LA VILLA MISTERIOSA CAPITOLO 4 - LA STANZA DEGLI SPECCHI

Quando riaprì gli occhi, vide che era entrato in una stanza perfettamente circolare, con una cupola traslucida sul soffitto, da cui entrava una calda luce che colorava tutto di arancio chiaro.

Nella stanza non c'era nessuno. La cupola era sorretta da nove colonne cilindriche, quasi a contatto con la parete circolare ma staccate da essa. Fra le colonne c'erano nove alti e grandi specchi senza cornice.

Al centro della stanza c'era una poltrona vuota, arancione come tutto il resto, come pure il tappeto a pelo corto che aveva una decorazione a doppia spirale il cui centro era sotto la poltrona e che faceva pensare a una galassia stilizzata, disegnata in varie sfumature di arancione.

Gli specchi riflettevano la stanza facendola sembrare una serie di celle, quasi un alveare, ognuna con una poltrona in centro, e ognuna, digradando all'infinito, con lui ritto da un lato, nudo, il membro che lentamente si afflosciava e tornava a riposo.

Si spostò accostandosi alla poltrona e con una mano ne saggiò la consistenza: era soffice, invitante. Negli specchi decine e decine di Norbert saggiavano le poltrone con una mano. Norbert di fronte, di lato, di schiena. Norbert che lo guardavano accigliati, seri.

Si sentì terribilmente stanco. Guardando la propria immagine nuda negli specchi, mormorò: "Non sono frocio..."

Tutte le sue immagini mossero le labbra ripetendo quella stessa frase, senza emettere nessun suono...

Norbert si lasciò cadere sulla poltrona, rilassandosi. Era davvero morbida, piacevole contro la sua pelle nuda, calda. Lo accoglieva come in un abbraccio. Come in un abbraccio...

I braccioli si tramuttarono in braccia che lo cinsero, e si trovò seduto su un maschio nudo, ne sentì il membro duro premergli contro il sedere. Tentò di alzarsi ma era troppo debole e le braccia che lo cingevano gli impedirono di sollevarsi. Guardò negli specchi e lo vide.

Non c'era più la poltrona, al suo posto c'era quel maschio nudo come lui, seduto su un cilindro arancione come il resto, ed era bellissimo. Non assomigliava a nessuno dei suoi amici, a nessuno che conoscesse. Il suo corpo aveva la perfezione del Davide di Michelangelo, il suo volto pareva quello di un divo del cinema, maschio e dolce, bello, e somigliava a tutti e a nessuno...

Il maschio sorrideva. Una sua mano si posò sul membro di Norbert, che subito rispose a quel tocco, sollevandosi di nuovo, indurendo alla piacevole carezza della mano dello sconosciuto.

"No... lasciami... Sono stanco... lasciami, dai..." protestò debolmente Norbert, tentando di nuovo di alzarsi in piedi, ma l'abbraccio gentile e forte al tempo stesso dello sconosciuto gli impedì di muoversi.

"Rilassati, Norbert... lascia fare a me... Rilassati..." gli sussurrò la voce calda e sensuale del bellissimo ragazzo.

Una mano dello sconosciuto gli massaggiava sapientemente il membro e i testicoli, l'altra spaziava sul suo petto e sul suo ventre, soffermandosi di tanto in tanto sui suoi capezzoli induriti, stuzzicandoli ad arte.

"Lasciami andare..." pregò sottovoce Norbert, senza però tentare più di svincolarsi.

"No..." gli sussurrò all'orecchio la voce calda e sensuale dell'altro.

Norbert sentiva il forte petto dell'altro contro la sua schiena, il suo membro palpitargli contro il sedere, caldo e duro, le forti cosce del giovanotto sotto le sue...

Lo sconosciuto ora lo masturbava dolcemente. Norbert, sentendosi troppo stanco, si abbandonò contro il corpo forte e muscoloso di quello sconosciuto e chiuse gli occhi.

Le mani sul suo corpo, sul suo membro, stavano facendo salire vertiginosamente l'eccitazione nel suo corpo. La mente di Norbert continuava sempre più debolmente a dire di no... ma le sue labbra avevano cessato di dirlo.

"Perché? Perché mi sta succedendo tutto questo?" si chiedeva ora Norbert, mentre sentiva il piacere impadronirsi di tutto il suo corpo, sostituendosi gradualmente alla sua spossatezza.

"Non sono frocio, io..." tentò di dire, ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.

Il giovane uomo su cui era seduto, contro di cui stava abbandonato, continuava a masturbarlo gentilmente ma con mano esperta, e ondate di piacere fecero tremare il corpo di Norbert, che appoggiò il capo sulla spalla dello sconosiuto, arrendendosi.

Sentiva come un fuoco bruciare dentro di sé... Le sue mani erano poggiate sui forti avambracci dello sconosciuto e li stringevano a tratti, senza tentare di farlo smettere, senza tentare di fermarlo, di allontanare da sé quelle forti braccia che lo tenevano prigioniero, quelle mani che gli stavano dando un crescente piacere...

Norbert iniziò ad ansimare con maggiore intensità man mano che il piacere saliva in lui. Gli occhi sempre chiusi, non pensava più a nulla, aveva smesso di lottare... assaporava quelle sensazioni così nuove, così gradevoli che per la prima volta in vita sua provava.

Sentì la guancia del giovanotto che lo teneva fra le sue braccia sfregare lieve contro la sua.

Poi la voce calda e sensuale dell'altro disse: "È bello, così, vero?"

Norbert stancamente annuì. Sì... doveva ammetterlo... era piacevole... Comunque non aveva più la forza di opporsi...

Il piacere lo sommerse come in ondate, tutto il suo corpo iniziò a fremere con crescente intensità, un forte calore scaturì dai suoi lombi, salì lungo la sua spina dorsale, si concentrò nella sua nuca come una palla incandescente, poi percorse il suo corpo in giù condensandosi nei suoi genitali. L'orgasmo scoppiò in lui, e dal suo membro duro sgorgarono forti getti di seme, uno dopo l'altro, dopo l'altro, dopo l'altro...

Norbert si rilassò di colpo, emettendo un lungo e profondo sospiro. Stava bene, doveva ammetterlo... Sì, stava proprio bene...

Il suo corpo fremette ancora un paio di volte. Socchiuse gli occhi e vide la cupola traslucida sopra di lui. Sollevò il capo e guardò negli specchi...

Era seduto nella comoda poltrona arancione, non c'era traccia del giovane, forte e bellissimo uomo. Rizzò il torso e si guardò: non c'era traccia del suo seme da nessuna parte... Si toccò la punta del membro: era umida di sperma, come dopo aver eiaculato, ma non c'era traccia del suo seme da nessuna altra parte...

Stupito, si alzò in piedi: la testa gli girava. Si sentiva di nuovo debole. Si allontanò dalla poltrona arretrando e guardandola senza capire. Era stato solo un sogno? S'era addormentato e aveva sognato?

Tutto in quella strana villa era assurdo, misterioso, incredibile. Si allontanò ancora dalla poltrona, arretrando, chiedendosi come poteva distinguere il vero dal falso, la realtà dal sogno...

Le sue spalle toccarono la dura e fredda superficie di marmo di una delle colonne. Vi si appoggiò contro, respirando appena, guardandosi attorno. Negli specchi di fronte a sé vide altri Norbert abbandonati languidamente contro la colonna, e i loro membri si stavano lentamente abbassando e tornando a essere soffici.

Abbassò lo sguardo a guardare di nuovo la poltrona vuota al centro della stanza.

Sentì due braccia cingerlo da dietro, e la sua schiena ora poggiava contro un corpo nudo! Guardò di nuovo negli specchi e vide altri giovani nudi e belli come il primo, ma diversi da lui, che lo abbracciavano da dietro.

"Ma chi sei?" chiese in un sussurro guardandolo attraverso gli specchi.

Il giovane uomo gli rispose, le sue labbra non emettevano nessun suono, ma Norbert vi lesse chiara la risposta: "Il tuo desiderio..."

Sentiva il forte membro dell'altro premergli contro il solco fra le natiche e sfregarsi su e giù con lievi movimenti del bacino, ma senza cercare di penetrarlo. Le mani dello sconosciuto spaziavano su tutto il suo corpo, dal petto alle cosce, carezzandolo in modo sempre più sensuale ed eccitante.

Il membro di Norbert riprese a inturgidirsi e a rizzarsi, benché l'altro ancora non l'avesse neppure sfiorato.

"Lasciami andare, per favore..." lo pregò il ragazzo a bassa voce.

Negli specchi vide l'altro fare di no con il capo e sorridere. Una mano dell'altro ora aveva preso a manipolare il membro di Norbert. Il ragazzo fremette e gli si spinse contro, istintivamente, e sentì il duro membro, annidato in verticale fra le sue natiche piccole e sode, palpitare con forza.

"Sono stanco..." mormorò Norbert.

L'altro gli mordicchiò un orecchio da dietro e Norbert fremette con forza. Di nuovo la stanchezza parve abbandonare il suo corpo e si sentì del tutto inerme fra le braccia dell'altro, contro il suo corpo. Il forte membro che gli palpitava contro era piacevole... Sodo, caldo, virile...

Quello che però stupì Norbert fu che percepire la virilità del giovane uomo che lo teneva fra le braccia non minacciava minimamente la sua, anzi sembrava quasi esaltarla.

Sì, Norbert non si era mai sentito tanto maschio, tanto virile come ora... e questo lo stupì profondamente.

Di nuovo il godimento si stava impadronendo di lui, di nuovo il suo corpo reagiva piacevolmente a quelle sapienti carezze, a quelle sensuali manovre.

Il giovanotto alle sue spalle gli pizzicò lievemente i capezzoli duri e Norman sussultò, un sommesso gemito di piacere sfuggì dalle sue labbra socchiuse e il suo respiro si fece pesante. L'altro intensificò le sue attenzioni: lo toccava nei punti giusti, nel giusto modo, facendogli provare emozioni sempre più forti.

Ora Norbert ansimava, sentendo avvicinarsi di nuovo l'esplosione dell'orgasmo. Istintivamente si spinse contro il corpo che aveva alle spalle e mosse livemente il bacino, facendolo ondeggiare a destra e sinistra, per sentire meglio la soda consistenza del membro annidato nel solco fra le sue natiche.

Il giovane uomo glielo spingeva contro con crescente vigore, ma senza tentare di penetrarlo. Ora lo masturbava a piena mano, con una presa salda, con la giusta pressione, facendo scivolare la pelle del membro incirconciso su e giù, e ogni volta che ne scopriva il glande gonfio, lo sfiorava con delicatezza con il pollice, reso scivoloso dalle gocce di pre-orgasmo che stavano uscendo dal suo membro.

Norbert gemeva sottovoce, incapace di controllare l'intensità delle sensazioni che stava provando. Continuava a guardare la propria immagine e quella dell'uomo alle sue spalle sugli specchi che aveva davanti, attorno... Quelle immagini erano incredibilmente sensuali, erotiche.

Gli sembrò persino che anche il proprio corpo fosse più bello che mai... Non era mai stato un narcisista, comunque aveva sempre pensato di essere ben fatto... ora si vedeva addirittura bello e molto sexy...

Quando si sentì troppo vicino all'orgasmo, l'altro rallentò le sue manovre, senza smettere, facendo sapientemente diminuire l'eccitazione del ragazzo pur tenendola viva. Norbert pensò che era un piacevole supplizio: aveva voglia di venire, di godere, ma lasciava che fosse l'altro a condurre il gioco.

Norbert sentì confusamente che era bello abbandonarsi così fra le braccia di un altro... Pensò che il suo corpo era come uno strumento musicale nelle mani di un esperto musicista...

Il ragazzo gemette di nuovo, le sue gambe iniziarono a tremare impercettibilmente, il suo respiro si fece più rapido e pesante. Tutti i suoi muscoli si tesero allo spasimo, il suo gemito divenne una specie di basso e roco rantolo, e finalmente, abbassando lo sguardo, vide uscire dal proprio membro duro getti su getti di lucenti gocce diafane, che volteggiando come in un lungo e basso arco, raggiunsero la poltrona davanti a lui.

A ogni forte getto tutto il suo corpo sussultava contro il corpo dell'altro, che ora lo teneva premuto con forza contro il proprio petto, sostenendolo, perché le sue gambe non lo reggevano più. Norbert stava provando un'emozione troppo forte, troppo grande...

L'altro gradualmente rallentò la sua presa e Norbert scivolò giù lentamente, contro il corpo e le gambe dell'altro. Emise un profondo sospiro e si abbandonò indietro... e sentì contro la schiena la superficie fredda e dura della colonna.

Guardò negli specchi e vide che l'uomo non c'era più: eppure non l'aveva visto andar via... era semplicemente scomparso, proprio come l'uomo della poltrona. Queste cose non possono accadere nella realtà, pensò confuso.

Sì, doveva essere un sogno... Ma quando uno sogna, può rendersi conto di star sognando? E dove era ora? In tenda, con i compagni della cricca? O anche quello faceva parte del sogno? Si rilassò a poco a poco, cercando di ritrovare le proprie forze.

Aveva goduto con un'intensità mai provata prima... E si rese conto che poco prima, nel sentire il duro e sodo membro dell'altro premere contro il proprio corpo, annidarsi nel solco fra le sue natiche, premere pur senza minacciarlo, aveva aumentato incredibilmente il suo piacere.

Piacere nel sentire un cazzo che gli premeva contro! Com'era possibile? Eppure era così... Sì, doveva essere solo un sogno: in sogno accadono le cose più incredibili, più inverosimili...

Si passò le mani sul corpo nudo e fremette. Poi guardò davanti a sé e vide sul tappeto arancione una lunga traccia più scura, che terminava contro la poltrona: questa volta la testimonianza del suo orgasmo era lì visibile, chiara... con un dito ne troccò la parte più vicina a lui, fra le sue gambe e la sentì umidiccia. Portò le dita al naso ed aspirò: sentì l'inequivocabile odore del proprio seme...

Lentamente si alzò in piedi. Si guardò di nuovo negli specchi: un'infinita teoria di Norbert lo guardò da ogni dove. Si girò verso lo specchio più vicino e vide la sua immagine avvicinarsi al bordo. Appoggiò le mani sulla superficie dello specchio e anche l'altro Norbert, logicamente, appoggiò i palmi delle mani contro i suoi, al di là del vetro freddo.

Spinse da una parte, dall'altra, ma lo specchio non si mosse. Tolse le mani dalla superficie di vetro...

Ma l'altro Norbert, la sua immagine, aveva ancora le mani premute contro il vetro!

Lo guardò stupito e il suo stupore crebbe, quando si accorse che non era lui, quando vide che era un altro, simile a lui ma diverso... ne era diversa l'altezza, la definizione dei muscoli, il colore dei peli del pube e anche il membro...

Il membro dell'altro era ritto, il suo no. I peli del pube erano scuri e formavano verso l'alto come fiamme, erano uniti in lievi ciuffetti ondulati, mentre i suoi erano ricci...

Inconsciamente allungò una mano per toccare quel membro e, quasi senza sorprendersi, la sua mano non incontrò il vetro dello specchio ma si posò sul membro dell'altro e, appena l'ebbe nella mano, lo sentì palpitare con forza. Era caldo, sodo eppure soffice, duro, bello...

Le mani dell'altro si abbassarono, lo cinsero alla vita e con il corpo aderì contro il corpo di Norbert. Il ragazzo fremette e il suo membro si rizzò nuovamente. L'altro gli sfregò il petto contro il petto. Norbert chiuse gli occhi e schiuse le labbra emettendo un silente "sì..."

Sentì le labbra dell'altro posarsi sulle sue e aprì gli occhi sorpreso. Gli occhi dell'altro gli sorrisero, e la sua lingua si insinuò fra le labbra socchiuse di Norbert. Il ragazzo la accolse in bocca e si mise a suggerla... le loro lingue iniziarono a giocare, ora nella bocca dell'altro, ora in quella di Norbert.

L'altro sospinse il proprio pube contro quello di Norbert e i loro membri sfregarono e premettero l'uno contro l'altro, mentre il loro bacio diventava più caldo e profondo, più intimo e appassionato.

Le mani di Norbert scivolarono sul sedere piccolo e muscoloso dell'altro e lo trassero a sé. I loro membri si sfregarono uno contro l'altro con maggiore energia. Anche le mani dell'altro si posarono sulle natiche di Norbert e le impastarono delicatamente, eppure con vigore al tempo stesso.

Continuarono a sfregare i corpi uno contro l'altro e a baciarsi. Norbert si sentì di nuovo incredibilmente eccitato. Un dito dell'altro si insinuò tentatore nel solco fra le natiche di Norbert e il polpastrello passò sul foro nascosto in un lento e intimo massaggio.

Norbert tremò: era incredibilmente piacevole! Senza smettere di baciare lo sconosciuto, giovane, aitante maschio, Norbert iniziò a mugolare. L'altro con la mano libera si mise a sfregare un capezzolo di Norbert, che sussultò e mugolò più forte.

Il dito sul suo ano sfregava, ora su e giù, ora in lenti e piccoli cerchi, ora premendo, ora più audace ora più lieve, senza mai forzarne l'ingresso e Norbert si sentì la testa e il corpo in fiamme. Le sue gambe erano ora intrecciate con quelle dell'altro e i loro membri continuavano a sfregarsi uno contro l'altro in una serie di rotazioni dei loro bacini, quasi come in una danza del ventre.

Norbert staccò la bocca da quella dell'altro e rovesciò la testa indietro e gemette: "Sto... sto... sto per... venire..."

L'altro abbassò il capo e prese a lecchettare, suggere e mordicchiare uno dei capezzoli di Norbert, che sussultò per il piacere.

"Sì... sì... così..." mugolò Norbert, che aveva completamente perso la testa per l'intensità delle emozioni.

"Sto... per... venire..." ansimò nuovamente Norbert sentendosi sull'orlo di un nuovo incredibile orgasmo.

Si spinse con maggior vigore contro l'altro, il dito fra le sue natiche contiuava incessantemente a stuzzicarlo e a farlo eccitare. La duplice azione delle dita e della bocca dello sconosciuto sui capezzoli lo stavano facendo impazzire di piacere.

Si sentiva vicino a esplodere in un nuovo orgasmo eppure ancora non veniva. L'eccitazione lo scuoteva tutto, tremava da capo a piedi, le dita dei piedi gli si arricciavano per l'itensità delle sensazioni, tutta la sua pelle era divenuta ipersensibile, il suo membro era caldo ma duro come marmo e continuava a sfregarsi contro il membro e il pube dell'altro in una frenesia di brevi ed energici movimenti.

"Fammi venire... fammi venire... non resisto più... Oohh, fammi venire ti prego..." singhiozzò Norbert.

L'altro allora gli si accoccolò davanti e, continuando a stuzzicargli l'ano in fiamme con un dito, gli prese tutto il membro in bocca e cominciò a succhiarlo con vigore, agitando la lingua nella bocca contro il forte palo di carne e muovendo il capo avanti e dietro...

Norbert tremava con crescente intensità. Prese il capo dell'altro fra le mani e iniziò a fotterlo in bocca con spinte quasi selvagge. Lo guardava nello specchio davanti a sé, ne vedeva la vita stretta e l'ampia schiena, la testa, coronata da morbidi capelli castani ondulati, stretta fra le sue mani, e vedeva la parte superiore del proprio corpo muoversi con vigore avanti e dietro.

Guardò in giù e vide il proprio membro apparire e scomparire fra le labbra del suo compagno e quella vista gli sembrò incredibilmente erotica.

Finalmente venne e si scaricò nell'accogliente e calda bocca, in una sinfonia di mugolii e di forti spinte, e si rese conto che l'altro stava ingoiando tutto il suo tiepido liquore quasi con golosità...

Quando ebbe schizzato anche l'ultimo getto, lentamente sfilò il suo membro duro dalle labbra del ragazzo. Questi guardò in su e gli sorrise. Norbert non rispose a quel sorriso, era troppo scosso. Chiuse gli occhi ansando pesantemente e si lasciò lentamente scivolare in ginocchio sul tappeto.

Poi riaprì gli occhi... davanti a sé c'era solo la propria immagine riflessa dallo specchio... e sullo specchio stava colando lentamente il frutto opalescente del proprio orgasmo!

Lo guardò a bocca aperta. Poi guardò il proprio membro: era lucente di saliva! E i suoi capezzoli erano lievemente arrossati, e sentiva ancora sull'ano la sensibilità suscitata dal lungo sfregamento e dalla pressione di quel dito...

Scosse il capo e si alzò di nuovo in piedi. Si guardò attorno. Uno di quegli specchi doveva essere una porta. Voleva uscire di lì, doveva uscire di lì, non sarebbe certamente stato in grado di sopportare un quarto orgasmo.

Iniziò a fare il giro della stanza, tentando ogni volta di spingere, tirare, far muovere di lato uno specchio dopo l'altro, ma sempre invano. In ogni specchio vedeva sempre riflessa solamente la propria immagine nuda e al di là di questa le immagini della stanza e degli altri specchi e tutti gli altri innumerevoli Norbert che tentavano di uscire da quella stanza...

Finalmente, giunto davanti al quarto specchio, appena lo spinse questo pivottò in verticale sul suo centro, una metà si spostò verso l'esterno, allontanandosi da lui, e l'altra metà gli giunse alle spalle sospingendolo in avanti...


DIETRO - AVANTI