LA CASA DEI MASCHI | CAPITOLO 8 - TRADIZIONI FAMILIARI |
La casa s'è ingrandita: hanno costruito una nuova ala, così a pian terreno c'è ora anche un deposito per i macchinari agricoli e sopra le stanze per la numerosa figliolanza. In paese la chiamano, scherzosamente, la casa dei maschi: infatti sia i quattro figli di Fiore e Elvira, cioè Dario, Alberto, Nello e Igor, rispettivamente di 10, 8, 5 e 1 anno e i quattro figli di Daniele e Lidia: Felice, Ivano, Oscar e Renzo, delle stesse età dei cugini, sono tutti maschi. Felice e Daniele stanno seduti sull'aia e guardano soddisfatti i loro piccoli giocare. Lidia ed Elvira stanno poco lontane, sedute all'ombra della pergola, che rammendano e chiacchierano. "No, io ho detto a Daniele che figli non ne faccio più. Solo uno, dice lui, ancora solo uno... macché dico io, adesso basta." "Hai ragione Lidia. Sai che Fiore ne voleva ancora tre? Anche io gli ho detto di no, però. Anche se il curato dice che è peccato, io gli ho detto: o usi il guanto, o non lo facciamo più. Fiore dice che il guanto non gli va, glielo fa ammosciare. Che, poi, si può anche stare senza farlo, dopo tutto. Eppoi, chissà perché proprio tre? Almeno il tuo è più ragionevole, non te ne chiede tre per volta, di figli..."
"Dove? Che c'è?" "Vedrai..." dice con un sorrisetto l'amico. Fiore lo segue. Sta andando al capanno degli attrezzi. Quando giungono vicino, Daniele si gira e gli fa cenno di tacere, portandosi un dito alle labbra. Fiore è incuriosito. Daniele gli indica qualcosa sulla parete di assi del capanno. Fiore lì per lì non capisce, poi vede che un nodo nel legno è saltato via lasciando un foro grande come un dito. Daniele indica proprio lì. Fiore si china appena, vi applica l'occhio... Dentro ci sono Dario e Felice. Sono in piedi, uno accanto all'altro, i calzoncini sbottonati, e si stanno masturbando a vicenda. Fiore guarda attento, trattenendo il respiro. Si gira a guardare Daniele che gli sorride e gli fa di nuovo cenno di tacere. Fiore guarda di nuovo. Dopo poco, i due ragazzetti vengono e schizzano alcune gocce lontano. Si guardano sorridendo, si riallacciano i calzoni. "Schizzo più lontano io." dice fiero Dario. "Ma io più abbondante di te." ritorce Felice. Fiore si ritrae e fa cenno a Daniele di allontanarsi in fretta. I due uomini girano dietro l'angolo della stalla un attimo prima che i due ragazzini escano guardinghi dal capanno. "Hai visto?" dice Daniele sorridendo. "Sì... quei due sono come noi!" risponde con una certa fierezza Fiore. "Ma no, non è detto... hanno solo tredici anni, è un gioco, per loro. Non si può ancora dire. Magari smettono appena cominceranno a interessarsi alle ragazzine..." "Beh, staremo a vedere... Vedremo chi ha ragione di noi due..." ribatte Fiore cocciuto.
"No no... mi piace... Dai, Felice..." lo incoraggia il più piccolo. Il cugino allora riprende a muovere avanti e dietro il bacino con gioioso vigore e frattanto masturba Alberto, che gli si agita sotto contento, e gli carezza il petto. "Dai, Felice, dai..." sussurra questi sentendo il piacere aumentare. "Ti piace, eh, cuginetto?" ansima il più grande. "Sì, mi piace... ma poi, davvero te lo fai mettere anche tu da me?" "Certo, te l'ho promesso. Lo sai che ti voglio bene, no?" dice Felice gustandosi l'accogliente culetto dell'altro. "Allora... baciami anche..." sussurra Alberto e protende le labbra ad incontrare quelle del cugino. Si baciano con passione.
Ma Felice era dovuto partire per il servizio militare. Alberto aveva pianto: quella separazione gli pesava terribilmente, anche se Felice gli aveva giurato che gli sarebbe stato fedele.
"Sì, Alberto?" "Io di te mi fido, ma tu prima mi prometti che non la dici a nessuno? Specialmente a mamma e papà?" "Certo. Di che si tratta?" "Ecco, io... adesso che Felice è a naja, mi sento solo, triste... mi manca tanto..." "Più di tuo fratello?" chiede Daniele cercando di capire il problema. "Sì... vedi... Felice per me è più di un fratello, più di un amico..." dice il nipote quasi cercando le parole. Daniele crede di intuire, ma si dice che non deve correre troppo con la fantasia: "Beh... siete cresciuti assieme... capisco..." dice per prendere tempo. "Zio... non capisci? Per me Felice è la persona più importante del mondo, e adesso dobbiamo stare separati per un anno..." insiste il ragazzo tormentandosi le mani e arrossendo lievemente. Daniele guarda quel ragazzotto di diciassette anni, con affetto: "Sì... forse capisco, ma... Vuoi dire che vi amate?" "Sì, zio, io amo Felice e Felice ama me. Sono quattro anni che facciamo l'amore." gli dice finalmente tutto d'un fiato, avvampando come la brace, il ragazzo, ma guardando l'uomo dritto negli occhi. Daniele sorride dolce, annuendo, lo fa sedere accanto a sé, gli poggia una mano sul braccio e dice: "Allora, stammi a sentire, mio carissimo Alberto. Io e il tuo papà, proprio alla vostra età..." comincia Daniele pensando a quanto sarà felice Fiore quando saprà quella bellissima notizia...
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