LA CASA DEI MASCHI | CAPITOLO 6 - VIAGGIO DI NOZZE IN QUATTRO |
Si fissa il giorno delle nozze. I due ragazzi vanno a farsi il vestito da sposo e lo scelgono identico. Anche gli anelli, li scelgono identici. E Fiore ha un'idea: pur non avendo più fatto l'amore con Giampaolo, quella volta, erano rimasti amici. Gli aveva spiegato di Daniele e Giampaolo aveva capito. Fiore prende il treno, lo va a trovare. Gli spiega che cosa sta succedendo e gli chiede aiuto. "Senti, ci puoi organizzare tu il viaggio di nozze?" "Sì, volentieri, e vi farò anche prezzi speciali. Dove volete andare?" "Tu dove ci consigli?" "Le Canarie." "Va bene. Però ci puoi fissare, invece che due camere matrimoniali, tre?" "Tre? Chi viene oltre a voi? C'è un'altra coppia?" Fiore sorride: "No: una per me e mia moglie, una per Daniele e sua moglie, e una per me e Daniele." Giampaolo scoppia a ridere. "Certo che posso. Ma a nome di chi la fisso la terza camera? Non sarà strano che uno di voi due prende due camere, due chiavi?" "Beh, l'esperto sei tu..." "Già... Cercherò una soluzione, farò del mio meglio... Ma se le vostre mogli sospettano qualcosa?" "Staremo attenti..."
Si celebrano le nozze: festa grande, in paese, per la duplice cerimonia. Tavolata all'aperto. Gli sposini durante il pranzo, come è consuetudine, fanno la "fuga": salgono a cambiarsi, pigliano le valige già pronte e partono per il viaggio di nozze. Treno, altro treno, taxi fino all'aeroporto, aereo. Le Canarie li aspettano. Le due sposine chiacchierano fra di loro, sedute fianco a fianco, mentre i loro uomini sono seduti sui sedili davanti. Ogni tanto Fiore e Daniele si guardano in silenzio e si sorridono. Hanno una coperta sulle gambe, e, sotto, le loro mani sono intrecciate teneramente. È il loro viaggio di nozze: hanno pure lo stesso anello al dito. Si sono portati dietro le rispettive sorelle. Beh, dovranno accontentarle, si sa, ma il gioco vale la candela. La mano di Daniele si stacca da quella di Fiore e scivola a carezzarlo fra le gambe. "Stai bene?" chiede sottovoce. "Sì, e tu?" chiede Fiore spingendo la propria mano fra le gambe dell'amante. "Sì..." gli risponde Daniele sistemandosi meglio in modo che il suo amante possa toccarlo a suo agio. Anche Fiore allarga un po' le gambe sorridendo contento. Una hostess si china sorridente su di loro: "Tutto bene?" "Sì grazie." "In viaggio di nozze, vero?" "Sì." rispondono in coro massaggiandosi sotto la complice coperta le reciproche erezioni. "Congratulazioni, e felicità." dice la hostess allontanandosi ignara. I due scoppiano a ridere. Le sposine si affacciano: "Che c'è?" chiedono incuriosite. "Niente." dice Daniele. "Siamo felici." dice Fiore. Le sposine siedono di nuovo.
"No, mio fratello è un gran bravo ragazzo. Sai, mica ha mai avuto una ragazza prima di te." "Neppure Daniele prima di te, per quello che ne so io, ma di' un po', avete già fatto l'amore voi due?" "No, non ancora... e voi due?" risponde in un bisbiglio. "No no. Sono diversi dagli altri ragazzi, eh? Sono più seri." "Almeno non dovremo aver paura che corrano dietro a tutte le sottanelle, no?" "Ma tu, sei ancora vergine?" "Vergine? ma che, scherzi?" "Ci pensi che buffo: magari loro due lo sono." dice e le due ridacchiano divertite.
"Che le hai detto?" "Che non riuscivo a dormire, che andavo a fare una passeggiata. E tu alla tua?" "Niente. Dorme. Ho lasciato un biglietto caso mai si sveglia: ho sete, vado al bar, torno subito." Si spogliano l'un l'altro febbrilmente. "Hai fatto il tuo dovere?" "Certo, pare che sia contenta. Ma mica era vergine, sai?" "Ah no? Beh, ma neppure tua sorella. Comunque pare contenta lei pure... Ma io ho una gran voglia di te..." "A chi lo dici..." risponde l'altro mentre, nudi, salgono sul letto. "Sai che c'hai un gran bel cazzo, Fiore?" "Anche tu. Mica te lo sarai fatto succhiare, no?" "Scherzi? Questo è solo per te. Ah che bello, mi piace come me lo lecchi." "Elvira, a me, voleva succhiarmelo perché non mi veniva duro. Ma io ho detto che quelle cose non mi piacciono." sussurra Fiore ridacchiando. "E come hai fatto?" "Ho pensato a te e mi si è rizzato di colpo!" I due si uniscono in un appassionato 69. "Dio che bello, Daniele. Finalmente..." "Sì... È la prima volta che possiamo farlo su un letto..." "Oh Fiore, prendimi, adesso." "Sì amore." "Ma non venire subito, perché poi ti prendo io, poi tu me, poi io..." "Sai che mi sembri più bello del solito?" "Preferisci me o mia sorella?" "Te, stupido... oooh... ooooh, finalmente... ooooh che bello!" geme Fiore mentre gli affonda dentro. "Sì... sì... così... che bello... sentirmelo... dentro..." ansima Daniele spingendoglisi contro. "Oh Daniele... sei un gran bel maschio, mi piaci..." "Anche tu... sei forte, bello... Dio come fotti bene..." "Oh dio.. devo smettere se no vengo... prendimi tu, adesso."
"Com'è andata?" "Bene... Daniele ha un gran bell'arnese, sai? Mi ha fatto godere... E Fiore, come va?" "Ho avuto un po' di paura, pareva che non gli si rizzava. Allora gli ho chiesto se voleva che glielo lavoravo un po' con la bocca, sai, di solito ai maschi gli piace, sono tutti un po' maiali, no? Ma lui ha detto che non gli piace: è proprio un ragazzo a posto..." "Ma allora?" "Un attimo dopo l'aveva bello ritto come il palo di un alzabandiera." "Come hai fatto?" "Io? Niente... si è alzato su da solo che era un piacere!" "E... scopa bene mio fratello Fiore?" "Sì, anche se si vede che è la prima volta..."
"Ha sospettato niente la tua?" "No, e la tua?" "Dormiva ancora, ho messo via il biglietto." Si sorridono complici, si ammirano i bei torsi guizzanti al ritmo della voga. "Togliamoci il costume, Daniele." "No, se no poi mi viene voglia." "Embeh?" "Ci sono troppe barche qui in giro." "Magari possiamo tornarci di notte. Mi piacerebbe farlo sulla barca, in mezzo al mare." "Poi magari si capovolge." Ridono. Sono felici, spensierati. "Stanotte ci vediamo di nuovo, Fiore?" "Certo. Dio che voglia di succhiartelo, proprio adesso!" "Fiore! Me l'hai fatto venire duro!" "Sai che m'è venuta un'idea favolosa, per quando torniamo a casa?" "Quale?" "Ci facciamo venire la passione della caccia. Una cosa solo da uomini. Così possiamo andar via presto e avere tutta la giornata per noi. Partiamo con la moto. E invece andiamo in città. Lì ci troviamo un posto, possiamo affittare una stanza per pochi soldi... che ne dici?" "E la selvaggina, per quando torniamo?" "La compriamo." "Già. Ma io non voglio farlo con te solo una volta ogni una o due settimane." "No, quella volta con più calma, con tutto il giorno davanti, su un bel letto. Era forte, stanotte, su quel bel lettone comodo." dice Fiore con un sorriso
"Sì. Son proprio amici per la pelle, quei due, eh?" "Davvero. Meno male che siamo amiche anche noi due. Sempre bene, la notte?" "Certo, Fiore è un torello. Si vede che gli piace... pare che vuole recuperare il tempo perduto..." dice ridacchiando. "Anche Daniele. L'unica cosa che mi meraviglia... di solito ai ragazzi gli piace di stropicciarci le tettine... Lui pare quasi che non le vede..." "Beh, meglio così, almeno non rischi il cancro, no?" "Che c'entra?" "Su Grand'Hotel diceva che una delle cause del cancro alla mammella è che gli uomini ce lo stropicciano troppo..." dice Lidia sicura.
"Perché?" "Perché quando aspettano non gli va tanto di essere fottute, e così..." "Ti pesa fare il tuo dovere, Daniele?" "No, non troppo, però mi piacerebbe conservarmi un po' più per te... Sai, venire tutti i giorni due volte al giorno..." "Solo per il viaggio di nozze. Poi si rallenterà, con loro... Papà e mamma scopano solo tre volte al mese..." "E tu come fai a saperlo?" "Perché mamma, prima di farlo, vuole che papà si fa il bagno e lui lo fa solo tre volte al mese..."
"Che c'è, Elvira?" "Stanotte Fiore ha detto che non riusciva a dormire e è andato a fare un giro..." "Beh?" "Beh, niente, solo che a un certo punto ho pensato: e se invece avesse conosciuto una? Non vedi certe turiste come ce li guardano, i nostri uomini?" "Ma cosa vai a pensare? Non avevate fatto l'amore?" "Sì, perché?" "Perché ti puoi immaginare se, appena spompato, sarebbe capace di farlo con un'altra." "Paolo, al paese, lo faceva anche tre volte di fila." "Anche tu sei stata con Paolo? Un gran maschio, quello, eh?" "Già, peccato che s'è sposato con Mimma. Però, di faccia non era granché, sono più belli i nostri." "Ma fra le gambe..."
"Embeh? E poi... credo che tu gli piaci: ti guardava e la patta gli si è gonfiata." "Ma va là." "Non ti piace?" "Scherzi? Lo sai che mi interessi solo tu, no! Dai, Fiore, che guardi?" "Gli specchi dell'armadio: se li apriamo un po', ci possiamo vedere dentro mentre facciamo l'amore." Fiore scende, li apre, torna a letto e riprende a fare l'amore col suo Daniele. "Non è bello guardarci?" "Sì, ma a me piace guardarti direttamente. Mentre mi prendi diventi più... più maschio: sei arrapante da morire." "Anche tu... Ma tu sei arrapante sempre, sia quando stai sotto che quando stai sopra."
"Sì. Anche voi due?" risponde Elvira. "Sì. Fiore dice che si vergogna, se no. È proprio diverso dagli altri ragazzi, è meno materiale, meno animale. Più ingenuo." "Beh, anche Daniele. E poi, stanotte non l'abbiamo fatto." "Come mai?" "Beh, mica che si deve farlo tutte le notti, no? Anzi, spero proprio di no. Specialmente quando saremo a casa, la sera, stanche. Ci mancherebbe di dover pure fare quella ginnastica." "Beh, ma tanto, chi si stanca di più, è l'uomo: tu stai lì e lo lasci fare." dice Lidia "No no, per me, tornati a casa, patti chiari amicizia lunga: al massimo una volta per settimana. Mica sono una macchinetta, io." "Beh, io lo farei anche due alla settimana. Certo, non tutti i giorni, ti capisco." annuisce Lidia
"Sempre qui nel portafogli. Andiamo?" Salgono nella loro camera, spalancano le finestre. Fiore comincia a spogliare Daniele. Gli bacia il corpo man mano che lo scopre. Daniele sta fermo, in piedi: lascia fare, freme. Sa che poi toccherà a lui. È come un gioco pieno di erotismo. L'ha inventato Daniele, sempre pieno di idee. "Sa di sale, la tua pelle." "Sì, perché non ho fatto la doccia, stamattina, dopo la nuotata. Ti dà fastidio? C'è la doccia, là..." "No, mi piace, Daniele..." dice Fiore mentre continua in quel bel gioco erotico. Gli sugge un capezzolo, poi l'altro e gli piace sentir fremere il suo amante. Sa che più lo fa eccitare, più Daniele lo prenderà con vigore. "Una volta dovremo provare a farlo sotto la doccia, Fiore..." "Sì, amore..." "Anche a casa, si potrebbe fare la doccia assieme..." "Eh... magari..." dice Fiore.
"Sì, Lidia, perché?" "Quando faccio la doccia, non riesco mai a lavarmi bene la schiena, se tu mi aiutassi." "Ah, buona idea. Anzi, sai che faccio, prendo la cuffia per i capelli e la faccio con te, così tu lavi me." "Grazie." "Ma non ti piacerebbe di più farlo con Daniele?" "Ci mancherebbe altro, poi quello si arrapa e mi vuole scopare di nuovo. No, sto più tranquilla con te. Anzi, anche quando torniamo a casa, la faremo assieme, la doccia. Se ti va." "E perché no?" dice Elvira.
"Sì amore... anche così... ma pure a letto..." "Ooooh... Fiore, più veloce..." "Sì... oh sì... mi piace..." L'acqua della doccia scroscia sui due corpi uniti e Fiore prende con gusto il suo amante. Si scambiano le parti, con uguale intenso godimento, più volte, finché prima Fiore, poi Daniele donano all'altro il proprio carico di amore. Si sciacquano, escono, si asciugano e si stendono sul letto abbracciandosi e baciandosi. "Di', Daniele, non lo troveranno strano le nostre donne se a casa faremo la doccia assieme?" "Diremo che è per risparmiare l'acqua calda..." risponde ridendo Daniele e lo bacia. "Però, mica potremo gemere così..." ridacchia Fiore e bacia l'amico. "Faremo attenzione... sarà anche più eccitante..." dice Daniele.
"Sì Dani, peccato che sta per finire. Sto bene con Elvira, sai? Andremo certo d'accordo, quando vivremo assieme." "Anche Fiore è simpatico." "Beh, voi due eravate già amici. Io e Elvira ci si conosceva, ma..." "Sono contento che ti piace mia sorella. Saremo una bella famiglia..." "E avremo tanti bambini, vero?" "Quanti ne vorresti tu?" "Quattro..." "E quattro ne faremo. È contenta mia sorella di Fiore?" "Sì, le piace. Dice che lui la rispetta, non le salta sempre addosso arrapato..." "E tu, sei contenta di me?" "Sì, Dani... sono contenta." dice Lidia.
"A tuo fratello..." "Siete proprio amici, tu e Daniele, vero?" "Sì, sto bene con lui." "Si vede. Siete come due fratelli. È un caro ragazzo, mio fratello." "Puoi dirlo..." risponde Fiore compiaciuto. "Anche Lidia è contenta di Daniele..." aggiunge Elvira. "Tu... sei contenta di me?" "Che domande, Fiore: sei mio marito, no?" "A volte le mogli sono scontente dei mariti..." "No, non ancora, almeno." "E... ti piace anche come... lo facciamo?" chiede Fiore per tastare il terreno. "Sì, mi piace. Tu ne vuoi di figli, no?" "Certo... e presto..." "Io ne vorrei... tre o quattro." "Per me va bene." "Due maschi e due femmine..." "Quelli che verranno..." dice Fiore tranquillo.
"Sì, Daniele... E cominceremo la vita a quattro..." "La continueremo..." "Peccato che non possiamo far dormire le nostre donne assieme e noi due assieme..." "Sarebbe troppo bello... Chissà se anche le donne lo fanno fra di loro?" "Può darsi... ma senza l'arnese, che gusto c'è?" "Beh, lo possono fare con le dita, no?" "Già... ma io preferisco essere maschio, e farlo con te che sei maschio." "Anche io, lo sai bene... Chissà perché due maschi non possono volersi bene alla luce del sole, sposarsi, vivere insieme? Mica è giusto..." "Mi diceva Giampaolo che in Olanda i maschi possono sposarsi fra loro..." "Che bello, Fiore! Quello sì che è un bel posto. Peccato che non siamo nati in Olanda..."
|