logoMatt & Andrej Koymasky Home
una storia originale di Andrej Koymasky


SODOMITI FIORENTINI CAPITOLO 5
PASSATEMPI IN CARCERE

Quella notte, al buio, Andrea e Jacopo dormirono su un tavolaccio da una parte della cella, abbracciati. Durante e Masino divisero l'altro tavolaccio dalla parte opposta. Quando Masino capì dal respiro che gli altri due erano addormentati, chiamò sottovoce Durante.

"Che c'è? Non riesci a dormire?"

"No, è che... pensavo... Hai visto Jacopo cosa ha fatto?"

"Cosa?"

"Prima di farsi buggerare... che s'è preso in bocca la vena di Andrea... Che schifo!"

"A me non pareva che Jacopo avesse la faccia schifata, anzi... E poi, non lo sai che certe puttane glielo fanno agli uomini?"

"No, non lo sapevo... Ma allora... pensi che può esser bello farlo?"

"Non ti so dire. Per Andrea gli era bello di sicuro: bastava vedere che faccia goduta ci aveva... Però anche Jacopo pareva che se la godesse... e di molto!"

"E poi, hai visto come Andrea se l'è messo sotto? Mica l'ha preso da dietro come faceva Piero."

"Anche messer Valiani mi prendeva così... è bello in quel modo, codesto io lo so assai bene."

"Ti piaceva essere buggerato da messer Valiani?"

"Sì, molto più che da Piero. A te... t'ha buggerato solamente Piero?"

"Sì. All'inizio non mi piaceva granché... però poi alla fine mi piaceva e mica lo facevo solo pei bajocchi. Mi sarebbe piaciuto aver potuto provare a farmi buggerare come Andrea faceva con Jacopo, se lo sapevo prima che si può fare anche in quella posizione."

"Puoi chiedere a Andrea se gli va di buggerarti lui in quel modo, no?" rispose Durante.

Masino aveva sperato che il compagno di sventura si offrisse di farlo, ma Durante, abituato ad assumere il ruolo passivo nelle sue uniche esperienze di sesso, essendo ancora molto giovane, non ci aveva pensato affatto e trovava logico che fosse Andrea, ormai un uomo nel pieno del vigore, a farlo.

"Eh... magari domani glielo chiedo." disse Masino un po' deluso.

Il giorno dopo, mentre Jacopo era in un angolo della cella che si vuotava sul bugliolo, Masino andò a sedere accanto ad Andrea.

"A me piacerebbe assai... se tu mi volessi buggerare da davanti come ieri facevi con Jacopo... Non l'ho mai provato in quel modo."

Andrea fece un risolino e gli dette uno scappellotto: "Ah, bricconcello! No, non posso, in primis perché Jacopo e io siamo una coppia innamorata e fedele, e in secundis perché Jacopo mi caccerebbe gli occhi se solo io ci provassi."

"Innamorati?" chiese sgranando gli occhi il ragazzo. "Come un maschio e una femmina?"

"No, innamorati come un uomo col suo ragazzo, come due maschi fra loro, evidentemente."

"Ma... ma come è possibile una tal cosa?" chiese Masino confuso.

"Perché, che c'è di tanto strano? Un uomo non s'innamora di un culo o di una potta, s'innamora dei sentimenti dell'altra persona, di colui o colei che trova grazia ai suoi occhi. Metterlo in un carnaiolo o in una potta, è solo una cosa materiale, non ha granché a che vedere con l'amore: si può fare sesso per diletto, o lo si può fare per amore."

"E voi due lo fate per amore? Non ci dicesti che lo trovasti che cercava clienti? Che faceva sesso per denaro?"

"Lo trovai, e faceva, giustamente. Iniziammo solo per far sesso, finimmo per innamorarci. Lui scoprì in sé, grazie a me, sentimenti che non sapeva di avere, come io trovai in me, grazie a lui, gli stessi sentimenti."

Masino si grattò il capo: "Io credevo che si buggerasse soltanto per diletto o per guadagno. Non pensavo davvero che lo si potesse fare per amore."

"Anche fra moglie e marito, a volte lo si fa solamente per diletto o per guadagno, anche se il loro matrimonio è stato benedetto in chiesa. Matrimonio, sesso e amore sono tre differenti cose: assai spesso ve n'è una sola delle tre, a volte due, assai di rado tutt'e tre."

"Ma come fa, uno, per innamorarsi?"

Andrea sorrise: "Non è che uno debba o possa farci nulla: a un certo punto t'accorgi che una certa persona è diventata indispensabile acciocché la tua vita ti sembri bella e buona da essere vissuta."

Jacopo tornò accanto al suo uomo e gli sedette in grembo, in atteggiamento fra il tenero e il possessivo: "Ehi, tu, Masino, mica stai tentando di portarmi via il mio amante, no?" chiese con un sorriso malizioso.

"No... no, no... Io non sapevo che voi due..." si affrettò a dire il ragazzo, arrossendo.

"Buon per te. Ma ora che lo sai, stagli alla larga."

"Eh via, Jacopo, stavamo solo parlando." intervenne Andrea. "Che gli è, adunque, nemmanco più parlare m'è concesso?"

"Parlare, sì. Ma solo parlare, intesi?"

"E che vuoi che faccia io costì, che nemmanco volendolo mi potrei sottrarre alla tua attenzione? E che di notte mi tieni sì stretto a te, che quasi non mi fai respirare?" gli chiese scherzosamente il giovane uomo.

"E che, ti lamenti, ora?" gli chiese Jacopo infilandogli una mano sotto gli abiti e carezzandolo.

"Non mi lamento no, amato mio." gli disse Andrea e tratto a sé il volto del ragazzo, lo baciò appassionatamente.

Masino si alzò e andò a sedere accanto a Durante: "A veder que' due... m'han fatto venir voglia." gli sussurrò con un sorrisetto allettante.

"Sì, ti capisco... a me pure." bisbigliò carezzandosi la braghetta.

"Perché non mi baci adunque, come sta facendo Andrea con Jacopo?" propose allora il ragazzo spingendoglisi contro.

Durante lo guardò un po' sorpreso, poi sorrise, prese il volto di Masino fra le mani e lo baciò. Questi fece scendere una mano sulla braghetta dell'altro e palpò, gustandone l'erezione che vi si era risvegliata.

Sentendo un sospiro e un gemito, si girarono a guardare gli altri due: Andrea aveva la braghetta aperta e Jacopo, accucciato al suo fianco, s'era chinato sul suo grembo e gli stava leccando, baciando, succhiando il membro eretto.

Allora Masino slacciò con mani febbrili la braghetta di Durante.

"O che tu fai!" chiese questi, arrossendo, ma senza tentare di fermarlo.

"Ci vo' provare!"

"Ma... qui dinnanzi a loro..."

"E non lo stan facendo essi dinnanzi a noi?" replicò il ragazzo e tiratogli fuori il membro già eretto, mormorò: "Che bella vena! Più bella assai che non quella di Piero!" e si chinò in grembo al compagno e, tenendogli il membro ben ritto con la mano, iniziò a baciarlo e lecchettarlo.

"Oh..." mormorò Durante fremendo e gli carezzò il capo. "Oh, se mi piace!"

"A me pure... Tu lasciami gustare codesto bel dolcetto... e poi mi puoi buggerare a tuo piacimento."

"Vorresti farti buggerare da me?" chiese stupito Durante.

"E da chi altri, dato che Andrea non lo può fare. Vero che lo farai? E che mi buggererai da innanzi come essi fanno?"

Durante pensò che gli sarebbe piaciuto provare a farlo: "Da vero tu lo vuoi?" gli chiese, eccitandosi al pensiero e dimenticando gli altri due.

"Certo che lo voglio!" disse il ragazzo e si tuffò a succhiarlo nuovamente di buona lena.

Durante gli infilò una mano sotto la braga, gli carezzò il culetto, poi con un dito gli tentò il forellino. Masino mugolò contento, facendolo palpitare e agitando lievemente il sedere. Durante sentì ondate di calore sommergerlo, chiuse gli occhi e si abbandonò con la schiena contro il muro, gustandosi quanto il giovane compagno gli stava facendo provare.

Dopo un po' sentì gemiti e mugolii: aprì gli occhi e vide che, sull'altro tavolaccio, Jacopo era steso sulla schiena, la braga calata sulle cosce, le gambe contro il petto e che Andrea, chino sul suo sedere, lo lappava vigorosamente fra le natiche.

Allora fece staccare da sé Masino, gli calò le braghe e lo fece mettere nella stessa posizione di Jacopo. Gli si chinò davanti al bel culetto, ammirò il roseo fiorellino fra le natiche divaricate e scese a leccarlo... Il ragazzo mugolò un lungo "sì..." pieno di piacere e gli si agitò sotto.

Udì un nuovo lungo gemito eccitato e guardò verso gli altri due: ora Andrea era sopra a Jacopo, sostenendosi sulle braccia tese, e pompava dentro al suo ragazzo con spensierata lena. Entrambi avevano un'espressione eccitata sul volto, godendosi evidentemente quella virile monta.

Allora anche lui si mise in quella stessa posizione. Masino capì che Durante era pronto e gli guidò il membro con la mano. Quando il compagno iniziò a spingere e si sentì inguainare dal caldo retto del ragazzo, emise un lungo gemito mentre gli affondava dentro. Masino gli fece eco con mugolii eccitati.

E finalmente anche Durante, con altrettanta passione di Andrea sull'altro tavolaccio, iniziò a martellare, eccitato e felice, nel suo primo culetto. La cella risuonava di gemiti e mugolii.

Una voce sorse improvvisa dall'esterno: "S'avete gusto a buggerarvi, fatelo a piacer vostro, ma in silenzio, ché qui pare d'essere più in un bordello che in una prigione!" gridò il carceriere.

Durante s'immobilizzò, arrossendo, e guardò verso la porta, ma dallo spioncino a grata non si vedeva nessuno. Guardò allora verso Andrea e Jacopo e vide che i due continuavano a fottere come se nulla fosse, le loro espressioni liete, solo che ora lo facevano in silenzio. Allora riprese a battere dentro a Masino.

Il ragazzo aveva girato il capo verso gli altri due, per godersi la scena. Anche Jacopo aveva girato il capo verso Masino e gli fece l'occhietto. Masino notò che aveva infilate le mani sotto gli abiti di Andrea per carezzarne il petto e il ventre, allora anche lui lo fece con Durante, che emise un lieve gemito di piacere e accelerò i suoi colpi.

"Sssst!" gli disse Masino e gli sorrise lieto. Poi in un bisbiglio gli chiese: "Ti piace buggerarmi?"

"Sì, di molto assai... e a te?"

"In questa posizione è puranco meglio. Dai... dai, Durante! Oh, che bello che gli è!"

Durante gli prese il membro ritto nella mano e iniziò a masturbarlo mentre continuava a martellargli dentro. Un po' guardava il volto beato di Masino, un po' gli altri due che lietamente indaffarati continuavano nella loro tenzone amorosa.

D'improvviso Durante raggiunse l'orgasmo e iniziò a scaricarsi in Masino con un lungo gemito. Questi gli cinse il collo e un po' tirandolo giù a sé, un po' sollevandosi, lo baciò con forza per soffocarne i mugolii, e anche lui venne, bagnando i loro panni, tremando per l'intensità del piacere.

Mentre si rilassavano, soddisfatti e ansanti, percepirono i lievi mugolii dell'orgasmo degli altri due. Si girarono a guardarli, poi si guardarono con un ampio sorriso.

"M'è piaciuto assai." sospirò Masino.

"Puranco a me... tu sei il primo ch'io posso buggerare."

"Lo faremo ancora, nevvero?"

"Se 'l vuoi, con gran piacere."

"Certo che 'l voglio. Con te, e così, è stato assai più bello che quando lo lasciavo fare a Piero."

Si staccarono e si rassettarono gli abiti, mentre gli altri due continuavano a carezzarsi e baciarsi.

"Ho bagnato tutti gli abiti nostri..." osservò Masino con un sorrisetto per metà divertito e per metà vergognoso.

"E che ce ne cale!" disse Durante, sedendo nuovamente sul tavolaccio, accanto a Masino. "Mica abbiamo a passeggiare per piazza, no?"

Dopo un poco anche gli altri due si riassettarono e sedettero sul loro tavolaccio. Le due coppie si guardarono con un sorriso complice.

"Allora, Masino, t'è piaciuto essere preso da innanzi?" gli chiese Andrea.

"Sì, m'è piaciuto assai."

"E l'hai mai provato a smorzacandela?" gli chiese Jacopo.

"Come sarebbe?" chiese Masino incuriosito.

"Non hai mai visto il sagrestano quando smorza le candele sull'altar maggiore con lo smorzatoio a cono? La candela gli è la vena del tuo uomo, e il cono gli è il tuo carnaiolo. E tu vai su e giù sulla vena dell'uomo, accoccolato sul suo grembo, mentre egli sta steso sulla schiena, con la sua candela ben ritta, pronta a essere smorzata." spiegò Jacopo.

"Oh, ma quanti modi conosci tu per farti buggerare, Jacopo?" gli chiese Durante divertito.

"Seduto in sella, o seduto sul trono, o a ciambellotto, o al salto della cavallina, o alla pecorina, o sul fianco, o a squadra, o in millant'altri modi!" rispose allegramente il ragazzo.

"E la tua prima volta, chi ti sedusse?" gli chiese Masino.

"E chi se 'l ricorda più? Alcuni garzoncelli del mio borgo mi dissero che si poteva guadagnar qualche baiocco a lasciarselo metter nel carnaiolo da un uomo, così io ci provai. Il mio primo... Ah, sì! Egli era... un marinaro di Pisa, se ben ricordo. Senza nemmeno conoscermi, mi s'accostò e m'invitò a cenare a poi a dormir con lui nella locanda ove alloggiava, offrendomi un bajocco. E così, saliti sul suo letto m'abbracciava e mi teneva stretto assai, e mi diceva di trar fuori da' panni la sua vena, ch'egli chiamava 'l suo pesce... e di calarmi le braghe... e io lo feci e così mi buggerò alla pecorina."

"Ti fece male?" gli chiese Masino.

"No, non l'aveva troppo grossa, per mia fortuna. Ma non ci giuro che fu egli 'l primo, tanti ne ho avuti. Come noi garzoni ci si diceva i luoghi migliori ove attendere e offrirsi e con chi andare e chi evitare, così gli uomini si informavano l'un l'altro ove trovare un uccelletto a modo, pronto a lasciarli sollazzare. A notte noi garzoncelli ci si andava a metter ne' cantoni bui de' vicoli, chi come me con un picciol lume in mano, altri con una campanella che faceva tintinnare di tanto in tanto, per segnalare ove sostavano in attesa. Alcuni uomini ci buggeravano lì nel vicolo o in un androne, in piedi e in fretta, altri ci portavano in locanda o puranco a casa loro a far le cose con maggior calma e su un pagliericcio o su un letto."

"E a parte il tuo Andrea, ve n'è alcuno che ricordi con particolar piacere?" gli chiese Durante.

"Sì, uno. Egl'era un giovane soldato di stanza alla porta di San Niccolò. Scendeva in città ogni sabato a sera co' suoi compagni e andava a bere con essi all'osteria, poi veniva da solo a cercar compagnia e per primo veniva ove solitamente io aspettavo. Sapeva buggerare bene quasi quanto il mio Andrea, a lungo, dandomi a me pure un gran piacere."

"Lo facevate lì nel vicolo?" gli chiese Masino.

"No. Mi portava in casa d'un suo fratello ch'era maritato e ch'abitava dietro a San Marco. Il fratello e la su' sposa sapevan bene che Biondello, 'l mio soldatino, gli era sodomita e questo non gli faceva problema, che anzi gli lasciavan portare il ragazzetto ch'ei si trovava su un pagliericcio ch'egli aveva allestito alla bisogna in una stanzetta. E lì si faceva ogni cosa a nostro agio, fin tanto che s'era entrambi soddisfatti."

Così, chiacchierando e facendo spesso sesso, che fosse di giorno o di notte, ogni coppia sul proprio tavolaccio, passavano il tempo in gradevole compagnia, nonostante la vita del carcerato non fosse né comoda né piacevole.

Un giorno Jacopo propose un gioco: sfidò Masino a veder chi dei due riuscisse a far venire il proprio uomo più in fretta. Durante e Andrea sedettero ciascuno sul proprio tavolaccio, i due ragazzi gli s'inginocchiarono fra le gambe, estrassero il membro, ciascuno al proprio compagno, e all'uno, due, tre di Andrea, si tuffarono a succhiare e stuzzicare, carezzare e titillare l'altro, cercando di dargli il massimo piacere.

Vinse la gara Jacopo, anche se di poco. Allora si alzò soddisfatto e allegro, forbendosi le labbra col dorso della mano.

"Devi darmi la rivincita..." disse Masino, quando a sua volta s'alzò in piedi mentre i loro compagni si risistemavano le braghette. "Una sola volta non conta."

"Per me, lo si può rifare quante volte tu vuoi: io sono più esperto di te, perciò son certo che ti batterò sempre." gli rispose Jacopo con un sorrisetto malizioso.

"Solo perché tu hai più esperienza di me." ribattè Masino.

"Puoi dirlo! E so come e cosa più piace al mio Andrea e come farlo godere in fretta o lentamente a mio piacimento. Ma non te la prendere, Masino. Codesto non è che un gioco, tanto per passare il nostro tempo."

"Che ne direste, invece, se ognuno di noi, a turno, s'inventasse una novella di come due riuscirono a buggerare nonostante ogni difficoltà o problema?" propose allora Durante. "Messer Valiani mi leggeva a volte le novelle di messer Boccaccio ch'eran chiamate Decamerone."

"Le novelle del camerone? Mai sentite... però potrebbe essere una buona idea." disse Andrea. "Chi inizia per primo?"

"Durante che ha avuto l'idea e che già udì le novelle." disse divertito Masino.

"Sì, poi Jacopo che ha esperienze assai, poi io che non mi posso lamentare e per ultimo tu, Masino, così hai tempo per formulare la novella mentre ascolti noi."

Così, per passare il tempo, iniziarono ad inventare e a raccontarsi le novelle, diventando, giorno dopo giorno, più esperti, ché la fantasia dell'uno scatenava quella degli altri tre.


Pagina precedente
back
Copertina
INDICE
13oScaffale

shelf 1

Pagina seguente
next


navigation map
recommend
corner
corner
If you can't use the map, use these links.
HALL Lounge Livingroom Memorial
Our Bedroom Guestroom Library Workshop
Links Awards Map
corner
corner


© Matt & Andrej Koymasky, 2015