LA CASA DEI MASCHI CAPITOLO 5 - MATRIMONI COMBINATI

Una volta, Daniele dice a Fiore: "Se uno di noi due fosse donna, ci potremmo sposare..."

"Ma io sono contento di essere maschio e se tu eri donna, mica so se mi piacevi... non saresti più tu."

"Sì, hai ragione... ma sai, si fa per dire... Anche io sono felice che tu sei maschio e di esserlo io pure. E che ci siamo trovati, soprattutto..."

Un giorno, a pranzo, il padre di Fiore fa un discorso: "Oh Fiore, visto che pare che non riesci a trovarti una ragazza, te l'ho trovata io una moglie."

"Eh? Che?" chiede il ragazzo rimanendo senza parole.

"Sì, è l'Elvira. Una bella ragazza, no? Vi conoscete da piccini."

"L'Elvira? la sorella di Daniele?" chiede Fiore sbalordito.

"Sì. E anzi, visto che pure Daniele deve trovarsi moglie, abbiamo parlato coi suoi pure di un altro matrimonio: tua sorella Lidia con Daniele. Tutto combinato. Visto che siete tanto amici, diventate pure parenti. Vi diamo i campi confinanti e lì vi tiriamo su casa, a porta a porta. È già tutto combinato, spese a metà. E un unico matrimonio, così ci costa di meno per il pranzo di nozze."

"Ehi aspetta, aspetta... io non mi voglio sposare a Elvira..."

"Siete amici, no? Mica le manca niente. È una ragazza a posto e una gran lavoratora. Comunque, è tutto combinato coi Marcucci, dobbiamo solo fissare la data."

"Ma io mica ho detto di sì." protesta Fiore arrabbiato.

"E che! Sì lo dirai sull'altare. Vi fidanzerete, lo stiamo già dicendo a tutti."

"Senza avermi chiesto... senza... e Daniele, lui, che dice? Si vuole sposare a Lidia? E tu Lidia? Non dici niente?"

La sorella fa un sorrisetto: "Io lo sento adesso, che ne so. Hanno fatto tutto loro... li vedevo da un po' che parlottavano, ma... A me, comunque, mi sta bene. Daniele è un bravo ragazzo, pure carino. A me mi piace. Eppoi, se ormai hanno deciso."

Fiore è nero. "Io, comunque, mica ho ancora detto di sì. E finché non lo dico, 'ste nozze non si fanno!" dice arrabbiato, si alza e esce dalla cucina, sull'aia. Gira su e giù nervoso, poi si avvia verso casa di Daniele: deve parlargli.

Si incontrano subito fuori dal cancello dell'aia di Daniele. "Hai saputo?" chiede subito Fiore.

"Del matrimonio? Sì, ho saputo, proprio adesso. Venivo da te, appunto."

"Mica ci possono obbligare."

"Certo che no."

"E l'Elvira, che dice?"

"Che sei un orso, che però gli piaci..."

"Pure alla Lidia, gli piaci..." dice mesto Fiore.

Camminano per i campi, fianco a fianco, in silenzio per un po'.

Poi, Daniele dice: "Io, però, pensavo... Ci mettono su casa assieme... così possiamo vivere assieme, no?"

"Sì, ma io di qua e tu di là. Mica possiamo stare nella stessa camera da letto, nello stesso letto."

"Però, stiamo assieme, lavoriamo assieme, la stessa aia, la stessa stalla, magari pure la stessa cucina."

"Ma non lo stesso letto. Dobbiamo continuare a vederci di nascosto."

"Ma diventiamo parenti, la stessa famiglia. Meglio di niente, no?"

"Oh dio... sì, è meglio di niente, però..."

"Le nostre donne in cucina e noi due... ci si può creare il nostro rifugio, in qualche modo."

"Allora tu dici che ci conviene dire di sì?"

"Beh, a te non pare, amore?"

I genitori di Fiore si stupiscono un po' per il cambiamento improvviso di umore del figlio, ma ne sono contenti. Le due coppie si fidanzano. Girano in paese, quasi sempre assieme: i due ragazzi in centro e le ragazze una a destra e una a sinistra. Fiore corteggia Elvira, Daniele fa il filo a Lidia... Seduti tutti e quattro sulla stessa panchina, Daniele un braccio attorno alle spalle di Lidia, Fiore attorno alla vita di Elvira, e il braccio libero nascosto fra i corpi dei due ragazzi, le mani intrecciate.


DIETRO - AVANTI