un giorno Giampaolo lo invita a pranzo da lui: abita da solo... Fiore va, tranquillo. Il cibo è buono. Mangiano allegri. Poi Giampaolo gli dice: "Se ti vuoi stendere un po'..." "No, grazie, mica sono stanco." dice ingenuamente Fiore. "Io sì, un po'. Io mi stendo." "Allora vado via." "No, mica dormo io. Solo così, per rilassarmi. Vieni anche tu, che chiacchieriamo," dice il giovanotto. Vanno in camera da letto, Giampaolo si leva le scarpe, si stende. Fa sedere Fiore sul bordo del letto, accanto a lui. Si allenta la cintura, si sbottona un po' la patta: "Ho mangiato tanto, così va meglio..." si giustifica. Parlano del più e del meno. Giampaolo gli mette una mano su una coscia: "Mi piaci, Fiore." dice. "Anche tu." risponde ingenuo il ragazzo. "Sto bene con te." insiste l'altro. Fiore nota che la mano sulla sua coscia preme appena. Un gesto amichevole, pensa. Poi nota che Giampaolo si porta l'altra mano sulla patta socchiusa, ce la infila e si carezza lì. Giampaolo sorride e dice: "Mi è venuto duro. Non capita mai a te?" "Eccome." sorride Fiore. "E come fai?" "Beh... la notte, in branda, me lo meno." La mano di Giampaolo ora sale sulla coscia di Fiore. Il ragazzo comincia a sentirsi imbarazzato ma anche eccitato. L'altro gli dice: "M'è venuta voglia di menarmelo... ti dispiace se lo faccio?" e senza aspettare la risposta se lo tira fuori: è duro. Fiore lo guarda affascinato e anche il suo si inturgidisce, e sente la mano dell'altro posarglisi sopra, palparlo. "Tiratelo fuori anche tu, dai. In due è meglio che da soli..." dice Giampaolo mentre gli fa scorrere la lampo della patta ormai rigonfia. Fiore lascia fare. Ma poi, si sente troppo eccitato, allora toglie la mano del giovanotto. Questi esita, si prepara al peggio. Fiore si alza, si slaccia la cintura, si cala i calzoni. Giampaolo sorride, si rilassa. Fiore se li sfila, poi prende quelli dell'altro e glieli toglie: Giampaolo s'inarca per facilitarlo. In breve sono nudi. Fiore sale sul corpo dell'altro, lo abbraccia, si abbracciano, si baciano, i loro membri si sfregano con forza. Giampaolo gli si offre: "Mettimelo, dai!" mormora roco di desiderio. Fiore sorride, si incunea fra le gambe dell'altro, le solleva: "Hai la vaselina?" chiede. "Non serve... dio se sei bello... inculami, dai!" lo incita. Fiore si piazza, l'altro glielo guida in posizione: "Dai, chiavami, stallone!" Fiore spinge e gli scivola tutto dentro, in un solo colpo, fino in fondo. Giampaolo geme contento: "Dio che maschio! Dai, dai..." ansima premendo il sedere contro il pube di Fiore e roteandolo. Fiore parte al galoppo. No, non ci sta facendo l'amore come col suo Daniele, lo sta solo fottendo: non è questo che voleva? Giampaolo sussulta felice: questi stalloni di campagna ci sanno fare davvero, lui li sa riconoscere al volo e sei su dieci sono ben felici di dargli quello che lui vuole. Quando torna in caserma Fiore è molto soddisfatto: ne aveva proprio bisogno. Poi pensa a Daniele: dovrà dirglielo, ma come la prenderà? Non può scriverglielo per lettera, no... glielo dirà quando tornerà in paese alla prima licenza. I giorni seguenti torna a casa di Giampaolo e ogni volta lo fotte con gusto. Al giovanotto non interessa altro. Gli fa regali, gli offre cene, il cinema, gli regala un giubbotto di pelle. Va in licenza. Finalmente può rivedere il suo Daniele. Si incontrano alla stazione dove l'amico lo aspetta. Sono felici di rivedersi, radiosi. "Stasera alle nove, ci vediamo al rifugio?" chiede Daniele. "Sì, certo." risponde felice Fiore. Si trovano. Fiore, dopo che han fatto l'amore, affronta il discorso: "Sai... in città ho conosciuto uno. Si chiama Giampaolo, ha trent'anni. Lavora in un'agenzia di viaggi." "Ah. Siete amici?" chiede tranquillo Daniele. "Sì... è gentile, simpatico. Vado a volte a casa sua, circa una volta a settimana. Ma fuori ci si vede più spesso. Paga sempre lui, mi fa regali." "Bene." dice Daniele senza capire. "E quando vado da lui... si fa scopare da me." "Scopare? cioè... tu e lui..." "Sì, ma mica c'è niente, sai. Mica è come con te. Solo così..." si affretta a dire Fiore. Daniele tace. Fiore vede che non è contento. "Ti dispiace? Se vuoi, smetto." "No... se dici che non c'è niente." dice Daniele con voce poco convinta. Fiore ci sta male: "Mi mancavi e..." "Anche tu. Ma io ti ho aspettato." ribatte Daniele con aria di rimprovero. "Daniè, non sei contento, vero?" "Contento? No, certo." "Ma io ti amo, te l'ho scritto sempre, mica è cambiato niente, fra noi due." "No... però, adesso, mentre ti penso, magari penso che tu lo stai fottendo... e non mi piace l'idea." "Allora io smetto." "Che c'entra." "Mica voglio che ci stai male. Io appena torno, lo mollo, te lo giuro!" Vede Daniele rasserenarsi, ed è felice.
I genitori di Fiore, gli fanno un discorso: ormai sei un uomo, hai fatto pure il militare, è ora che ti fai la ragazza, che pensi a mettere su famiglia. Sì sì, dice Fiore per farli smettere con quei discorsi. Ma lui non vuole sposarsi. Lui vuole vivere con Daniele. Solo che... come fare? Lì al paese, non è pensabile che possano vivere assieme. Come giustificarlo? La gente capirebbe, gli renderebbero la vita impossibile. Andare a vivere in città... ma tutti e due odiano la città, non ci resisterebbero. Cambiare paese? Ma loro sanno fare solo i contadini e comunque, anche in una altro paese, si creerebbero gli stessi problemi di qui: i paesi sono tutti uguali. Alla prima licenza di Daniele, gliene parla. Ma anche il suo amico non sa trovare una soluzione. Sa solo che anche lui preferirebbe non sposarsi, vivere con Fiore, ma come? I due si sentono quasi chiusi in trappola, non sanno come uscirne. La famiglia di Fiore continua a fare pressioni. Fiore nicchia, non dice di no, ma non fa nulla per cercarsi una ragazza. Non è che le ragazze non gli ronzino attorno, è un gran bel ragazzo, ma lui non solo non fa niente per incoraggiarle, al contrario, si mostra scostante, freddo. Si fa la fama di essere un orso. Come dio vuole, anche Daniele finisce la naja. I due sono felici di poter riprendere i loro incontri senza aspettare settimane fra uno e l'altro. Quando stanno insieme, quando fanno l'amore, allora sì che sono felici. Ma anche i genitori di Daniele gli fanno lo stesso discorso, le stesse pressioni. Anche Daniele è un gran bel ragazzo, le ragazze del paese gli fanno la ronda. Daniele le scoraggia con una tecnica diversa da quella di Fiore: fa battute sarcastiche, le punzecchia, fa notare spietatamente i minimi difetti... le fa così allontanare da sé, e si fa la fama dell'antipatico.
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